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ChatGPT Plus Bot Builder, come creare il proprio bot per ChatGPT

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ChatGPT ha presentato il suo nuovo Bot Builder, uno strumento che permette agli utenti di creare il proprio tool AI partendo da una conversazione con il chatbot

ChatGPT Mojahid Mottakin/Shutterstock

ChatGPT è una delle tecnologie in materia di AI più famose e più gettonate del momento e non sorprende, quindi, che quasi quotidianamente OpenAI e i suoi sviluppatori rilascino novità e ulteriori funzionalità.

L’ultima in ordine di tempo è ChatGPT Plus Bot Builder, un modo semplice e veloce per creare il proprio chatbot personalizzato in modo che possa assolvere a tutti i compiti di cui gli utenti possono avere bisogno. Scopriamo cos’è e come funziona

  • 1. A cosa servono i bot ChatGPT personalizzati
    ChatGPT Bot Builder

    gg5795/Shutterstock

    Il classico chatbot di ChatGPT è una specie di assistente smart che può fare un po’ di tutto ed è una soluzione ideale per sfruttare genericamente le potenzialità dell’AI.

    Tuttavia, quando c’è bisogno di un sistema che svolga un’attività specifica, bisogna accedervi tramite API (Application Programming Interface) che permette all’utente di sviluppare, spesso da zero, il proprio tool e orientarlo verso una data specificità.

    Una cosa non semplice, naturalmente, ma che grazie alla nuova funzionalità (riservata al momento solo a ChatGPT Plus, il servizio in abbonamento di OpenAI) è possibile realizzare il proprio chatbot personalizzato in modo facile e veloce ma, soprattutto, senza avere alcuna conoscenza informatica pregressa.

  • 2. Come si costruisce un chatbot personalizzato
    ChatGPT

    Iryna Imago/Shutterstock

    Per creare il proprio chatbot personalizzato bisogna per prima cosa accedere al proprio account ChatGPT Plus e fare clic sul pulsante Esplora.

    A questo punto bisogna selezionare la scheda I miei GPT e fare clic su Crea un GPT.

    Qui si aprirà il GPT Builder e l’utente si troverà davanti due sezioni: quella di sinistra che rappresenta il vero builder e quella di destra che, invece, mostra un'anteprima del proprio lavoro, con la possibilità di interagire col bot e testarlo in tempo reale.

    Nella parte sinistra ci sono le opzioni Crea e Configura. Selezionando Configura l’utente più esperto può compilare manualmente il proprio bot ma, ovviamente, sono necessarie competenze in materia.

    Crea, invece, consente di conversare con un chatbot per fare in modo che sia lui stesso a realizzare il progetto, andando semplicemente a descrivere ciò di cui abbiamo bisogno nella maniera più approfondita possibile.

    Una volta compreso il lavoro da fare il bot builder inizierà il processo di creazione, suggerendo all’utente anzitutto un nome per la sua creazione e poi un’immagine di profilo.

    A questo punto inizia la parte di creazione vera e propria con il software che rivolgerà all’utente domande piuttosto specifiche sul compito che gli è stato assegnato. Naturalmente le domande cambiano a seconda del progetto e aiuteranno il tool a comprendere pienamente le funzioni da sviluppare per il progetto.

    Fatto questo è possibile testare quanto realizzato e modificarlo (sempre tramite interrogazione del builder) fino a che non sarà perfettamente in linea con le proprie esigenze. In alternativa è possibile anche “correggere” manualmente il lavoro, andando a cliccare su Configurare e modificando tutti i parametri del caso.

    Quando il lavoro è completo non resta che fare clic su Salva, selezionare un livello di privacy (tra privata, semi-privata e pubblica) e confermare l’operazione, con il bot personalizzato che apparirà nella sezione I miei GPT.

  • 3. Cosa vuol dire per gli utenti questa novità
    ChatGPT Chat

    FAMILY STOCK/Shutterstock

    La possibilità di creare bot personalizzati è una gran cosa ma, a onor del vero, potrebbe non essere la soluzione migliore per chi ha in mente di utilizzare ChatGPT in ambito aziendale, dove è consigliabile sempre programmare il proprio progetto da zero. 

    Tuttavia questa impostazione potrebbe essere molto interessante per i singoli utenti che possono creare il proprio strumento personalizzato oppure, condividere la propria idea col mondo intero, impostando la privacy su pubblica, in modo che il chatbot possa essere scaricato da chiunque.

    In alternativa si può decidere di condividere il progetto solo con il proprio team di lavoro.

    Chiaramente queste nuove funzioni sono una rivoluzione per ChatGPT e per i suoi utenti che possono entrare nel vivo del progetto e senza utilizzare una sola riga di codice. In questo senso è ben chiara l’intenzione dell’azienda produttrice che porta l’intelligenza artificiale alla portata di tutti, innescando una potenziale rivoluzione che potrebbe stravolgere le modalità di utilizzo di queste tecnologie rendendole davvero accessibili universalmente, anche a chi non ha una formazione specifica.

    Questa è l’ennesima prova della grande flessibilità del servizio offerto da OpenAI che di giorno in giorno diventa sempre più alla portata di tutti (nonostante la richiesta di un abbonamento) amplificando immensamente le possibilità di personalizzazione che, mai come ora, sono davvero vicine alle esigenze del singolo.

    Poi naturalmente, l’idea di poter condividere con chiunque il proprio progetto è anche un modo per diffondere le proprie idee, anche se non è ancora chiaro se l’azienda produttrice abbia intenzione di introdurre una qualche retribuzione per gli sviluppatori che decidono di rendere accessibile a tutti il proprio lavoro.

    Il rovescio della medaglia, però, potrebbe anticipare l’arrivo sul mercato di tanti prodotti di bassa qualità che potrebbero un po’ far perdere la cognizione delle reali potenzialità di ChatGPT e di quello che è il lavoro dello sviluppatore che, è bene sottolinearlo, non potrà mai essere sostituito da una conversazione con un chatbot e tantomeno da un chatbot stesso.

    Per saperne di più: 

A cura di Cultur-e
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