Intervenire sul file host permette di eseguire delle operazioni non troppo diverse dall’hacking. L’utente infatti ha modo di sabotare la navigazione su alcuni siti Internet: bloccandoli, o magari reindirizzandoli.
È possibile modificare il file host sulla stragrande maggioranza dei sistemi operativi in uso: da Windows a macOS, passando per Ubuntu. L’importante è che l’utente non utilizzi un server DNS.
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1. Cos’è e come funziona il file host
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Il file host è un file di testo che viene memorizzato in cartelle specifiche dei principali sistemi operativi: da Windows a macOS, passando per Ubuntu e altre distribuzioni di Linux.
All’interno del file host vengono memorizzati i nomi host e gli indirizzi IP a cui sono associati. Modificare il file host permette di eseguire piccole operazioni di hacking: ad esempio bloccare un determinato indirizzo, o reindirizzarlo verso un IP differente.
Le operazioni potrebbero rivelarsi inefficaci nel caso in cui l’utente utilizzi le DNS su HTTPS. Ma anche nel caso in cui si connetta utilizzando un proprio server DNS.
Per bloccare il traffico su file host è infatti necessario che il browser in uso faccia riferimento al server DNS specificato nel singolo sistema operativo. Nel caso in cui il browser abiliti automaticamente DNS su HTPPS eventuali interventi sul file host verranno del tutto ignorati. -
2. Come modificare il file host su Windows
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Per modificare il file host di Windows bisogna accedere all’interno di una cartella protetta di nome Windows. Per accedere a questa cartella è necessario godere del ruolo di amministratore. In caso contrario sarà impossibile spostare, eliminare o anche solo modificare i file al suo interno.
Per il resto si tratta di un’operazione tecnicamente molto semplice, che non richiede l’utilizzo di software specifici. È sufficiente ricorrere al Blocco Note installato di default all’interno del proprio PC Windows.
Per aprire il blocco note bisogna passare dal pulsante Start ed effettuare una ricerca all’interno della barra apposita. Dopodiché bisogna portare il cursore del mouse sulla voce di nome Blocco Note e fare clic con il tasto destro.
A questo punto bisogna selezionare col tasto sinistro del mouse la voce di nome Esegui come amministratore. Aperto Blocco Note bisogna portarsi sul menù di nome File, posizionato nella parte in alto a sinistra della schermata.
Da qui bisogna fare clic sulla voce di nome Apri e inserire la posizione della cartella del file host di Windows. Generalmente l’indirizzo è il seguente: C:\Windows\System32\driver\ecc.
Prima di iniziare con la modifica vera e propria è importante cambiare la selezione di file in uso. Bisogna passare dall’opzione di nome Documenti di testo (*.txt) all’opzione di nome Tutti i file (*.*).
Questo passaggio è necessario perché il file host non ha un’estensione propria e dunque sarebbe impossibile da visualizzare limitando la visualizzazione ai soli file di testo.
A questo punto dovrebbe essere possibile individuare il file di nome Hosts. Aperto il file è possibile modificarlo a proprio piacimento. Le opzioni di hacking più comuni sono il reindirizzo del traffico Internet, piuttosto che il blocco di determinati siti.
La procedura descritta in questi capoversi prende come riferimento gli aggiornamenti di sistema operativo Windows 10 e 11. Ma l’iter è grossomodo lo stesso anche nel caso in cui si usi un dispositivo con Windows 8 o Windows 7.
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3. Come modificare il file host su Ubuntu
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Per modificare il file host con il sistema operativo Ubuntu e molteplici distribuzioni Linux bisogna passare per il software Terminale.
Terminale è un’app pensata appositamente per interagire con il sistema operativo. È dotata di un’interfaccia a riga di comando, ma è possibile ricorrere anche a un editor di testo esterno basato su GUI.
Il percorso del file host di Ubuntu da inserire nel Terminale è legato alla cartella /etc/. Anche in questo caso si tratta di una cartella protetta. Dunque per visualizzarla bisogna disporre necessariamente di un account di tipo amministratore. Lo stesso discorso vale per la modifica dei file al suo interno, tra cui il file host.
Avviando l’editor di testo Vim preceduto dal comando sudo (acronimo di “super user do”) è possibile eseguire file come amministratore. Il comando da digitare in Terminale Ubuntu per accedere alla cartella del file host è il seguente: sudo vim /etc/hosts.
Prima di procedere all’esecuzione del comando, il sistema operativo potrebbe richiedere di inserire la password di accesso. Nel caso in cui l’editor di testo Vim non sia installato, è possibile dare al Terminale il comando seguente: sudo apt install vim.
Aperto il file host è possibile effettuare operazioni di hacking a proprio piacimento: dal blocco alla modifica, passando per il reindirizzamento.
Il file host di Ubuntu dispone anche di un’area dedicata al protocollo IPv6. Ma nella maggior parte dei casi è sufficiente modificare la sezione legata al protocollo IPv4.
Per bloccare un indirizzo è possibile impostarlo nel file host inserendo i valori 0.0.0.0. In questo modo il computer non riuscirà a connettersi all’indirizzo in questione, generando un errore del tipo Impossibile connettersi.
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4. Come modificare il file host su macOS
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Anche per modificare il file host su macOS bisogna passare per l’app Terminale: il software per interagire col sistema operativo, cui si accennava nei capoversi precedenti.
E anche su macOS è possibile usufruire dell’editor da riga di comando interno, così come è possibile optare per un editor di testo esterno basato su GUI.
Per accedere al file host di macOS bisogna passare per la cartella /etc/. Anche in questo caso, una volta dentro il file host, è possibile procedere con interventi di hacking a proprio piacimento.
Ad esempio, per bloccare un sito è possibile reindirizzarlo su 0.0.0.0. In questo modo il browser proprietario Apple Safari non sarà in grado di raggiungere l’indirizzo modificato.Per saperne di più: Gli hacker: chi sono e come operano?