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Come saranno i display del futuro

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Tra i prototipi mostrati al CES 2023 il display a punti quantici elettroluminescenti, considerata una delle tecnologie del futuro. Scopriamo di più al riguardo

display innovativi NYCStock / Shutterstock.com

Durante il CES 2023 sono stati mostrati prototipi e soluzioni innovative per proiettare l’idea di display verso il futuro.

Alla base di tutto, la volontà di migliorare ulteriormente la qualità di ciò che viene riprodotto sui dispositivi elettronici, strizzando anche l’occhio al risparmio energetico e all’abbattimento dei costi di produzione in modo da garantire un prodotto all’avanguardia ma dai prezzi relativamente contenuti. Scopriamo di più sui nuovi display del futuro.

Schermi hi-tech, il prototipo del CES 2023

Tra i prototipi più interessanti dell’evento quello presentato da Nanosys, l’azienda che si occupa della tecnologia a quantum dot, cioè "punti quantici", integrata dentro moltissimi dei televisori in commercio.

Si tratta della tecnologia a punti quantici elettroluminescenti, che apre la porta ai display NanoLED, destinati in futuro a sostituire gli attuali schermi LCD e OLED.

Tra le caratteristiche che essa offre, ovviamente, una migliore qualità dell'immagine, consumi notevolmente ridotti e una migliore efficienza di produzione. Tutto questo grazie a una struttura più semplice, che consentirebbe di realizzare un prodotto in tempi ragionevolmente veloci e a un prezzo competitivo

Il prototipo mostrato al CES era un display da 6 pollici collegato a circuiti stampati disposti su più livelli. Tra le caratteristiche principali si nota subito la sottigliezza del dispositivo, del quale al momento non sono disponibili altre indiscrezioni. Secondo Nanosys, tra qualche mese un partner industriale non ancora rivelato darà ulteriori indicazioni su questa tecnologia e sulle sue applicazioni future.

Come funziona la tecnologia a punti quantici elettroluminescenti

Molto in breve, i quantum dot sono delle minuscole particelle che, quando eccitate, emettono una certa luminosità a frequenze d’onda differenti. È un sistema molto efficiente che emette (quasi) la stessa quantità di energia assorbita per il suo funzionamento.

Questa tecnologia è stata usata dalle aziende per migliorare la luminosità e i colori dei televisori LCD. Si tratta di una soluzione che, originariamente, era utilizzata solo negli apparecchi di fascia alta, mentre da qualche tempo viene installata comunemente anche nei dispositivi commerciali.

Per il momento, quindi, questi punti quantici sono stati utilizzati a supporto di una tecnologia esistente (LCD o OLED). Con il nuovo prototipo di Nanosys, invece, giocheranno un ruolo determinante.

Inoltre, i quantum dot utilizzati finora vengono definiti "fotoluminescenti", assorbono cioè la luce e poi la riemettono per fare attivare i diversi pixel che compongono lo schermo.

I nuovi display di Nanosys, invece, saranno costituiti solo da punti quantici, cosa che dovrebbe tradursi in schermi più sottili, con un minor bisogno di energia e, ovviamente, costi di produzione più contenuti.

Quale futuro per la tecnologia a punti quantici elettroluminescenti

Il potenziale di questa intuizione è davvero incredibile e in pochissimi anni potrebbe monopolizzare smartphone, televisori e qualsiasi tipo di dispositivo elettronico.

Date le sue dimensioni contenute, tra i progetti più interessanti quelli che riguardano l’integrazione di questo tipo di display in qualsiasi tipo di tecnologia, dai wearable device fino ai cruscotti delle automobili hi-tech.

Insomma, i display a quantum dot elettroluminescenti potrebbero essere potenzialmente inseriti ovunque, dando inizio a una fase dell’elettronica di consumo che entrerebbe ancora più prepotentemente in ciò che ci circonda e nelle vite delle persone.

A cura di Cultur-e
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