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Anelli smart, cosa sono e come funzionano i nuovi wearable per la salute

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Secondo gli esperti il 2024 sarà l’anno degli smart ring. Cosa sappiamo dei nuovi anelli smart, a cosa servono e quali sono le principali funzionalità a bordo

Smart Rings Fotos593/Shutterstock

Quando si parla di wearable, al momento, gli smartwatch sono i dispositivi più comuni sul mercato e, forse, tra i prodotti più apprezzati da milioni di utenti in tutto il mondo.

Le cose, però, potrebbero cambiare e il 2024 potrebbe essere l’anno degli Smart ring, soprattutto con l’arrivo dell’attesissimo Samsung Galaxy Ring, mostrato rapidamente al Galaxy Unpacked Event di gennaio, e che dovrebbe arrivare sul mercato in tempi brevi, “scuotendo” l’ordine stabilito nel settore dei device indossabili.

Anelli smart, le principali funzioni

Gli anelli smart in uscita prossimamente (come il Galaxy Ring) sono pronti ad arrivare sul mercato come dei dispositivi orientati al rilevamento dei parametri vitali e non solo.

Naturalmente, viste le dimensioni contenute, avranno a bordo solo una ridotta dotazione di sensori e potranno rilevare meno dati rispetto a uno smartwatch, ma indubbiamente rappresentano una grande evoluzione del settore che porta il controllo della salute degli utenti a un livello ancora più mirato.

Gli anelli smart, infatti, dovrebbero semplificare la gestione del benessere quotidiano, diventando validi alleati per il tracciamento delle funzioni vitali sul lungo corso, come ad esempio durante il sonno o durante le varie attività quotidiane.

Oltretutto, viste le funzioni “limitate” dovrebbero garantire anche una maggiore autonomia rispetto a uno smartwatch e questo, non può che giocare a favore del discorso sul monitoraggio a lungo termine di cui sopra.

Oltre a questo non mancheranno, naturalmente, nemmeno le attività legate ai pagamenti contactless grazie al chip per l’NFC in dotazione e, in alcuni casi, anche funzioni per lo sblocco di serrature smart, il riconoscimento degli utenti e l’utilizzo della propria automobile grazie all’Ultra Wide Band.

Tornando per un momento a parlare del Galaxy Ring, non essendo ancora state condivise maggiori indicazioni al riguardo non abbiamo ancora un quadro completo delle sue vere potenzialità e il colosso sudcoreano potrebbe avere ancora diversi assi nella manica per conquistare il suo pubblico.

Quando costa uno smart ring

Chiaramente, quando si parla di device di questo tipo, il discorso sul prezzo è fondamentale e può essere l’ago della bilancia che può decretare o meno il successo di un prodotto.

Per quanto riguarda il futuro Galaxy Ring, ad esempio, Samsung l’ha definito come “accessibile” e una mossa del genere potrebbe significare che, all’uscita sul mercato, potrebbe avere un prezzo nettamente più basso rispetto alla concorrenza, ma fare delle ipotesi al momento è piuttosto difficile.

Diciamo che le alternative sul mercato (che in molti casi ancora non sono disponibili in Italia) hanno un prezzo che varia dai 36 euro (Jakom R5) fino ad arrivare ai circa 221 euro (Noise Luna Ring) per cui in questo senso, la proposta di Samsung potrebbe posizionarsi a metà strada tra i due ma, naturalmente, molto dipenderà anche dalle funzioni a bordo del device.

Ciò che è importante notare, però, è che anche i grandi brand come Samsung stanno guardando con interesse a questo settore e non ci vorrà molto che altri seguiranno l’esempio del colosso sudcoreano, portando molti più modelli sul mercato (magari a prezzi ancora più accessibili) e allo sviluppo di ulteriori tecnologie sempre più sorprendenti.

Per saperne di più: Wearable: cosa sono, quali sono e quali le applicazioni

A cura di Cultur-e
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