Da quando Mark Zuckerberg ha presentato Meta a ottobre 2021, i prodotti dell’azienda hanno iniziato ad essere rinominati per riflettere il nuovo brand.
Tra questi la piattaforma di pagamenti Facebook Pay sta diventando Meta Pay, un portafoglio per il metaverso attraverso cui gestire in modo sicuro non solo i propri metodi di pagamento, ma anche la propria identità.
Nell’immediato futuro, il software non cambierà molto. Lo si potrà comunque usare per inviare denaro ai propri amici e familiari su Facebook, Instagram e WhatsApp, nonché per pagare gli acquisti, oppure per effettuare donazioni alle cause benefiche.
Più in avanti nel tempo, tuttavia, Zuckerberg ha dichiarato di immaginare un futuro in cui Meta Pay funzionerà come portafoglio universale per tutti gli oggetti digitali che si acquistano o creano nel metaverso, sottolineando che la prova di proprietà di beni intangibili (NTF, per esempio) sarà importante per accedere a qualsiasi esperienza virtuale con gli articoli digitali acquistati.
Interoperabilità e proprietà: le parole chiave di Meta Pay
In altre parole, Zuckerberg spera che Meta Pay diventi il portafoglio de facto del metaverso. La volontà dichiarata è quella di abilitare nuove esperienze per le persone e maggiori opportunità per i creatori, puntando anzitutto sull’interoperabilità tra i mondi virtuali che saranno messi a disposizione.
Certo la strada è ancora lunga, ma secondo le parole di Zuckerberg più saranno i luoghi nei quali poter usufruire dei propri beni digitali, maggiore valore acquisiranno, accrescendo di conseguenza il mercato per i creatori. Più semplici saranno le transazioni, più grandi si riveleranno le opportunità per i creatori.
Va da sé che Meta sarebbe il più grande beneficiario dell’ecosistema descritto da Zuckerberg. Il colosso dei social network, che ora punta alla conquista del Metaverso, ha recentemente confermato che sta richiedendo una commissione del 48% sulle vendite di oggetti e asset digitali all’interno della realtà virtuale di Horizon Worlds. Un’app wallet è un altro modo per l’azienda di guadagnare denaro dai creatori di metaversi.