Di pari passo con lo sviluppo dell’idea di metaverso, diventano sempre più necessari una serie di lavori nati per dare forma all’idea di Mark Zuckerberg. Tra questi il designer di avatar che ha il compito di “popolare” questo mondo virtuale, creando la rappresentazione in digitale delle persone che lo abiteranno.
In questo nuovo contesto, oltre agli utenti, ci saranno anche moltissime figure secondarie che avranno il compito di gestire beni e servizi; in gergo videoludico vengono chiamati NPC (personaggi non giocanti) e non sono nient’altro che dei bot programmati per rispondere o per eseguire determinate azioni. Tutte queste figure si muoveranno nel metaverso nel giro di pochi anni, perciò la figura del creatore di avatar è considerata una delle professioni del futuro.
Designer di avatar: come lavora un professionista del metaverso
Shutterstock
Creare il proprio avatar per il metaverso è un discorso relativamente semplice. Se da una parte il web pullula di siti e di software che con pochi “semplici” click potrebbero dare vita alla nostra controparte virtuale; dall’altra è anche vero che il lavoro svolto da un designer di avatar professionista è un discorso completamente diverso.
Modellare un personaggio, definire le sue forme, i colori, cercare di renderlo più umano possibile ma, al contempo, assecondare tutte le bizzarrie proprie di un mondo completamente virtuale.
Sono queste le sfide più complicate a cui un creatore di avatar deve rispondere perché se gli utenti sono in cerca di una rappresentazione fedele di se stessi; è anche vero che nel web 3.0 è possibile essere chiunque.
Un digital twin, non deve proprio essere speculare e ogni designer può utilizzare lo stile che preferisce, anche assecondando le richieste più bizzarre degli utenti; del resto parliamo di un universo fittizio dove non c’è limite all’immaginazione e alla creatività.
Il metaverso è il posto perfetto per i creativi, perché permette loro di esprimersi al meglio in tutto il loro potenziale
Generalmente, stranezze a parte, un creatore di avatar parte da una fotografia o da un disegno; in questo modo potrà contare su una base solida su cui modellare il personaggio e il suo look.
Un passo alla volta vengono creati i lineamenti; la fisicità e le peculiarità della persona da rappresentare. Una volta ottenuto un risultato quanto più attinente (o quanto più differente, a seconda dei casi) si può passare allo stile e agli accessori che lo caratterizzano.
A livello professionale vengono creati avatar di altissima qualità, con una fedeltà nei movimenti e nelle espressioni davvero incredibile. Per quanto riguarda il look, le aziende prediligono modelli standard e senza troppi eccessi, ma per chi vuole girovagare nel metaverso non ci sono limiti all’eccentricità.
Tutto ciò che non è disegnato e creato addosso al proprio avatar, dovrà essere acquistato separatamente. Quello degli accessori per gli avatar è uno dei settori che sta avendo maggior successo nel metaverso, con tantissimi brand che si stanno “riconvertendo” anche per la vendita di accessori e abiti digitali.
Come diventare designer di avatar
Shutterstock
Per diventare un creatore di avatar sono richiesti studi sulla tecnologia per realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista, graphic e motion design, informatica, matematica e ingegneria. A questo bisogna aggiungere competenze in modellazione e animazione 2D e 3D e nell’uso dei principali software di grafica.
Per quanto riguarda gli NPC le competenze necessarie sono più o meno le stesse, con l’aggiunta di conoscenze in materia di User Interface, experience e design; progettazione delle interazioni; modellazione e animazione; storytelling, in caso di avatar che debbano compiere determinate azioni. In entrambi i casi è necessaria anche una forte creatività e una propensione verso le arti visive, come il disegno o la pittura.
Le tipologie di avatar nel metaverso
Shutterstock
Ogni avatar del metaverso potrebbe essere potenzialmente unico, così come lo è ogni essere umano; ed è su questo punto che si fonda il lavoro del creatore di avatar.
Escludendo le caratteristiche fisiche, esistono tipologie ben definite di avatar. Tra queste troviamo gli avatar 2D, che sono stati tra i primi esempi di abitanti di questo nuovo mondo digitale. Questi sono essenzialmente una rappresentazione “piatta” dell'utente e vengono utilizzati all'interno di ambienti bidimensionali.
Gli avatar 3D sono la naturale evoluzione del settore, con personaggi in tre dimensioni che possono girare in lungo e in largo il metaverso in totale autonomia. Sono tra le forme più realistiche di avatar e, probabilmente, anche quelle che avranno maggiore diffusione.
Gli avatar VR sono pensati per garantire un’esperienza completamente immersiva. Proprio per questo non hanno un corpo vero e proprio ma propongono all’utente di esplorare ciò che lo circonda con una visuale in prima persona.
Un discorso fondamentale nel metaverso è quello di creare un’esperienza completamente immersiva. Per questo alcuni avatar permettono agli utenti di osservare il mondo in prima persona
Gli avatar a corpo intero sono i modelli più avanzati sul mercato e utilizzano dei sensori posizionati su tutto il corpo per “proiettare” per intero l’utente nel metaverso. Questo garantisce una fedeltà nei movimenti e nelle interazioni totale, anche se generalmente si parla di dispositivi dall’alto costo e che necessitano di un comparto hardware importante. Rappresentano, comunque, una tecnologia fondamentale nell’idea di web3 e uno dei trend più interessanti per il futuro.
Qualunque sia la tipologia di avatar scelto per entrare nel metaverso, tutte queste categorie hanno due punti in comune: la flessibilità e la personalizzazione. Ogni personaggio deve essere “abbastanza flessibile” da muoversi in questo mondo virtuale secondo le regole con le quali è stato concepito; quindi, niente superpoteri ma bisognerà fare i conti con tutti i limiti imposti da un corpo in carne ossa.
In materia di personalizzazione ogni avatar può essere disegnato dall’utente scegliendo look, vestiti e accessori da acquistare negli appositi store. Oltre a questo sarà possibile modificare anche le caratteristiche fisiche della propria rappresentazione digitale, cercando di essere fedele all’originale oppure, il più lontano possibile da se stessi.
Per saperne di più: