Baidu è il motore di ricerca di riferimento in Cina e ha recentemente compiuto un passo deciso nel mondo dell’intelligenza artificiale con Ernie Bot: un chatbot AI in grado di comprendere il linguaggio naturale e generare contenuti inediti.
Ernie Bot di Baidu è però soltanto uno degli esempi eccellenti di progresso tecnologico cinese: basti pensare al successo internazionale ottenuto prima da Tencent con WeChat, quindi da ByteDance con TikTok.
Cos’è e a cosa serve Baidu
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Da un certo punto di vista Baidu sta al mercato cinese come Google sta a quello internazionale. Si tratta infatti del motore di ricerca più famoso in assoluto in Cina, con oltre un miliardo di utenti attivi.
Secondo stime recenti Baidu viene utilizzato da circa il 90% degli utenti cinesi che si connettono a Internet. La maggior parte di loro lo utilizza per effettuare ricerche sul web, ma c’è anche chi lo sceglie per servizi alternativi: ad esempio l’enciclopedia online Baidu Baike, ovvero il corrispettivo nazionale di Wikipedia.
La Baidu inc è stata fondata nel 2000 e soltanto 7 anni dopo diventava la prima azienda cinese a essere inserita all’interno dell’indice azionario NASDAQ-100, che riunisce le 100 imprese non finanziarie con maggiore capitalizzazione del mercato borsistico.
Baidu è il motore di ricerca più famoso e utilizzato in Cina, ma è anche dietro la realizzazione di un assistente vocale e un’enciclopedia online.
Oggi Baidu è stabilmente nella top 10 dei portali più visitati in tutto il mondo secondo Alexa e l’azienda continua a investire su funzionalità aggiuntive: si pensi in tal senso a DuerOS, l’assistente vocale proprietario che può vantare più di 2 miliardi di query ogni mese.
Il funzionamento di Baidu è in effetti molto simile a quello di Google. Anche in questo caso l’utente inserisce parole chiave all’interno di una barra di ricerca, per accedere a contenuti multimediali vari: la pagina dei risultati può infatti integrare pagine web, immagini, video e notizie.
I criteri dietro il funzionamento e la selezione del motore di ricerca cinese sono però diversi rispetto a quelli pensati dal colosso di Mountain View. L’impressione infatti è che Baidu valuti i siti Internet soprattutto a seguito di un’analisi della loro HomePage. Inoltre Baidu è pensato per favorirei portali nazionali, ovvero quelli caratterizzati dall’estensione .cn.
Le regole Baidu così come è conosciuto potrebbero però essere letteralmente rivoluzionate dall’integrazione con Ernie Bot: il chatbot IA che sembra destinato a sostituire la SERP tradizionale in maniera definitiva.
Cos’è e a cosa serve Ernie Bot
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Ernie Bot sta venendo raccontato al mondo come l’alternativa cinese a ChatGPT. In effetti anche in questo caso l’utente si trova di fronte a un chatbot che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per rispondere a prompt inseriti utilizzando il linguaggio naturale.
L’acronimo Ernie sta per Enhanced Representation through Knowledge Integration, che può essere tradotto come “Rappresentazione migliorata attraverso l’integrazione della conoscenza”.
Dal punto di vista del funzionamento generale, questo tool di intelligenza artificiale generativa non è molto diverso dai suoi corrispettivi internazionali: può infatti venire utilizzato per effettuare ricerche sul web, condensare e organizzare informazioni varie, o realizzare contenuti testuali inediti.
Ci sono però degli aspetti distintivi da tenere a mente: il primo è che Ernie Bot agisce esclusivamente all’interno dei confini della Cina. Il secondo è che, da linee guida ufficiali, ogni suo output deve aderire ai valori del socialismo.
Ernie Bot è il tool di IA generativa sviluppato da Baidu: la prima alternativa 100% cinese a ChatGPT.
L’AI deve inoltre astenersi da qualsiasi attività possa portarla a minacciare la sicurezza della nazione. Allo stesso modo non può contribuire alla diffusione o la promozione di contenuti violenti, che inneggino al terrorismo, la violenza e l’odio. Infine Ernie Bot è programmato per scongiurare o per lo meno limitare la proliferazione di fake news.
Ernie Bot è stato sviluppato dal team di Baidu ed è stato annunciato durante il mese di agosto 2023, risultando la prima app di AI disponibile all’interno del mercato cinese. Nonostante la prima release contasse su funzionalità limitate, nelle sue prime 24 ore di vita Ernie Bot ha convinto più di un milione di utenti a registrarsi.
Per realizzare il chatbot, l’azienda ha potuto contare sul sostegno diretto del governo di Pechino, che si è speso e continua a spendersi dal punto di vista del supporto normativo.
Di contro proprio le autorità cinesi mantengono un controllo piuttosto stretto sulle informazioni che possono essere veicolate tramite tool di intelligenza artificiale generativa.
Quali sono gli altri colossi dell’innovazione made in Cina
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Baidu ed Ernie Bot rappresentano soltanto una parte del variegato mondo dell’innovazione tecnologica cinese. Si pensi in tal senso a WeChat di Tencent e TikTok di ByteDance.
WeChat potrebbe essere percepito come un semplice clone di WhatsApp, ma le sue potenzialità vanno ben oltre la messaggistica istantanea. Tencent ha infatti sviluppato un’app ricca di funzionalità e servizi per il business: dalla creazione di e-commerce alla possibilità di effettuare acquisti o transazioni internazionali.
Tencent è nota anche per QQ, un’altra applicazione che unisce la messaggistica istantanea a funzionalità avvicinabili a quelle dei social media. Ma in questo momento storico, quando si parla di social e Cina, si parla necessariamente di TikTok.
ByteDance è l’azienda che ha trasformato un’app per la creazione di video in un fenomeno culturale in grado di cambiare il mondo. Innanzitutto ha acquistato l’app Musical.ly e la sua library musicale, quindi ha trasferito tutto all’interno di TikTok.
Oggi i numeri di TikTok sono semplicemente impressionanti: tanto in Cina quanto nel resto del mondo. Basti pensare che, soltanto in Italia, viene utilizzato da circa 20 milioni di persone al mese.
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