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L’intelligenza artificiale generativa di Apple sarebbe sensibilmente inferiore rispetto a quella di OpenAI, con un gap quantificabile in oltre due anni di lavoro. Questa, in sintesi, la nuova indiscrezione firmata Bloomberg che sta letteralmente facendo il giro del mondo.
Nonostante si tratti di un rumor non confermato, l’autorevolezza di una fonte come Mark Gurman sembra essere una garanzia circa la veridicità del messaggio. Anche perché il giornalista avrebbe parlato con dipendenti Apple e avrebbe addirittura visionato i risultati di alcuni studi interni.
Il risultato, ad oggi, è sconfortante, con ChatGPT che sarebbe in grado di rispondere a più domande di Apple Intelligence, garantendo inoltre un maggiore livello di accuratezza.
Perché Apple Intelligence sarebbe inferiore a ChatGPT
Le ultime informazioni che portano a pensare che l’intelligenza artificiale di Apple non sarebbe neanche lontanamente paragonabile a quella di ChatGPT sono tutte da verificare, visto che per ora nascono da semplici indiscrezioni.
Al tempo stesso il rumor è stato reso noto da una fonte e un giornalista autorevoli come Bloomberg e Mark Gurman. Proprio secondo Gurman la tecnologia alla base di Apple Intelligence sarebbe “oltre due anni indietro” rispetto a quella alla base di ChatGPT.
Il giornalista riporta le voci di alcuni dipendenti Apple (ovviamente rimasti anonimi) e soprattutto i risultati di alcuni studi interni all’azienda fondata da Steve Jobs, che forniscono alcuni dettagli utili a quantificare il divario.
Secondo la stessa reportistica Apple, ChatGPT sarebbe in grado di fornire risposte di circa il 25% più accurate rispetto al nuovo Siri. Qualità che va di pari passo con la quantità, considerato che il tool di OpenAI sarebbe in grado di rispondere a circa il 30% in più delle domande.
Qual è il futuro di Apple con l’intelligenza artificiale generativa
I punti di debolezza esposti nei capoversi precedenti non compromettono in toto la possibilità di Apple di sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale generativa altamente competitive.
Anche in questo caso la lettura e ad opera di Mark Gurman, che spiega come l’azienda abbia una posizione più unica che rara nel mercato, grazie al suo vasto ecosistema di dispositivi tecnologici perfettamente integrati tra loro: dai MacBook agli iPhone e gli iPad, passando per le Apple TV, gli AirPods e gli Apple Watch.
La tecnologia Apple Intelligence è disponibile per gli iPhone a partire dal modello 15 Pro e sta via via integrandosi anche con i Mac e gli iPad. Ma non finisce certamente qui. Apple è al lavoro per il lancio di iPhone SE 4 e di un modello di iPad con nome ancora da scoprire: due nuovi dispositivi che dovrebbero supportare le tecnologie proprietarie di AI.
Allo stesso tempo l’azienda è al lavoro per portare l’intelligenza artificiale generativa “all’interno” di altri device come Apple Watch e Vision Pro. Obiettivo dichiarato, conclude Gurman, integrare con Apple Intelligence “quasi tutti i dispositivi Apple con uno schermo” entro l’inizio del 2026.
Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi
