Già da qualche mese si sente parlare del nuovo Galaxy Ring, l’attesissimo anello smart di Samsung, che il colosso della tecnologia tiene ancora ben nascosto agli occhi del pubblico.
Il 2024, almeno secondo gli esperti, sarà l’anno degli smart ring e, chiaramente, l’azienda sudcoreana non poteva lasciarsi sfuggire un’occasione del genere, portando sul mercato un prodotto che, secondo le indiscrezioni, avrà tante funzioni per il fitness e per il benessere e che, soprattutto, dovrebbe avere un prezzo accessibile. Ecco tutto quello che sappiamo al riguardo.
Samsung Galaxy Ring, l’arrivo sul mercato
Come appena detto, di conferme sul Samsung Galaxy Ring ne abbiamo davvero poche, ma nelle ultime ore il sito The Elec ha condiviso una serie di rumors interessanti che anticipano un po’ i progetti futuri dell’azienda.
Per questo device il colosso della tecnologia sembrerebbe avere dei piani ben definiti e, stando alle indiscrezioni, l’obiettivo è quello di rendere questo wearable “familiare” e convincere gli utenti ad acquistarlo.
Per farlo c’è bisogno essenzialmente di un device semplice e affidabile, che abbia un prezzo contenuto e che sia disponibile da subito con tante unità pronte per essere spedite.
Su quest’ultimo punto, The Elec ha anticipato che Samsung prevede di produrre inizialmente 400 mila unità, puntando a inviare il Galaxy Ring su tutti i mercati globali.
Chiaramente si tratta solamente di una stima iniziale e se i consumatori risponderanno positivamente, il colosso della tecnologia sarebbe già pronta ad aumentare la richiesta (o in caso contrario a diminuirla).
Ufficialmente l’anello smart entrerà in produzione a maggio e dovrebbe arrivare sul mercato entro un paio di mesi, quindi salvo imprevisti a luglio o ad agosto, parallelamente ai nuovi smartphone pieghevoli che dovrebbero essere annunciati anch’essi a breve.
Le funzioni per la salute
Tra le indiscrezioni condivise da The Elec c’è un “paragrafo” interessante, riguardo alla volontà di Samsung di non far certificare il Galaxy Ring come dispositivo medico.
Tale riconoscimento è obbligatorio per i device che consentono, ad esempio, di misurare la pressione sanguigna e altre funzioni vitali.
Eliminando tali specifiche l’obiettivo del colosso della tecnologia sarebbe quello di identificare l’anello smart solo come “accessorio per il benessere”, cosa che renderebbe più immediata la commercializzazione del prodotto e, oltretutto, renderebbe molto più semplice la dotazione dei sensori a bordo, mantenendo anche più basso il prezzo finale.
Se l’obiettivo, dunque, è davvero quello di rendere questo wearable “familiare” offrendolo a un prezzo contenuto, questa potrebbe essere la strada giusta, anche se eliminando il monitoraggio dei parametri vitali si può rischiare che l’anello smart perda di appeal e che venga ignorato dai consumatori.
In alternativa, non si esclude che Samsung possa “bloccare” temporaneamente le funzioni per la salute, aspettando di vedere i dati delle vendite. Se questi fossero positivi, dopo aver chiesto tutte le certificazioni, potrebbe sbloccare le funzionalità tramite aggiornamento o con la sottoscrizione di un abbonamento.
Le strade percorribili sono molte e tutte molto interessanti; per ora, però, non resta che attendere l’arrivo di informazioni ufficiali.
Per saperne di più: Wearable: cosa sono, quali sono e quali le applicazioni