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Criptovalute: 5 equivoci da sfatare

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Per capire come funzionano le criptovalute occorre fare chiarezza su alcuni falsi miti: da quelli sulla loro sicurezza a quelli sul consumo di energia

criptovalute

Le criptovalute e la blockchain continuano a catalizzare l’attenzione di milioni di investitori. Alcuni sono colpiti dalle loro possibilità, sia in termini di guadagno che di innovazione.

Altri però guardano a entrambe con sospetto. Per questo è sicuramente utile sfatare alcuni equivoci che riguardano il mondo della valuta digitale. Ecco un modo per comprendere meglio come funzionano le criptovalute e la blockchain

  • 1. Primo equivoco: le criptovalute non sono perfette per nascondere attività criminali
    Primo equivoco: le criptovalute non sono perfette per nascondere attività criminali

    Spesso le criptovalute vengono raccontate come il luogo perfetto per nascondere attività criminali di varia natura. Un equivoco alimentato dalla generale confusione con cui il mondo dei mass media parla di come funzionano le criptovalute, ma anche di come funzionano i reati cibernetici.

    Il timore diffuso è che un truffatore possa facilmente spostare una qualsiasi refurtiva digitale su blockchain, finendo così col diventare più o meno irrintracciabile. In realtà spesso e volentieri questo genere di piano criminale fallisce, proprio perché trasmesso su blockchain pubbliche. 

    La blockchain è caratterizzata da un livello di trasparenza molto elevato. Un presupposto che rende molto difficile nascondere fondi rubati e, più in generale, dedicarsi ad attività illecite. 


    I crimini sono molto facili da individuare e da sradicare all’interno di una blockchain. Per questo motivo, i registri digitali che fungono da database alle criptovalute raramente si trovano a ospitare cyber-criminali.

  • 2. Secondo equivoco: le criptovalute non consumeranno sempre molta energia
    Secondo equivoco: le criptovalute non consumeranno sempre molta energia

    Uno dei principali timori relativi alle criptovalute riguarda l’energia. Molte blockchain richiedono consumi altissimi per funzionare correttamente, che si traducono in un impatto ambientale potenzialmente pericoloso.

    Da qui l’equivoco che tutte le criptovalute siano in qualche modo “destinate” a continuare a consumare una quantità eccessiva di energia elettrica. Per fortuna però le cose non stanno esattamente così.

    Al contrario, esistono numerosi sistemi per ridurre il consumo energetico di una blockchain: il primo prevede un passaggio sempre più netto dalla Proof of Workalla Proof of Stake. Due meccanismi utilizzati dalle blockchain per proteggere la rete.

    La Proof of Work ricorre a calcoli matematici e richiede molta potenza di calcolo (quindi molta energia) per verificare una catena. La Proof of Stake è un sistema alternativo di verifica, che permette di utilizzare fino al 99% in meno di energia elettrica.

    Già al giorno d’oggi diverse criptovalute utilizzano la Proof of Stake per tutelare le loro reti: è il caso di Solana, di Avalanche, di Terra e di Tezos. In conclusione, il tema della sostenibilità e della gestione ambientale viene sentito anche dal mondo crypto. Non a caso moltissimi player sono già al lavoro per sviluppare soluzioni e metodologie meno inquinanti

  • 3. Terzo equivoco: le criptovalute e le blockchain non sono tutte uguali
    Terzo equivoco: le criptovalute e le blockchain non sono tutte uguali

    Chiunque non sappia come funzionano le crypto, può correre il rischio di pensare che le valute e i registri digitali siano grosso modo tutti uguali. Niente di più sbagliato: le criptovalute e le blockchain infatti possono presentare differenze davvero sostanziali.

    Le differenze in certi casi sono addirittura strutturali. Il mondo delle criptovalute infatti è fatto da singole realtà che poggiano su regole e valori specifici. A ciò si aggiunga che le scelte architettoniche con cui si sviluppa una catena di blocchi hanno effetti profondi: sulle applicazioni che si svilupperanno attorno alla blockchain, ma anche sulla sua cultura. 

    La sicurezza è uno dei temi che maggiormente influiscono sulla varietà strutturale delle varie blockchain e criptovalute. Alcuni registri digitali presentano un livello di sicurezza tale da impedire loro di ospitare app. Altri invece sono più agili e più fluidi: garantiscono un maggior numero di applicazioni, ma lasciano anche più spazio a possibili vulnerabilità

  • 4. Quarto equivoco: le criptovalute e le blockchain non sono tutte costose e inefficienti
    Quarto equivoco: le criptovalute e le blockchain non sono tutte costose e inefficienti

    La mancanza di cultura finanziaria e digitale porta alcuni utenti a guardare con sospetto alle criptovalute e alle blockchain. In più capita di sentir parlare di commissioni eccessivamente costose, o di lunghissimi tempi di attesa prima che una transazione venga regolata. 

    In entrambi i casi si tratta di equivocibelli e buoni, figli di una scarsa conoscenza di come funzionano le criptovalute. Certo, esistono esempi di blockchain congestionate o che richiedono commissioni più care. Allo stesso tempo però esistono anche criptovalute economiche ed efficienti.

    Ad esempio Solana è in grado di supportare fino a 60.000 transazioni al secondo. Il tutto garantendo commissioni piuttosto abbordabili: il costo per transazione infatti è pari a circa 0,000001 dollari.

    In conclusione, le commissioni sulle transazioni e i tempi di attesavariano di caso in caso: dipendono dalle caratteristiche della singola criptovaluta e dal design della blockchain a cui si appoggia.

  • 5. Quinto equivoco: le criptovalute non sono una moda passeggera
    Quinto equivoco: le criptovalute non sono una moda passeggera

    Le criptovalute sono una realtà ancora molto giovane. La prima idea di blockchain è stata introdotta nel 2008, mentre la prima criptovaluta (Bitcoin) è arrivata durante l’anno successivo. 

    Per questo motivo alcune persone tendono a pensare che siano una moda passeggera, destinata a sparire dai radar degli investitori. Anche in questo caso, ci sono diverse ragioni per pensare che si tratti di un equivoco meritevole di essere sfatato

    Le criptovalute infatti hanno avuto effetti culturali ancora più significativi di quelli economici: hanno contribuito a un passaggio più generale verso nuove risorse digitali. Allo stesso modo la blockchain ha apportato un miglioramento innegabile in termini di sicurezza dei pagamenti

    Si tratta di tecnologie che hanno permesso di rendere più efficiente sia il business che la circolazione di idee. Dunque è lecito immaginare che almeno alcuni esempi di criptovaluta continueranno a godere di ottima salute finanziaria anche in futuro.

    Per saperne di più: Cosa sono le criptovalute

A cura di Cultur-e
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