Tutti i dispositivi Android possono accedere a un servizio chiamato Trova il mio dispositivo che permette di localizzare device smarriti o rubati.
Di recente, però, l’azienda di Mountain View ha rinnovato quest’opzione, prendendo “ispirazione” dalla controparte di Apple e consentendo agli utenti di localizzare accessori e device configurati col medesimo account Google, con la possibilità di visualizzarli sulla mappa, farli suonare, bloccarli e addirittura resettarli alle impostazioni di fabbrica.
Questo è possibile, chiaramente, solo se il device è acceso e connesso a Internet ma è comunque un’ottima soluzione per chi perde un telefono o un tablet e vuole localizzarlo.
Oltre a questo i dispositivi possono essere contrassegnati come "smarriti", cosa che consente di lasciare i contatti del proprietario sulla schermata di blocco in modo che chi lo trova può mettersi in contatto per riconsegnarlo.
In più, con la modalità “contrassegnato” si riceve anche una notifica sull’ultima posizione rilevata. Le opzioni di questa funzionalità, però, sono molte e vale la pena analizzarle nel dettaglio per capirne il funzionamento.
-
1. Utilizzare la rete crowdsourcing di Trova il mio dispositivo
SUN IMAGE/Shutterstock
Find My Device è una funzione molto utile che, però, è importante ricordare che va attivata prima di perdere il telefono, altrimenti non può essere utilizzata.
E con essa, naturalmente, bisogna attivare a monte anche le nuove impostazioni rilasciate da Google solo qualche settimana fa, come Find My Device Network, la rete di dispositivi smarriti che si appoggia a diversi strumenti Bluetooth compatibili e contribuiscono ad aiutare l’utente nelle operazioni di ricerca dei prodotti Android.
Bisogna ricordare che per impostazione predefinita, ogni dispositivo Android è inserito nella rete Trova il mio dispositivo e, quando viene contrassegnato come smarrito, potrà essere rilevato in automatico da ogni gadget con il Bluetooth nelle vicinanze, mostrando al legittimo proprietario l’ultima posizione nota.
Chiaramente, anche in questo caso c’è bisogno che il Bluetooth sia acceso e, anche in caso di esaurimento della batteria, sarà comunque possibile consultare lo storico dei movimenti fino alla cessazione dell’attività del device.
La creazione di questa rete, naturalmente, ha un doppio scopo: da un lato aiuta le persone che perdono il proprio dispositivo e dall’altra fa in modo che ogni prodotto compatibile sia parte della rete stessa, per aiutare altri utenti.
Infine, da non sottovalutare nemmeno il discorso sulla privacy, con Big G che provvede a crittografare tutte le posizioni dei device utilizzando il proprio PIN di accesso o la password di sblocco del device stesso, così che i dati siano visibili solo ai legittimi proprietari e agli altri utenti con cui è stata condiviso l’accesso a Trova il mio dispositivo.
-
2. Quali dispositivi sono compatibili con questa funzionalità
Sharaf Maksumov/Shutterstock
Il servizio Trova il mio dispositivo è compatibile con un'ampia gamma di prodotti che va dagli smartphone e dai tablet Android e arriva fino agli smartwatch con Wear OS.
A questo bisogna aggiungere alcuni tracker Bluetooth a marchio Chipolo, Pebblebee e Motorola che, ovviamente, devono essere configurati con l'apposita applicazione Trova il mio dispositivo.
Infine sono compatibili con la funzionalità anche cuffie e auricolari di Google, Sony e JBL, chiaramente non tutti i modelli sul mercato.
Inoltre, stando alle informazioni fornite da Big G, nel corso dei prossimi mesi saranno aggiunti gradualmente nuovi device compatibili con la funzione; per saperne di più si può visualizzare il sito ufficiale dell’azienda.
-
3. Come disattivare la rete Trova il mio dispositivo
dennizn/Shutterstock
Come già detto, tutti i dispositivi Android sono automaticamente inseriti nella rete Trova il mio dispositivo, con il servizio che è attivo ufficialmente da aprile 2024.
Pur trattandosi di una funzione estremamente utile, gli utenti possono decidere liberamente di disattivarla e riattivarla ogni volta che vogliono.
Per farlo basta andare sulle Impostazioni del device, fare tap sulla scheda Google e poi su quella Trova il mio dispositivo, avendo cura di mettere su off lo switch al fianco del nome della funzione.
Chi sceglie di disattivare l’impostazione, però, deve essere ben consapevole dei rischi che corre in caso di furto o smarrimento del proprio device, ricordando sempre che per utilizzare le caratteristiche appena elencate c’è bisogno che l’opzione sia attiva prima della scomparsa del dispositivo.
Per saperne di più: