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ChatGPT, cosa fare se il prompt è troppo lungo

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Cosa fare quando il prompt inserito su ChatGPT è troppo lungo e quali sono gli strumenti migliori per risolvere la questione. La guida completa sull’argomento

ChatGPT Ju Jae-young/Shutterstock

ChatGPT è uno degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale più potenti attualmente sul mercato e, chiaramente, uno dei più utilizzati in tutto il mondo.

Tuttavia, secondo chi lo utilizza quotidianamente, il maggiore dei limiti di questa tecnologia è la quantità di testo (chiamato token) che può essere utilizzato in una singola interazione; in poche parole, quindi, se il prompt è troppo lungo il tool di OpenAI mostrerà all’utente un messaggio di errore che dice: “The message you submitted was too long, please reload the conversation and submit something shorter”, avvisando appunto che il prompt è troppo lungo e invitando l’utente a inserirne uno più corto.

Risolvere questo inconveniente è possibile, vediamo come fare e utilizzare al meglio ChatGPT.

  • 1. Cosa significa il messaggio di errore di ChatGPT
    Errore ChatGPT

    PixieMe/Shutterstock

    L’errore “The message you submitted was too long, please reload the conversation and submit something shorter”, appare quando il prompt inviato supera la lunghezza massima supportata da ChatGPT, impedendo al tool di generare una risposta alla domanda dell’utente e bloccando, di fatto, la conversazione.

    Un inconveniente che può risultare parecchio antipatico, soprattutto se c’è il bisogno di chiedere al chatboot di parlare di un argomento complesso e, per avere una maggiore accuratezza, non si può suddividere la richiesta in più parti.

    Alla domanda quanto può essere lungo un prompt di chatGPT, la risposta è circa 15.000 caratteri per una singola conversazione. Quando l’utente supera questo limite, il tool non riesce a generare una risposta completa e mostra l’errore di cui sopra.

    La cosa è dovuta, essenzialmente, alle prestazioni del chatboot, con OpenAI che ha imposto questo limite per aiutare l’AI a gestire al meglio le richieste, fornendo una risposta accettabile alle domande poste, senza rallentamenti e senza dover attingere ad ulteriori risorse per farlo. 

  • 2. Soluzioni rapide per aggirare il limite di caratteri di ChatGPT
    Prompt ChatGPT

    Koshiro K/Shutterstock

    La soluzione più immediata per non superare il limite di token è scegliere una versione Pro del tool, pagando chiaramente il relativo abbonamento. 

    Un’opzione, ovviamente, molto semplice ma che potrebbe non essere sempre giustificabile, soprattutto per gli utenti che utilizzano saltuariamente le funzioni dell’intelligenza artificiale e non hanno bisogno di chissà quale potenza di elaborazione.

    Per questo motivo, esistono altre soluzioni per risolvere l’errore “The message you submitted was too long, please reload the conversation and submit something shorter”.

    La prima, banalmente, è copiare e incollare il testo in più parti. Un’operazione semplice e immediata che, tuttavia potrebbe portare a una minore accuratezza nelle risposte, soprattutto in caso di domande molto articolate che richiedono parecchie “spiegazioni” da parte dell’utente.

    Questa soluzione, dunque, non è applicabile universalmente perché ci sono richieste estremamente complesse che devono essere analizzati dall’AI nella loro interezza e non possono dunque essere spezzettate dall’utente. 

  • 3. Come funziona ChatGPT PROMPTs Splitter
    Prompt Splitter

    Korosi Francois-Zoltan/Shutterstock

    Fortunatamente, esiste un metodo molto più efficace per risolvere il limite dei token di ChatGPT e per farlo bisogna utilizzare un tool gratuito messo a disposizione da uno sviluppatore che si chiama ChatGPT PROMPTs Splitter e che ha il compito di suddividere il prompt in parti più piccole, impostando un ragionamento logico tra i vari blocchi di testo.

    Lo strumento in oggetto è totalmente open-source, è stato scritto in Python e disponibile in maniera totalmente free su GitHub, con la possibilità di essere totalmente personalizzato dai vari utenti in modo che assolva anche ad esigenze specifiche.

     Il funzionamento del tool è relativamente semplice e, anzitutto, si occuperà di dividere il prompt in blocchi, utilizzando un sofisticato algoritmo sviluppato proprio per questo scopo.

    Poi gradualmente, inizierà ad inserire all’interno del primo blocco delle informazioni aggiuntive, per addestrare l’AI a un determinato percorso per riconoscere e comprendere i blocchi successivi e, soprattutto, a lavorare per step, attendendo il completamento della trasmissione dei vari blocchi prima di elaborare le varie richieste. 

    L’utente ha a disposizione due opzioni differenti: la prima è General max safe chunk for ChatGPT (15,000) ed è l’impostazione utilizzata di default e ha il compito di suddividere il testo in blocchi di massimo 15.000 caratteri.

    La seconda è l’opzione Custom, con l’utente che può personalizzare la lunghezza per ogni blocco come meglio crede.

    Una volta selezionata l’opzione che da utilizzare il ChatGPT PROMPTs Splitter elaborerà il testo e lo dividerà in blocchi più piccoli da copiare, ovviamente, all’interno dell’interfaccia di ChatGPT per fare in modo che l’intelligenza artificiale proceda nella risoluzione della richiesta.

    Bisogna sottolineare che aggirare il limite dei token su ChatGPT consente agli utenti di sfruttare pienamente le potenzialità di questo sofisticato sistema AI, andando a migliorare la comunicazione tra uomo e macchina, in modo da trasmettere in maniera ancora più efficace le informazioni al chatbot.

    Ed è proprio questo il fulcro del discorso: migliorare la conversazione tra le due entità, per fare in modo che l’intelligenza artificiale possa comprendere pienamente le richieste fatte ed elaborarle nel miglior modo possibile.

    Per saperne di più: ChatGPT, cos’è, come funziona, a cosa serve, come usarla gratis

A cura di Cultur-e
Addestramento IA non consentito: É assolutamente vietato l’utilizzo del contenuto di questa pubblicazione, in qualsiasi forma o modalità, per addestrare sistemi e piattaforme di intelligenza artificiale generativa. I contenuti sono coperti da copyright.
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