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Apple dice addio alla Cina, dove sarà prodotto il prossimo iPhone 15

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Arriva la conferma: Apple lascia la Cina, dove è concentrato il 95% della produzione degli iPhone. Le motivazioni della scelta e dove sarà creato l’iPhone 15

apple logo Art Silpakorn / Shutterstock.com

Apple non produrrà il prossimo iPhone 15 in Cina, dove erano stati realizzati quasi tutti gli altri dispositivi dell’azienda. La decisione è presa e il trasferimento è ormai imminente. Le motivazioni che stanno alla base di questa scelta sono soprattutto relative alle misure anti-Covid adottate nel Paese, che hanno causato non pochi problemi all’attività di produzione.

Apple, il 95% degli iPhone prodotto in Cina: le motivazioni

Da anni Apple, insieme a tantissime altre aziende della Silicon Valley, aveva scelto la Cina per la realizzazione dei suoi prodotti, affidandosi alla Foxconn, con la quale i legami erano veramente stretti. Basti pensare che quest’ultima ha fondato a Zhengzhou una vera e propria iPhone-city, con circa 300 mila dipendenti, dove si concentra ben il 95% della produzione degli iPhone.

I motivi della scelta portata avanti fino a questo momento senza riserve non sono difficili da comprendere. In Cina l’azienda ha trovato una forza lavoro preparata e meno costosa di quella reperibile negli Stati Uniti d’America, un mercato ampio e una situazione politica stabile. 

Concentrare tutta la produzione di un prodotto in un unico Paese non è mai stata considerata una buona idea, ma per Apple si era rivelato estremamente vantaggioso. Le cose, però, stanno per cambiare.

Apple lascia la Cina: la sfida da vincere

L’azienda di Cupertino ha allentato i rapporti e la dipendenza con la Foxconn e sta puntando al trasferimento verso l’India e verso il Vietnam, dove potrebbe essere prodotto il nuovo iPhone 15. A confermarlo è il Wall Street Journal. Le cause risiedono soprattutto nelle norme anti-Covid adottate in Cina, che sono estremamente rigide e che puntano a raggiungere il contagio zero.

Non sono mancate, inoltre, le proteste. Tanti giovani cinesi hanno iniziato a contestare l’attività, affermando che non sono più disposti a lavorare a basso costo e manifestando ostilità anche per le restrizioni da Covid. Si è così innescata una forte repressione da parte delle autorità.

Il trasferimento non sarà affatto semplice. In India e in Vietnam non ci sono gli stessi vantaggi che, almeno fino a prima che scoppiasse la pandemia, garantiva la Cina. Per questo non si era mai veramente valutato un cambio di località per la produzione. 

L'amministratore delegato Tim Cook di Apple si trova di fronte ad una sfida veramente difficile, forse come mai accaduto in precedenza. Dopo aver traghettato l’azienda durante la presidenza di Donald Trump e avergli permesso di accreditarsi presso l’amministrazione Biden, ora si trova in enorme difficoltà tanto da evitare, nei giorni scorsi, di rispondere a domande relative alle proteste dei cittadini cinesi.

A cura di Cultur-e
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