In questo periodo storico utenti utilizzano quotidianamente il proprio smartphone per lavoro: dai giornalisti ai content creator, dai manager ai fotografi, passando per decine di altre categorie professionali.
Non tutti però sanno che gli smartphone più recenti possono diventare dei veri e propri sostituti di un PC. Anche perché, dal punto di vista della potenza di calcolo, i cellulari dei giorni nostri sono ben oltre i computer di qualche tempo fa.
Certo, in certi casi è comunque necessario ricorrere a dei dispositivi extra per ovviare ad alcune piccole limitazioni tecniche: una su tutte quella dello schermo touch, che può venire integrato con un mouse o una tastiera bluetooth.
In altre occasioni basta sfruttare al 100% le possibilità offerte dai software contemporanei. In tal senso gli ultimi dispositivi Android dispongono di modalità perfette per il mirroring wireless: la possibilità di connettere il proprio smartphone a un monitor esterno, senza avere bisogno di cavi o adattatori.
Da questo punto di vista Samsung negli ultimi anni ha fatto passi da gigante: la sua modalità DeX funziona alla perfezione sia nell’ambito delle classiche attività d’ufficio (invio di email, creazione di documenti) che nel caso in cui sia necessario organizzare delle videocall.
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1. Possibilità e limiti di uno smartphone come PC
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Gli smartphone contemporanei presentano caratteristiche tecniche davvero impressionanti: da tanti punti di vista possono benissimo essere paragonati ai PC, specie quelli di qualche anno fa.
Si pensi in tal senso ai GB di memoria, ma anche alla RAM, ai software integrati o alle caratteristiche degli schermi di ultima generazione. Al giorno d’oggi gli standard sono talmente elevati che moltissimi smartphone Android, anche di fascia media, possono diventare un ottimo sostituto di un PC.
Allo stesso tempo esistono dei limiti che potrebbero complicare l’esperienza di utilizzo di uno smartphone a mo’ di PC. Uno su tutti l’input previsto da questo genere di dispositivi. I vecchi telefoni cellulari avevano una tastiera alfanumerica piuttosto limitata. Ora invece vanno per la maggiore i device con schermo touch.
In entrambi i casi si tratta di soluzioni poco pratiche, specie per chi è abituato a computare grosse quantità di testo con il proprio PC: da chi deve scrivere comunicati a chi deve compilare file Excel di grosse dimensioni, passando per chi semplicemente è tenuto a inviare decine di email a settimana.
Affidare questo genere di compiti a uno smartphone potrebbe diventare problematico. Per fortuna però basta acquistare un dispositivo extra per poter lavorare senza alcun genere di difficoltà: una semplice tastiera bluetooth, da connettere al device mobile nel giro di pochi secondi.
Esistono tastiere bluetooth per tutte le esigenze e per tutte le tasche: si parte con i modelli entry level da poche decine di euro, fino ad arrivare a prodotti più performanti e costosi. Esistono addirittura tastiere pieghevoli che entrano nella tasca della giacca: una soluzione perfetta per chiunque sia chiamato a spostarsi da un posto all’altro.
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2. Altri accessori per utilizzare uno smartphone come un PC
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La tastiera bluetooth è soltanto il primo dei prodotti pensati per sfruttare al 100% le potenzialità del proprio smartphone. Molti professionisti ad esempio optano anche per il mouse bluetooth: un accessorio che permette di riconsiderare l’utilizzo dello schermo touch.
Un mouse bluetooth si rivela decisivo soprattutto per quei lavori in cui è richiesta grossa precisione. Inoltre, abbinato a una tastiera, permette di lavorare anche mantenendo il proprio smartphone a distanza.
Il mouse bluetooth spesso viene utilizzato assieme a una particolare tipologia di custodia per smartphone: i cosiddetti modelli “flip open”, ovvero quelli che, se aperti, permettono al telefono di rimanere in posizione verticale.
In questo modo lo smartphone diventa un perfetto corrispettivo in miniatura di unPC. Soprattutto nel caso in cui venga tenuto in carica. Da questo punto di vista esistono due diverse strade da seguire: la prima consiste nel posizionarsi nei dintorni di una presa di corrente.
La seconda consiste invece nell’acquistare un power bank: una batteria esterna che viene caricata a monte e che garantisce alimentazione supplementare al proprio dispositivo. Alcuni power bank riescono a contenere anche 4 o 5 cariche complete: questo vuol dire aumentare in maniera davvero considerevole l’autonomia del proprio dispositivo mobile.
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3. Impostare lo smartphone come un PC
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Dopo avere considerato accessori e dispositivi esterni vale la pena di osservare nel dettaglio alcune soluzioni software che permettono di avvicinare il proprio smartphone a un PC.
Diversi device che installano Android 10 sono dotati di una specie di modalità Desktop. In altri casi il dispositivo può essere collegato a un monitor o a una tv esterna: ricorrendo a un adattatore, ma anche sfruttando le potenzialità del bluetooth o di una connessione Wi-Fi.
Il mirroring wireless è particolarmente utile nel caso in cui si voglia lavorare su schermo più grande, magari nell’ambito di una presentazione. Presenta invece qualche criticità nel caso in cui si voglia trasmettere un contenuto multimediale. In questo caso il contenuto potrebbe bloccarsi durante la trasmissione e potrebbero verificarsi piccoli ritardi di sincronia tra audio e video.
Infine, se si parla di trasmissione dello schermo di uno smartphone su dispositivi esterni, è doveroso citare l’ottimo lavoro fatto da Samsung. La casa coreana infatti dal 2017 lavora sulla modalità DeX: un’esperienza desktop che permette di collegarsi a un monitor in maniera rapida e veloce.
La modalità Samsung DeX risulta performante sia nell’ambito del lavoro d’ufficio che nel caso in cui si vogliano realizzare videochiamate. Inoltre non richiede l’utilizzo di una docking station: è sufficiente avere a disposizione un mouse e una tastiera bluetooth.
Per saperne di più: La guida completa agli smartphone