Il settore dell’intelligenza artificiale è sempre più competitivo e tutti vogliono partecipare alla corsa agli armamenti. Dopo il lancio di ChatGPT, molte applicazioni ed estensioni si sono affacciate sulla scena approfittando delle sue capacità di elaborazione del linguaggio naturale alimentate da GPT 3.5, spingendo anche Big G a rilasciare il suo software AI, Google Bard, per competere nell’arena.
Nonostante già da mesi, siano sorte molte app nello store Apple che sostengono di utilizzare OpenAI, l'azienda non ha mai rilasciato una applicazione ufficiale per dispositivi iOS. Questa situazione è cambiata il 18 maggio, quando OpenAI ha lanciato un'app ChatGPT gratuita nel negozio virtuale di Apple.
In poche ore ha raggiunto il primo posto dei download ma per ora è disponibile in esclusiva negli Stati Uniti, anche se nelle prossime settimane è previsto l’arrivo in altri paesi come una versione dedicata per Android.
OpenAI porta ChatGPT in un’app iOS
Open AI rivela così di aver cercato di soddisfare la richiesta degli utenti di utilizzare ChatGPT “on-the-go”, in movimento. Per questo motivo, l’app ChatGPT per iPhone è stata disegnata specificatamente per iOS con un’interfaccia utente ottimizzata per dispositivi mobili.
La caratteristica principale è Whisper, un avanzato sistema di riconoscimento vocale che consente di comunicare con ChatGPT tramite la voce. Infatti, è in grado di registrare una domanda, analizzarla e trasformarla in testo, per poi darla in pasto all’AI. Anche se il bot per ora è capace di rispondere solo per iscritto e quindi ancora lontano dal poter sostituire effettivamente Siri.
Inoltre, l'app sincronizza la cronologia delle chat dell’account OpenAI su tutti i dispositivi. Proprio come il modello web, la versione gratuita dell’app funziona sul modello GPT 3.5 standard, con la possibilità per gli utenti ChatGPT Plus di accedere al modello più avanzato GPT-4 a $ 20 al mese.
Quali le conseguenze per gli utenti
A sei mesi dal lancio di ChatGPT e dopo l’arrivo di altri bot, come Google Bard di Alphabet, si può dire che milioni di utenti online siano stati rapiti da questa nuova generazione di chatbot. Alla base ci sono modelli di intelligenza artificiale generativa addestrati su vasti dataset di dati, in grado di prevedere e generare risposte simili a quelle umane. ChatGPT e simili sono già impiegati in varie attività, dalla scrittura di messaggi di auguri di compleanno alla programmazione, ma purtroppo possono anche generare pregiudizi e finzioni credibili.
Il rilascio di un'app iOS mette ChatGPT a portata di molte più persone rispetto alla versione web del chatbot con la possibilità di rivolgersi dovunque e in qualsiasi momento a un assistente virtuale intelligente. Che si abbia bisogno di risposte complesse, suggerimenti utili o semplicemente una conversazione interessante.
Al contempo, questa possibilità sottopone OpenAI direttamente alla supervisione dei consumatori che possono recensire l’app e condividere la loro esperienza, il che aiuta ChatGPT a migliorare continuamente le sue funzionalità e gli aspetti concernenti la sicurezza, facendo tesoro dei feedback degli utenti.
In coincidenza con il lancio dell’app, Apple ha deciso di limitare l'uso interno di ChatGPT e di altri strumenti di intelligenza artificiale. Il Wall Street Journal ha riferito che la società è preoccupata per la possibilità che trapelino dati riservati a seguito dell'utilizzo del software. Del resto, solo a marzo di quest’anno, un bug di ChatGPT ha esposto chat private degli utenti divulgando dati sensibili senza una benché minima autorizzazione. Apple si unisce, dunque, a leader del settore come Samsung Electronics Co nel vietare l'uso di questi strumenti da parte dei dipendenti.
Per saperne di più: ChatGPT, cos'è, come funziona, a cosa serve, come usarla gratis