I social network vengono popolati ogni giorno da milioni di persone provenienti da tutto il mondo e svolgono un ruolo sempre più importante nelle loro vite. I social infatti vengono utilizzati per divertimento, ma anche per lavoro, o magari come fonte di accesso al mondo dell’informazione.
Di conseguenza, è fondamentale che Facebook, Twitter e soci siano ogni giorno più performanti, ma anche più sicuri. Proprio quest’ultimo aspetto desta più di una perplessità: specie per quello che riguarda la tutela della privacy degli utenti.
Ecco dunque spiegato come mai diverse persone stiano pensando alla possibilità di creare una nuova tipologia di social network: uno spazio più sicuro, ma anche più etico. È il caso, ad esempio, di Frank McCourt: imprenditore immobiliare ed ex proprietario dei Los Angeles Dodgers.
McCourt è una delle persone che crede nella possibilità di rivoluzionare il mondo dei social network attraverso la blockchain: un insieme di tecnologie che, in linea teorica, rendono possibile una decentralizzazione completa delle informazioni.
Blockchain, come funziona?
Prima di comprendere il funzionamento dei nuovi social network decentralizzati, è utile fare un passo indietro e comprendere al meglio il funzionamento della tecnologia, o meglio delle tecnologie che sono alla loro base.
Tecnologie riassumibili nella parola inglese “blockchain”, che, in italiano, viene tradotta comunemente come “catena di blocchi”. D’altronde la blockchain è un registro contenente informazioni, strutturato proprio in diversi blocchi legati tra loro, come in una catena.
La blockchain è stata creata come database per il Bitcoin e, da allora, ha rappresentato la struttura alla base di tante diverse criptovalute. I suoi registri virtuali infatti sono perfetti per contenere informazioni relative alle transazioni crypto.
La blockchain è un insieme di tecnologie che permettono la creazione di registri digitali articolati in blocchi
La blockchain presenta diverse caratteristiche distintive: permette infatti la realizzazione di transazioni veloci, rispettose della privacy e certificate man mano che vengono aggiunti nuovi blocchi. Detto questo, uno dei suoi valori fondanti è sicuramente il suo elevatissimo livello di autonomia e decentralizzazione.
La blockchain funziona distribuendo l’informazione attraverso un’intera rete peer-to-peer di computer. Dunque i trader non sono mai costretti a sottostare al volere di un singolo detentore di potere o dati.
Cosa che invece succede abitualmente: sia nel mondo delle transazioni finanziarie “classiche”, sia in quello di socialnetwork come, ad esempio, Facebook, Twitter o Instagram.
Ecco perché alcune persone hanno iniziato a pensare ad applicazioni della blockchain al di là del trading. L’obiettivo infatti è quello di sfruttare queste tecnologie per pensare a strutture e a meccanismi collaborativi: simili ad esempio a quelli visti all’interno di Wikipedia.
Social e blockchain, il progetto di McCourt
Per realizzare un nuovo social network, McCourt ha pensato dunque di utilizzare proprio la tecnologia della blockchain, sfruttandone le qualità di spicco per un prodotto ancora mai visto nel settore. Tale social si chiamerà "Project Liberty".
Seguendo quanto detto finora, le informazioni che circoleranno all’interno della piattaforma non verranno archiviate su una infrastruttura di server centralizzata, ma sui PC dei singoli utenti iscritti.
La parte più importante, almeno dal punto di vista tecnico, sarà quella che attualmente è stata battezzata “Decentralized Social Networking Protocol” (DSNP). Un particolare protocollo che potrà essere sfruttato dagli sviluppatori per costruire le applicazioni e i servizi da utilizzare sul social network.
Saranno proprio questi prodotti a costituire il valore cardine del social. Oggi invece gli interessi economici delle piattaforme come Facebook sono legati soprattutto al tracciamento dei dati degli utilizzatori. Un aspetto che genera diverse perplessità a livello di tutela della privacy online.
Project Liberty si articolerà in tre parti: un social network decentralizzato, più due organizzazioni di governance e movimento
Il DNSP sarà solo una delle tre parti che costituiranno il suo “Project Liberty”. Al social network decentralizzato, infatti, si affiancheranno anche un’organizzazione dedicata alla governance e una di movimento. Due realtà parimenti importanti, stando al parere di McCourt.
La prima, in collaborazione con la Georgetown University e l'Istituto di studi politici di Parigi, contribuirà a realizzare un framework etico per la gestione e la moderazione dei contenuti pubblicati attraverso la piattaforma.
La seconda organizzazione avrà invece il compito di illustrare i vantaggi e convincere le persone a spostarsi sul nuovo social e sulle sue applicazioni di stampo moderno.
“Project Liberty” è a suo modo rivoluzionario, ma, a onor del vero, non è una novità assoluta. Va infatti sottolineato come già Jack Dorsey, papà di Twitter, avesse immaginato un progetto dalle sfumature simili.
Dorsey è un grande appassionato di Bitcoin e, ad agosto 2021, ha inserito nell’organico della compagnia l’esperto di creazione di criptovalute Jay Graber. Contestualmente ha fondato il gruppo di lavoro “Bluesky”, dedicato proprio a un social creato su un modello distribuito.
Project Liberty, un’operazione partecipativa
Una struttura ampia come quella di “Project Liberty” richiede un’evoluzione e un aggiornamento costanti. Per questo, McCourt ha ideato anche una conferenza annuale a New York denominata “Unfinished” (“Senza fine”). Un modo per sottolineare l’importanza del continuo miglioramento di un prodotto in divenire.
Al primo incontro, una due giorni avvenuta nella Grande Mela alla fine di settembre 2021, ha partecipato un gruppo di circa 60 developer che ha avuto così modo di confrontarsi sull’importanza e le prossime applicazioni del DSNP.
In futuro, con la nascita delle altre due organizzazioni, verranno invitati anche i membri che ne faranno parte così come i partner dell’operazione, creando una ricca occasione di confronto di ampio respiro.
Quali saranno i risultati? È difficile dirlo fin da ora ma, almeno per ora, è innegabile che il nuovo modo di pensare i social abbia tutte le carte in regola per cambiare totalmente la storia.
Per saperne di più: Cos'è la blockchain, tutto quello che devi sapere