Le smart car sono sempre più diffuse, anche se magari molti utenti nemmeno se ne accorgono. Ogni giorno milioni di vetture diventano più “intelligenti” grazie all’intervento di oggetti, dispositivi e device specifici.
Si tratta spesso e volentieri di smart objects: componenti IoT che sfruttano la connessione continua a Internet per migliorare l’esperienza di guida. Si pensi, in tal senso, alle app di navigazione e alla loro capacità di fornire indicazioni incredibilmente dettagliate.
Parlare di smart car però vuol dire anche parlare di tutte quelle tecnologie che rendono possibile un’assistenza alla guida ogni giorno più completa. È il caso, ad esempio, dei sensori, ma anche delle telecamere o del cosiddetto “Lidar”.
Tecnologie che inondano le nuove auto intelligenti di informazioni: relative all’ambiente circostante, ma anche a eventuali ostacoli in arrivo.
Tutti i dati di cui sopra vengono elaborati dal sistema della macchine intelligenti, che diventa così in grado di prendere decisioni mentre l'auto è in movimento: quando fermarsi, quando accelerare, quando cambiare corsia e così via.
Che cosa vuol dire smart car
Il termine smart car può fare riferimento a tante diverse tipologie di tecnologia o di dispositivo presenti all’interno di un’automobile. In entrambi i casi il risultato è il medesimo: la creazione di una vettura più intelligente.
I dispositivi di solito sono oggetti all’insegna dell’IoT: un acronimo che sta per “Internet of Things” (“Internet delle Cose”) e che prevede la diffusione sempre più capillare di oggetti in grado di inviare e ricevere informazioni grazie a Internet.
I cosiddetti “smart objects” IoT sono dunque oggetti interconnessi tra loro. Quelli applicati nell’ambito della mobilità sfruttano intelligenza artificiale e realtà aumentata per fornire al conducente informazioni e servizi sempre più dettagliati.
Se si parla di smart car si può fare riferimento sia a dispositivi specifici, sia a tecnologie utilizzate nell’ambito della guida autonoma.
Quando si parla di tecnologie si fa invece riferimento a tutte le innovazioni che, col passare del tempo, stanno portando il settore dell’automotive dalla semplice assistenza alla guida verso il concetto di una guida autonoma al 100%.
Anche in questo caso le smart car sfruttano a pieno componenti hardware e software dotate di intelligenza artificiale: sensori, telecamere e laser che forniscono al computer di bordo dati utili per prendere decisioni in tempo reale.
I sensori presenti nelle auto a guida autonoma
Per capire quanti e quali sono i sistemi di interazione presenti su una macchina a guida autonoma potete immaginare il vostro smartphone.
Infatti, tanto il telefonino che si tiene in tasca quanto le smart car senza pilota, attualmente in fase di test in varie parti del mondo, presentano sensori di ogni tipo diffusi praticamente dappertutto.
Le auto con guida autonoma presentano sensori innanzitutto sul tettuccio, dove trova spazio il Lidar: una sorta di radar per automobili. Allo stesso tempo, sia il parafanghi anteriore che quello posteriore sono coperti di sensori a onde radio.
Per non parlare poi delle varie videocamere posizionate su tutti i lati del veicolo e, in certi casi, posizionate persino dentro l'abitacolo.
I radar frontali
Nella parte anteriore, le smart car contemporanee tendono a montare un radar frontale: un dispositivo fondamentale per il raggiungimento della cosiddetta “guida autonoma”.
Il radar frontale infatti serve per indicare all'intelligenza artificiale che guida l'auto tutte le diverse tipologie di ostacolo in arrivo: altri veicoli, pedoni, o magari oggetti estranei in mezzo alla carreggiata.
Il radar frontale delle auto senza pilota funziona esattamente come i radar montati da navi e aerei e supporta il Lidar, per determinare la distanza che separa il nostro veicolo dagli altri oggetti presenti in strada. In questo modo il pilota-robot può decidere se frenare, cambiarecorsia oppure fermarsi.
Il sensore Lidar
Questo è forse lo strumento più importante per le auto a guida autonoma. Il Lidar altro non è che un sistema di ecolocalizzazione simile, in qualche modo, al biosonar dei pipistrelli.
Installato sul tettuccio dell'automobile, il Lidar è in grado di ricostruire lo spazio che circonda l'auto a guida autonoma, sfruttando i tempi di "ritorno" delle onde sonore.
Così arriva a fornire informazioni dettagliate sugli spazi di manovra: sia al pilota, sia all’intelligenza artificiale della smart car.
In questo modo è possibile capire se la strada sia libera o meno, ma anche anticipare possibili situazioni a rischio: si pensi, in tal senso, alla possibilità che un pedone stia per attraversare da dietro il veicolo.
Quando la tecnologia Lidar fu proposta per la prima volta negli anni '60, i laser e i meccanismi di rilevamento erano ingombranti e davvero lenti a funzionare. Oggi grazie ai passi in avanti fatti dall'elettronica e alla grande velocità dei nostri computer, un'unità Lidar può inviare e ricevere milioni di impulsi e completare centinaia di verifiche al secondo.
Le telecamere a lungo raggio
Le telecamere ottiche a lungo raggio rappresentano il terzo elemento di quello che potremmo definire come "l'apparato visivo" delle auto a guida autonoma.
Le telecamere ottiche a lungo raggio servono per fornire al pilota automatico delle informazioni più dettagliate, come il colore o la forma esatta degli elementi in prossimità dell'auto.
Per esempio, grazie a queste telecamere il sistema della smart car è in grado di capire che la macchina davanti a sé sta frenando, analizzando il fatto che si sono accese le luci rosse di “stop”. Allo stesso modo può comprendere che un semaforo è appena diventato verde e quindi può continuare a procedere senza fermarsi.
Queste telecamere rendono possibili tante altre operazioni differenti: ad esempio permettono di riconoscere i vari cartelli stradali, adeguando la guida autonoma alla velocità consentita, al senso di marcia, alle zone di sosta.
Per saperne di più: Smart car, automobili intelligenti, guida autonoma e mobilità elettrica