Uno smartwatch è diventato ormai uno strumento indispensabile nella vita delle persone che, quotidianamente, lo utilizzano per allenamenti, gestione delle notifiche e molto altro ancora.
Naturalmente, come ogni dispositivo elettronico, anche un orologio intelligente avrà bisogno di essere caricato e nonostante abbia un’autonomia molto superiore rispetto a uno smartphone, prima o poi bisognerà collegarlo alla rete elettrica.
Naturalmente ci sono delle best practices che possono aumentare la durata della batteria e prolungare, quindi, la vita del dispositivo.
Scopriamo come fare.
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1. Quanto dura la batteria di uno smartwatch
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La durata della batteria di uno smartwatch è soggettiva e dipende, ovviamente, dal dispositivo in questione e dall’utilizzo che ne fanno gli utenti.
A livello teorico, un device del genere ha un’autonomia di circa 18 ore (senza esagerare con l’utilizzo) e deve quindi essere ricaricato circa ogni giorno e mezzo.
L’autonomia di uno smartwatch dipende generalmente dal modello e dall’utilizzo che viene fatto. Di solito si attesta intorno alle 18 ore.
Poi se, ad esempio, l’orologio smart viene utilizzato per gli allenamenti o per il monitoraggio costante dei parametri vitali, le cose cambiano e ci sarà bisogno di ricariche più frequenti.
Come già detto, però, ci sono dei buoni comportamenti da seguire per prendersi cura della batteria del device e ridurre il consumo energetico.
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2. Ottimizzare le impostazioni dell’orologio smart
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La prima e più importante soluzione per conservare la batteria dell’orologio smart consiste nell’ottimizzare le impostazioni di sistema.
Regolando a puntino molte delle funzioni del dispositivo sarà possibile aumentarne l’autonomia, soprattutto in caso di un livello di carica piuttosto basso.
Ad esempio si può regolare la luminosità, abbassandola un po’ in modo da bilanciare i consumi.
Regolare le impostazioni del dispositivo, così come accade per gli smartphone infatti, è un’ottima soluzione per limitare i consumi e migliorare l’efficienza energetica.
Si può eliminare (se presente) la modalità Always-On Display che, anche se ha dei consumi estremamente ridotti va comunque a impattare sull’autonomia.
È anche possibile scegliere un altro quadrante, magari più semplice e con meno animazioni, in modo che il display debba fare meno fatica nel riprodurre il tutto.
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3. Gestire al meglio le notifiche
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Come è ovvio, l’arrivo di notifiche costanti richiede parecchia energia a uno smartwatch.
Se poi il dispositivo è sincronizzato con più App tra messaggistica e altro, allora l’arrivo continuo dei diversi avvisi potrebbe scaricare la batteria in men che non si dica.
Limitare o eliminare le notifiche, infatti, può aiutare lo smartwatch a conservare un po’ di autonomia, soprattutto per quanto riguarda le App di messaggistica.
Il suggerimento, quindi, è quello di limitare le notifiche (o eliminarle del tutto in caso di un livello di carica basso) in modo da prolungare l’autonomia del dispositivo.
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4. Utilizzare le opzioni di risparmio energetico
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Utilizzare la modalità di risparmio energetico può essere un’ottima soluzione per limitare il consumo energetico e preservare un po’ di preziosa batteria.
Certo, questa modalità “penalizzerà” un po’ lo smartwatch e ridurrà all’osso le funzioni disponibili. Ma se bisogna arrivare fino a sera, magari con un livello di carica basso, questa può essere davvero un’ottima soluzione.
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5. Disattivare le funzionalità non necessarie
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Eliminare tutte le funzionalità “superflue” può essere un’altra ottima soluzione per prolungare la durata della batteria dello smartwatch.
Per superflue si intendono tutte quelle caratteristiche troppo specifiche che, nella vita di tutti i giorni non sono indispensabili.
Le funzioni di un orologio smart sono moltissime ma non tutte sono necessarie sempre, disattivarle temporaneamente può aiutare a risparmiare batteria.
Tra queste, naturalmente, trovano posto il GPS che ovviamente non serve se non si usa Maps o altre applicazioni del genere, l’NFC utile per i pagamenti contactless ma che porta a consumi decisamente importanti e il monitoraggio costante dei parametri vitali che non ha molto senso se effettuato costantemente (salvo in caso di specifiche indicazioni mediche).
Anche disabilitare alcuni gesti può essere un’ottima soluzione per rimuovere il superfluo e conservare un po’ di carica.
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6. Come prendersi cura della batteria di uno smartwatch
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In genere, caricare in maniera corretta il proprio smartwatch è un modo intelligente per prolungare l’autonomia e prendersi cura al meglio del device.
È bene sapere che, generalmente, la batteria di uno di questi dispositivi può mantenere una carica completa per circa 300-500 cicli di ricarica.
Restando entro questo range di ricariche, la carica resterà sempre ottimale e non si verificheranno problemi di alcun tipo.
Per prolungare l’autonomia del dispositivo è consigliabile, ad esempio, utilizzare solo caricatori di buon livello che non siano né troppo potenti né troppo poco potenti.
Allo stesso modo di uno smartphone anche la batteria di uno smartwatch tende a degradarsi nel tempo, questo accade generalmente dopo i 300-500 cicli di ricarica.
È opportuno, anche, non far scendere la carica a 0 ma ricaricare il dispositivo quando si trova intorno al 20% in modo da non stressare troppo la batteria.
Allo stesso modo, ricariche troppo frequenti o per brevi tempi sicuramente non fanno bene all’integrità del dispositivo e potrebbero anche a lungo andare causare malfunzionamenti e problemi vari.
Infine è consigliabile non utilizzare l’orologio mentre è in carica perché questo potrebbe rallentare la ricarica e influire in negativo sul device.