Circa il 35% degli smartphone Android non saranno più sicuri da settembre 2022, momento in cui le versioni di Android ormai obsolete non riceveranno più le patch di sicurezza.
Secondo Bitdefender, azienda che si occupa di cybersicurezza, ad oggi sono tantissimi gli smartphone Android obsoleti che vengono ancora utilizzati dagli utenti, situazione che dà vita ad un grande problema di sicurezza informatica.
Quando un individuo acquista un nuovo telefono, è raro che scelga lo smartphone in base alla durata degli aggiornamenti Android. Nonostante sia un parametro poco utilizzato in fase di acquisto, può rivelarsi fondamentale per mantenere il proprio cellulare al sicuro da eventuali attacchi informatici.
Cosa sono le patch di sicurezza
La maggior parte dei produttori di smartphone spingono per far acquistare ai propri utenti il modello più recente, ma allo stesso tempo garantiscono sempre un numero preciso di major update al momento dell’acquisto.
Un major update è un aggiornamento che permette di ottenere un numero variabile delle future principali versioni di Android.
Oltre a questi aggiornamenti, le case produttrici assicurano un certo numero di update delle patch di sicurezza. Le patch sono correzioni che vengono implementate man mano che si scoprono bug di Android. Sono molto importanti per la sicurezza perché spesso gli hacker riescono a sfruttare questi bug e attaccare il telefono.
Tutti gli smartphone risultano protetti fino a quando ricevono gli aggiornamenti OTA, ossia Over The Air, che mirano a risolvere i bug e aggiornare le patch di sicurezza.
Cosa cambia da settembre 2022 per chi ha un vecchio smartphone Android
Google ha rilasciato Android 12 ad ottobre 2021, seguito da una diffusione molto lenta dell’aggiornamento. Basti pensare ai cellulari con chip MediaTek che hanno ricevuto Android 12 con mesi di ritardo. Nel mentre Big G ha già annunciato l’arrivo di Android 13, che verrà rilasciato a settembre 2022, meno di un anno dopo il lancio della versione 12.
Questo porrà fine agli update per tutti quegli smartphone che ad oggi hanno ancora Android 10 e che non saranno più aggiornati, diventando facili prede degli hacker.
Stando alle stime della ricerca di Bitdefender svolta tra i suoi clienti, circa il 15% degli utenti ha un Android 10, il 29% Android 11 e il 36,47% la versione 12. Questo significa che una percentuale pari a circa il 35% dei clienti ha versioni ancora più vecchie di quelle appena elencate.
Stando alle stime della ricerca di Bitdefender svolta tra i suoi clienti, circa il 15% degli utenti ha un Android 10, il 29% Android 11 e il 36,47% la versione 12. Questo significa che una percentuale pari a circa il 35% dei clienti ha versioni ancora più vecchie di quelle appena elencate.
Chi possiede uno smartphone che supporta solo fino ad Android 11, sarà quindi a maggior rischio di attacchi hacker. È la stessa azienda di cybersicurezza ad ammettere che nemmeno l’utilizzo dei suoi prodotti può assicurare una copertura totale contro gli attacchi.