ChatGPT è uno degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale più utilizzati al mondo che, quotidianamente, accompagna l’utente in diverse attività, dalla produttività all’intrattenimento.
In questa sezione risponderemo ad alcune delle domande più comuni sul chatbot di OpenAI, fornendo una panoramica sul suo funzionamento, sulle sue capacità, i suoi limiti e sulle strategie per utilizzarlo al meglio.
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1. Cos'è ChatGPT e come funziona?
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ChatGPT è un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) un sistema di intelligenza artificiale addestrato su un'enorme quantità di dati provenienti dal web (libri, articoli, siti ecc) che gli consentono di comprendere le richieste degli utenti e generare delle risposte in modo quanto più simile a un essere umano.
Questo tool si basa sull'architettura Transformer, particolarmente efficace nel gestire le dipendenze a lungo raggio nel testo, cosa che gli permette di comprendere efficacemente qualsiasi contesto, anche nei casi più complessi.
Utilizza tecniche di deep learning che, tramite l’utilizzo di molteplici livelli di reti neurali, consentono a questo strumento di analizzare e comprendere le richieste degli utenti e di generare una risposta basata sui modelli appresi durante l'addestramento.
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2. Come posso iniziare a utilizzare ChatGPT?
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Per iniziare a utilizzare ChatGPT basta accedere al servizio tramite il sito web di OpenAI o applicazione (disponibile su Android e iOS) dove è possibile trovare l'interfaccia di chat che consente all’utente di interagire con il modello.
Qui ci sono diverse possibilità, si può accedere con un account esistente (inserendo username e password) oppure si può utilizzare il tool senza accesso.
A prescindere dalla modalità di utilizzo scelta, l’utente si troverà davanti una chat in cui è possibile digitare le proprie domande.
Come ben noto, ChatGPT è disponibile in versione free e in abbonamento. Il servizio gratuito permette agli utenti di accedere ai modelli linguistici meno recenti, mentre gli abbonati ChatGPT Plus hanno accesso sempre ai modelli più recenti che garantiscono risposte più precise, migliori capacità di ragionamento e una comprensione del contesto più accurata.
Inoltre gli utenti gratuiti possono sperimentare tempi di risposta più lunghi nelle risposte, soprattutto durante i periodi di alta domanda, mentre quelli in abbonamento hanno l’accesso prioritario al chatbot anche nei momenti di maggior traffico.
Infine, con il pacchetto in abbonamento è possibile accedere a delle funzionalità premium aggiuntive, come una migliore capacità di elaborazione e tutte le novità proposte da OpenAI che, naturalmente, sono precluse al piano free.
Per gli sviluppatori, OpenAI offre anche delle API (Application Programming Interfaces) che consentono di integrare ChatGPT all’interno di altre applicazioni, in modo da integrare l’intelligenza artificiale anche all’interno di tool di terze parti.
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3. Quali sono le capacità e i limiti di ChatGPT?
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ChatGPT è in grado di aiutare l’utente in diversi scenari. È capace, ad esempio, di generare diverse tipologie di testo, da quelli creativi come poesie, racconti e sceneggiature a quelli professionali, come articoli di giornale, how-to e così via. In alternativa può essere utilizzato per riassumere documenti anche piuttosto lunghi.
Il tool di OpenAI è in grado di generare linee codice utilizzando vari linguaggi di programmazione, di tradurre testi in diverse lingue e di rispondere a domande complesse fornendo informazioni molto dettagliate su una vasta gamma di argomenti.
Non bisogna dimenticare i limiti di questo strumento come, ad esempio, la mancanza di comprensione del mondo reale, il chatbot, infatti, non ha esperienze sensoriali o emotive, cosa che può limitare la sua capacità di comprendere pienamente determinati concetti.
Un altro limite da non sottovalutare riguarda la generazione di informazioni errate o obsolete, dovute principalmente ai dati sui cui è stato addestrato e su eventuali bias all’interno di queste informazioni che potrebbero portare a risposte distorte o inappropriate.
Infine, ci sono delle limitazioni nella comprensione del contesto che, in alcuni casi specifici, potrebbero portare il chatbot a fraintendere domande ambigue o molto complesse.
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4. Come posso migliorare le risposte ottenute da ChatGPT?
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Chi utilizza molto ChatGPT, anche in ambito aziendale, può ottenere risposte più dettagliate seguendo alcuni semplici consigli che possono aiutare il chatbot nel lavoro di elaborazione dei contenuti.
È consigliabile, ad esempio, utilizzare prompt chiari e specifici in modo che il tool possa comprendere al meglio la richiesta e generare la miglior risposta possibile.
Molto utile in questo senso anche fornire esempi al chatbot così che possa “prendere ispirazione” per la creazione di un nuovo contenuto.
Se il risultato ottenuto non soddisfa le aspettative dell’utente è possibile perfezionare le risposte provando a riformulare la domanda o fornire ulteriori informazioni al tool, in modo che abbia più elementi su cui lavorare.
Consigliabile anche richiedere formati specifici nelle risposte, specificando ad esempio di utilizzare elenchi puntati, tabelle e tutto ciò che potrebbe migliorare i risultati ottenuti.
Infine, l’ultimo consiglio è quello di verificare sempre le informazioni contenute nei risultati proposti perché, soprattutto quando si parla di “argomenti sensibili” o temi complessi, il chatbot potrebbe andare in confusione e dare risposte errate, confuse o in certi casi pregiudizievoli.
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5. Qual è l'ultima versione di ChatGPT?
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ChatGPT è uno strumento in continua evoluzione e OpenAI rilascia aggiornamenti periodici che migliorano le prestazioni del chatbot e la user experience, per garantire a tutti i consumatori la miglior esperienza AI possibile.
Per avere informazioni aggiornate sulle ultime versioni, è consigliabile consultare il sito Web ufficiale di OpenAI e vedere quale è la versione in uso che, oltretutto, cambia anche in base al piano free o a quello Plus.
Per saperne di più: Come funziona ChatGPT e a cosa serve