Uno dei lavori del futuro è quello del full stack developer. Il suo ruolo da programmatore informatico si snoda agilmente sia nelle mansioni di front end che in quelle di back end, andando a “prestare” le proprie capacità e competenze sia nella parte che riguarda lo sviluppo e la gestione di un sito o di un’applicazione e sia per quanto riguarda il “lato client” degli stessi.
Si parla di un professionista dell’ICT (Information and Communications Technology) che gioca un ruolo chiave all’interno di un progetto, riuscendo ad integrarsi perfettamente con qualsiasi compito gli venga affidato, lavorando in piena autonomia in ambiti, spesso, molto diversi tra loro.
Scopriamo di più sulla figura del full stack developer e su cosa fare per diventarlo.
Come diventare un full stack developer
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Nel percorso di formazione per diventare un full stack developer bisogna acquisire diverse competenze che possono spaziare in ambiti diversi. Si può partire, ad esempio, dai linguaggi di programmazione back end, fino ad arrivare a quelli front end, passando per la progettazione di applicazioni e siti web, framework e quant’altro.
Per cui tra i linguaggi di programmazione back end più richiesti dall’attuale mercato del lavoro troviamo sicuramente JAVA, PHP, C#, Python e Ruby. Per quanto riguarda quelli front end è consigliabile avere una buona base di HTML, CSS, JavaScript, jQuery, SASS e Angular.
Naturalmente non è possibile conoscere alla perfezione qualsiasi linguaggio di programmazione esistente, ma sapersi districare tra due o tre di questi può rappresentare un vantaggio competitivo non indifferente.
Non possono poi mancare competenze in materia di framework, librerie e database, anch’essi fondamentali per avere un’idea chiara di quello che potrebbe essere il ruolo ricoperto da un full stack developer.
Concludono le caratteristiche principali di questa professione nozioni di design, user experience, user interface e modellazione di dati.
Chiaramente per acquisire tutte queste competenze in materia esistono dei percorsi di carriera ben definiti che partendo da diplomi o lauree nel settore tecnico o informatico arrivano fino a corsi di specializzazione che possono reindirizzare il curriculum vitae di un professionista verso il mondo dell’ICT.
Molto spesso può anche capitare che la figura del full stack developer provenga dal settore del back end o da quello del front end, specializzandosi e ampliando le proprie conoscenze anche nell’altro ambito.
Ovviamente anche l’esperienza gioca un ruolo fondamentale nel processo di formazione di un professionista ICT e quella si può maturare solo sul campo, lavorando in uno degli ambiti appena descritti. In questo senso avere un bagaglio di competenze solido e, ovviamente, dimostrabile praticamente può rappresentare un ottimo biglietto da visita, considerato spesso prioritario rispetto ai vari titoli di studio.
Competenze personali richieste
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Oltre alla formazione di cui sopra, a un full stack developer occorrono anche delle competenze e caratteristiche personali che, spesso, prescindono completamente dalle conoscenze in materia.
Ad esempio rappresenta un valore aggiunto avere ottime capacità di comunicazioni, che rappresentano la base per lavorare in un team ICT.
Sono consigliabili ottime doti organizzative e una gestione virtuosa del tempo, altri due parametri indispensabili per portare a termine con successo gli obiettivi fissati.
Non può, inoltre, mancare nelle competenze personali di un full stack developer una grande attitudine al pensiero globale. Trattandosi di una professione che può muoversi trasversalmente ambiti diversi, non sorprende che una caratteristica del genere sia alla base di un CV completo e appetibile in termini occupazionali.
Completano le competenze personali in materia una grande curiosità, indispensabile in un settore che muta e si evolve in continuazione, e una buona creatività, necessaria per pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni alternative a problematiche spesso inaspettate.
Full stack developer: lavoro e prospettive di carriera
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Diventare un full stack developer può essere il culmine di una carriera iniziata come back end o front end e arrivata in questo ruolo con una posizione di maggior rilievo all’interno di un progetto.
Allo stesso modo può capitare anche che chi ricopre un ruolo del genere possa decidere di specializzarsi in uno dei due rami di cui sopra, scegliendo di settorializzare le proprie competenze approfondendole in un senso o nell’altro.
Facile intuire che con un centro così largo, ci siano molti dubbi rispetto a questa figura professionale che potrebbe “finire nel mirino” dei puristi dell’informatica, concentrati verso un solo ambito.
Naturalmente non si parla di una guerra per le competenze tra chi preferisce un percorso verticale e chi uno orizzontale, ma è semplicemente un modo per superare la divisione interna back end e front end, a beneficio di questa nuova figura professionale in grado di abbracciarle entrambe, definita non tanto dalla volontà dei singoli quanto dai bisogni di un settore produttivo che richiede “orizzonti di una certa ampiezza”.
A fronte di questo non sorprende che la richiesta di full stack developer aumenti di giorno in giorno, proprio grazie a questa versatilità che consente loro rappresentare un vantaggio competitivo anche su progetti molto diversi tra loro.
E questo per buona parte coincide anche con l’arrivo di nuovi strumenti e nuove tecnologie informatiche che necessitano di professionisti in grado di operare in frangenti diversi ma senza perdere di efficienza e qualità.
Per tale motivo i full stack developer possono essere considerati un po’ come un anello di congiunzione tra dipartimenti e applicazioni diverse, riuscendo a ottenere i migliori risultati possibili da ognuno di essi.
Per saperne di più: Quali sono i lavori del futuro che richiedono competenze tecnologiche e di sicurezza