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Google Gemini e Astra, come cambiano i servizi di Big G con l’AI

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Al Google I/O 2024 Big G ha presentato una nuova versione di Gemini e Project Astra, che potrebbe riportare in evidenza gli smart glasses. Ecco cosa sappiamo

Google I/O Google

Protagonista principale del Google I/O 2024 è stata, ovviamente, l’intelligenza artificiale, con moltissimi progetti in cantiere che per buona parte arriveranno insieme ad Android 15.

Tra le varie novità, due forse più di altre hanno saputo catturare l’attenzione del grande pubblico: la nuova versione di Google Gemini e un nuovo e impressionante progetto chiamato Google Astra, che potrebbe riportare in evidenza una vecchia conoscenza: i Google Glass.

Gli aggiornamenti di Google Gemini

Come già detto, Google Gemini sarà centrale nei progetti futuri del colosso di Mountain View e, oltre a tutte le straordinarie applicazioni che vedremo nei prossimi mesi, Big G ha annunciato anche l’arrivo un nuovo modello AI chiamato Gemini 1.5 Flash.

Dalle prime informazioni, e come dice il nome stesso, pare che questa tecnologia sarà ottimizzata per garantire agli utenti velocità ed efficienza.

Da quel che sappiamo, si posizionerà a metà strada tra Gemini 1.5 Pro e Gemini 1.5 Nano (il modello più semplice utilizzato da Google e che funziona on-device) e sarà destinato agli sviluppatori che hanno bisogno di un sistema AI funzionale ma leggero e che, ovviamente, non sia costoso come quello Pro.

La versione Flash, comunque, manterrà alcune funzioni avanzate come una finestra di contesto di un milione di token. Per chi non lo sapesse la finestra di contesto serve a misurare quanti token (cioè quanti elementi costitutivi, come le singole parti di una parola, un’immagine o un video) il modello può elaborare in una sola volta.

Intanto fanno sapere da Google che, entro fine anno, la finestra di contesto di Gemini verrà portata a due milioni di token, amplificando notevolmente le potenzialità di questa AI che dovrebbe essere in grado di elaborare circa due ore di video, almeno 22 ore di audio, più di 60.000 righe di codice e addirittura più di 1,4 milioni di parole contemporaneamente.

Tra le altre novità presentate, anche Gemini Live, un tool immaginato per conversare in modo naturale con l’AI.

L’idea è quella di proiettare l’intelligenza artificiale in un contesto più informale, con gli utenti che potranno utilizzare questo strumento per chiedere dei consigli meno “specifici” e più vicini, appunto alle conversazioni che si avrebbero con una persona in carne e ossa.

Google, dunque, vuole cambiare il rapporto tra uomo e intelligenza artificiale, portandolo a un livello più colloquiale e meno legato all’idea di dover impartire ordini a una macchina.

Tra i primi esempi posti dal colosso della tecnologia, l’utilizzo di Gemini Live per preparare un discorso o un colloquio di lavoro, con l’interlocutore digitale in grado di ascoltare l’utente dandogli consigli utili proprio come farebbe un conoscente.

Google Astra, cos’è e come funziona

Project Astra è un assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale sviluppato per essere utilizzato nella vita di tutti i giorni.

Il video di presentazione mostra questo tool, a cui si accede dalla fotocamera dello smartphone, analizzare varie cose inquadrate dall’utente, appunto, attraverso il suo dispositivo.

Puntando la fotocamera si possono, quindi, ricevere informazioni utili su ciò che si inquadra, dialogando direttamente con l’AI per ricevere maggiori informazioni o chiarimenti.

Un video decisamente impressionante che mostra una tecnologia che, realmente, potrebbe portare l’AI nella vita di tutti i giorni, innalzando l’idea di realtà aumentata e realtà virtuale al livello successivo.

E in questo senso, nella presentazione vengono mostrati anche un paio di occhiali (la probabile nuova versione dei Google Glass) alimentati anch’essi da Astra.

È chiaro che con una tecnologia del genere, anche i controversi occhiali smart di Big G potrebbero trovare una collocazione coerente e avere finalmente “qualcosa da dire” nell’attuale contesto tecnologico.

L’intelligenza artificiale a bordo degli smart glasses, potrebbe essere proprio ciò di cui ha bisogno questa tecnologia che, già da diversi anni, cerca di fare breccia nel cuore dei consumatori ma senza riuscirci pienamente, forse proprio a causa della mancanza di un fine specifico.

Per saperne di più: Google Gemini, cos'è come funziona e come utilizzarla

A cura di Cultur-e
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