Apple permette anche agli utenti italiani di riparare da soli i loro device. L’azienda fondata da Steve Jobs ha infatti deciso di rendere pubblica anche sul nostro territorio la Diagnosi per la riparazione self-service: lo strumento utilizzato dai suoi Centri Assistenza Autorizzati per verificare lo stato di funzionamento di un iPhone o di un Mac.
Oggi dunque gli utenti possono eseguire dei test sul proprio dispositivo da qualsiasi posizione nel mondo, così come possono entrare nel merito della sostituzione di componenti fisiche.
Per utilizzare la Diagnosi Apple per la riparazione self-service bisogna avere due dispositivi e rispettare alcuni requisiti di base. Ma soprattutto è fondamentale disporre di tutte le competenze necessarie per intervenire con il giusto livello di consapevolezza.
Come utilizzare la Diagnosi Apple per riparazione self-service
Apple ha scelto di mettere a disposizione degli utenti italiani la sua suite di strumenti software con cui registrare una sessione di diagnostica e provare a riparare autonomamente il proprio dispositivo iPhone e Mac.
Il software è noto col nome di Diagnosi Apple per la riparazione self-service ed è pensata esclusivamente per utenti con competenze avanzate. In caso contrario l’azienda consiglia caldamente di rivolgersi al supporto dedicato o, in alternativa, di fissare direttamente un appuntamento con un qualsiasi Centro Assistenza Autorizzato.
Grazie alla Diagnosi Apple per la riparazione self-service l’utente può effettuare una serie di test mirati a valutare il funzionamento di aree e componenti diverse: ad esempio il debug dello schermo, attraverso cui individuare eventuali pixel danneggiati.
Ma anche le prove che permettono di verificare la qualità delle registrazioni audio e di conseguenza dei microfoni, o quelle con cui testare il corretto funzionamento del controllo FaceID.
Come riparare autonomamente il proprio dispositivo Apple
Per poter utilizzare lo strumento di Diagnosi Apple per la riparazione self-service è necessario disporre di almeno due dispositivi: il primo è quello da riparare, il secondo serve invece per seguire le indicazioni del software.
Questo secondo dispositivo deve inoltre rispettare determinate caratteristiche tecniche. Nel caso di iPhone e iPad è necessario avere installato gli aggiornamenti iOS13 e iPadOS13 o un qualsiasi aggiornamento successivo, mentre nel caso di Mac bisogna avere installato per lo meno l’aggiornamento macOS Catalina 10.15.
In alternativa è possibile utilizzare la Diagnosi Apple per la riparazione self-service anche da PC Windows. In questo caso è necessario utilizzare un browser a scelta tra Chrome 55, Firefox 59 e Microsoft Edge 12.
Il tutorial per la riparazione non si limita ai test e agli interventi software, entrando anche nel merito della sostituzione di componenti fisiche. Ma non solo.
Apple infatti prevede che, a breve, gli utenti potranno utilizzare persino parti usate provenienti da altri iPhone. A patto che si tratti di componenti perfettamente funzionanti e abbinabili al nuovo device sulla base dei vincoli di sicurezza vigenti.
Al momento della scrittura dell’articolo i prodotti che Apple reputava compatibili con la riparazione self-made erano quarantadue. Ma è lecito supporre che la lista verrà via via aggiornata, ampliando sempre di più il raggio di azione degli utenti più capaci e autonomi.
Per saperne di più: IOS, caratteristiche del sistema operativo Apple