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Come evitare le penali quando si cambia operatore telefonico

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Per cambiare operatore telefonico, senza penali o costi nascosti, è importante conoscere bene il contratto firmato e i servizi che si vorranno attivare

cambiare operatore telefonico Shutterstock

Cambiare operatore telefonico in linea di massima è molto semplice, ma molti utenti lamentano la presenza di costi nascosti, penali impreviste e brutte sorprese di varia natura. 

Il modo migliore per approcciarsi a un cambio di operatore è documentarsi per tempo: leggere attentamente i contratti firmati e procedere soltanto quando si hanno le idee davvero chiare.

Inoltre è consigliabile valutare le richieste specifiche del caso: una su tutte la portabilità del numero di telefono. Questa infatti potrebbe provocare delle spese extra: sia nel caso di passaggio verso operatori tradizionali, che nel caso di scelta di operatori virtuali

  • 1. Quando è possibile cambiare operatore telefonico e a quale costo
    Cambiare operatore

    Shutterstock

    La prima cosa da tenere in considerazione è che, da un punto di vista strettamente legale, l’utente ha il diritto di cambiare operatore telefonico: sempre e comunque, senza dover fornire una ragione valida dietro la scelta. 

    La Legge Bersani del 2007 spiega inoltre che l’utente non è mai tenuto a pagare i costi di disattivazione. Questi ultimi infatti sono da considerarsi a carico del nuovo gestore. 

    Eppure spesso il cambio di operatore telefonico porta con sé costi nascosti, se non addirittura penali. Un dato di realtà che, apparentemente, sembra cozzare con l’impianto normativo che caratterizza il mercato liberalizzato delle telecomunicazioni

    Il tema è delicato e non è possibile trarre indicazioni generali: bisognerebbe infatti poter visionare il singolo caso, annotando quanto concordato tra utente e operatore al momento della firma del contratto

    Ci sono però alcuni elementi particolarmente diffusi su cui è possibile riflettere meglio: il primo riguarda il limite massimo dei sopracitati costi nascosti. Secondo Agcom i costi di dismissione o migrazione di una linea non possono superare il costo medio del canone mensile pagato dall’utente. 

    Allo stesso modo l’operatore dismesso non può pretendere una totale restituzione di eventuali sconti messi a disposizione dell’utente. Le cose cambiano però nel momento in cui il contratto preveda l’acquisto di un prodotto a rate

    Si pensi in tal senso a tutti quegli utenti che acquistano uno smartphone, un tablet o un qualsiasi altro dispositivo proprio attraverso un operatore telefonico, concordando un pagamento a rate generalmente dilazionato su 12, 18, 24 o 36 mesi

    In questo caso l’utente è tenuto a continuare a pagare le rate residue, fino a che non avrà estinto il costo del dispositivo. Ma nel frattempo può comunque cambiare operatore telefonico.

    Nel caso in cui l’utente abbia uno o più dispositivi a noleggio, è invece tenuto a restituirli entro un tempo limite stabilito all’interno del contratto. In caso contrario sarà chiamati a pagare penali più o meno pesanti.

  • 2. Informazioni utili da tenere a mente per cambiare operatore telefonico
    Operatore telefonico

    Shutterstock

    Il cambio di operatore telefonico richiede tempistiche variabili di caso in caso. Ma è comunque possibile separare i cambi di linea fissa dai cambi di linea mobile. 

    Gli utenti interessati a cambiare operatore telefonico per una linea fissa potrebbero dover aspettare tra i 5 e i 20 giorni lavorativi. Nel caso di cambio di operatore telefonico della linea mobile i tempi si accorciano drasticamente e l’utente può dover aspettare anche solo poche ore

    Un aspetto che impatta notevolmente sulle tempistiche del cambio di operatore è la cosiddetta portabilità del numero: la procedura che permette all’utente di mantenere il suo numero di telefono nonostante il cambio di operatore. 

    Anche se nel caso dei passaggi di operatore mobile è comunque possibile usufruire di un numero provvisorio, che generalmente viene inviato in meno di 24 ore di tempo. 

    Dal punto di vista tecnico è importante sottolineare la differenza tra la portabilità NP (number portability) che riguarda la linea fissa e la portabilità MNP (mobile number portability), che riguarda invece la linea mobile. 

    In entrambi i casi l’utente riceve dei codici identificativi univoci. Nel caso della linea fissa si parla di codice di migrazione: una sfilza di caratteri alfanumerici che rende possibile la portabilità del numero. E che generalmente viene pubblicata all’interno della fattura telefonica

    Nel caso della linea mobile si parla invece di seriale SIM, anche noto come ICCID. Un altro codice numerico o alfanumerico, che però è generalmente stampato direttamente sulla scheda SIM

    Infine è bene ricordare che spesso la portabilità del numero è una delle ragioni dietro i costi apparentemente nascosti legati a questo genere di operazioni. 

    In molti casi infatti gli utenti interessati a cambiare operatore telefonico e a mantenere il numero di telefono, finiscono per dover pagare delle spese extra. Il consiglio in tal senso è di informarsi prima di procedere con il cambio di operatore, in modo da non incappare in brutte sorprese impreviste. 

  • 3. I passaggi da seguire per cambiare operatore telefonico
    Cambiare operatore telefonico

    Shutterstock

    Esistono diversi metodi per cambiare operatore telefonico e l’utente non deve fare altro che procedere con quello più in linea con le sue esigenze: la procedura online ad esempio può essere gestita in autonomia, in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora, ma richiede un livello di attenzione superiore. Al contrario la procedura in negozio è assistita, ma prevede che l’utente si metta a disposizione in orari e luoghi concordati. 

    Per il resto i singoli passaggi variano di caso in caso, anche se ci sono alcuni elementi comuni che possono essere sottolineati. Il primo aspetto da tenere a mente è che per il cambio è consigliabile affidarsi direttamente al nuovo operatore.

    Detto questo è importante avere a disposizione una serie di informazioni o dati personali, che potrebbero venire richiesti tra uno step e l’altro. È il caso ad esempio del nome, il cognome e il codice fiscale dell’utente che richiede il passaggio di operatore. Ma anche del suo indirizzo di residenza, di un suo documento di riconoscimentovalido e di una serie variabile di recapiti: dal numero di telefono all’indirizzo email

    Infine è importante comunicare il nome dell’operatore che si intende lasciare e uno dei due codici identificativi della propria utenza: nel caso di un operatore di linea fissa potrebbe essere il codice di migrazione. Nel caso di un operatore che lavora su rete cellulare potrebbe invece essere il codice seriale SIM

    Per saperne di più: Cosa sono e come funzionano le telecomunicazioni

A cura di Cultur-e
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