In questo momento storico, la domotica sembra finalmente pronta a entrare nelle case di milioni e milioni di persone. Il termine “domotica” nasce dall’unione delle parole “domus” e “ticos”: la prima, in latino, significa “casa”. La seconda, in greco, indica in maniera più generale diverse discipline di applicazione.
In conclusione, la domotica è quella scienza, anzi, quell’insieme di scienze che puntano a migliorare la qualità della vita dell’essere umano all’interno della sua abitazione.
Proprio grazie alla domotica, è possibile trasformare la propria casa in una smart home: uno spazio all’insegna di dispositivi IoT (acronimo che sta per “Internet of Things”) in grado di comunicare tra loro, passandosi informazioni e dati di varia natura.
Quando si parla di questo genere di dispositivi, spesso si utilizza la dicitura “smart device”: oggetti smart come, ad esempio, gli assistenti vocali, ma anche come gli elettrodomestici di ultima generazione, i relè e le lampadine intelligenti.
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1. Crea la tua smart home
Il primo requisito necessario alla creazione di una smart home è una connessione Internet. Infatti, il presupposto fondamentale dalla IoT, ovvero dell’Internet delle Cose, è che gli oggetti diventino in grado di trasmettersi costantemente informazioni relative all’ambiente che li circonda.
Informazioni che, come è facile intuire, viaggiano da uno smart device all’altro proprio grazie a una connessione internet.
Dopodiché, per creare una smart home, si passa alla scelta dei diversi oggetti che permetteranno di trasformare una semplice abitazione in un piccolo capolavoro della domotica. Da questo punto di vista, l’utente oggi ha l’imbarazzo della scelta: potrebbe optare innanzitutto per degli assistenti vocali da collegare a smart tv e/o impianti audio intelligenti.
Allo stesso modo però potrebbe investire in un sistema di sicurezza con telecamere smart e gestione remota, così come potrebbe acquistare degli elettrodomestici e/o dei dispositivi in grado di ridurre il consumo energetico (riscaldamento smart, lampadine intelligenti ecc.).
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2. Dispositivi per la casa intelligente
Arrivati a questo punto, sarà sicuramente utile analizzare più dettagliatamente le caratteristiche dei diversi dispositivi intelligenti attualmente disponibili sul mercato.
Impossibile non partire dagli assistenti vocali: applicazioni e/o software che spesso vengono installati all’interno di oggetti intelligenti IoT, come ad esempio gli smart speaker.
Amazon Echo e di Google Nest due perfetti esemplari di dispositivo con assistente vocale integrato: due oggetti che possono trasformarsi in veri e propri sistemi di domotica, in grado di interfacciarsi con un numero impressionante di smart device esterni.
Tra gli altri dispositivi più apprezzati quando si parla di smart home, si trovano sicuramente le lampadine intelligenti: quelle in grado di accendersi da sole e, magari, di cambiare colore o intensità a seconda della singola circostanza.
Rientrano tra i dispositivi per smart home tutti i device e i sistemi legati alla sicurezzaintelligente: questo vuol dire telecamere, ma anche sensori e allarmi che l’utente può gestire da remoto, in tempo reale.
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3. Come configurare gli smart device nella tua smart home
Di solito, il processo di configurazione di un dispositivo all’interno di una smart home è altamente intuitivo. D’altronde la semplicità e la rapidità d’uso sono due condizioni fondamentali quando si parla di smart device applicati alla domotica.
Detto questo, le procedure di configurazione variano in base al singolo oggetto IoT: in alcuni casi, tutto il processo può venire effettuato attraverso il dispositivo in questione (è il caso, ad esempio, delle smart tv).
In altri l’utente potrebbe invece avere bisogno di ricorrere a un’applicazione o a un programma esterno (si pensi, in tal senso, alle lampadine intelligenti).
C’è però un aspetto comune da tenere sempre a mente: con ogni probabilità, tutti i dispositivi e i sistemi di una smart home, per funzionare in maniera ottimale, dovranno essere connessi alla stessa rete Internet. Gli oggetti IoT hanno infatti bisogno di una rete per interagire l’uno con l’altro, trasferendosi input, output e, più in generale, informazioni.
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4. Controllare i tuoi elettrodomestici con la voce
Se si prova a immaginare un’applicazione concreta della domotica, con ogni probabilità si finirà col pensare a un utente che riesce a controllare i vari elettrodomestici della sua smart home con il semplice utilizzo della sua voce.
Gli assistenti vocali di Amazon, Google, Apple e soci nascono proprio per questo: per consentire a un utente di interagire con loro parlando.
Gli smart device dotati di assistente vocale sfruttano l’IoT non solo per riconoscere la voce dell’essere umano, ma anche interagire con dispositivi e sistemi esterni.
Questo vuol dire, ad esempio, che è possibile chiedere ad Alexa, a Google o a Siri di riprodurre un qualunque contenuto multimediale sul proprio device preferito, ma non solo.
Con i giusti dispositivi, l’utente può anche impostare l’attivazione del sistema di riscaldamento, o magari l’accensione di lampadine intelligenti.
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5. Esempi pratici di smart device
I sopracitati assistenti vocali possono venire collegati alle smart tv tramite prese apposite. Dopodiché basterà sincronizzare le diverse applicazioni per potere chiedere a Google, a Siri o ad Alexa di accendere e/o di spegnere la televisione.
Per collegare un assistente vocale alle luci, possono venire utilizzati diversi smart device: lampadine intelligenti, relè Wi-Fi, ma anche prese smart compatibili.
Al contrario, i termostati smart e, più in generale, i sistemi di riscaldamento intelligenti, di solito sono dotati di applicazioni e software propri. Programmi che, di volta in volta, andranno integrati con l’intelligenza artificiale del proprio smart device: l’utente dovrà dunque scaricare un’applicazione di Google o una skill di Alexa adeguata.
Per saperne di più: IoT, l'Internet delle Cose: una nuova frontiera