Google ha lanciato ufficialmente su alcuni mercati selezionati la rete globale di Trova il mio dispositivo, un utilissimo tool che permette agli utenti, appunto, di ritrovare il proprio device Android smarrito e di localizzare i vari accessori e tracker compatibili.
Ma la vera novità rispetto alla versione classica della funzionalità è che permette di rintracciare i prodotti con Android, anche se sono offline (ma comunque devono essere accesi), utilizzando una rete in crowdsourcing composta da oltre un miliardo di dispositivi Bluetooth in tutto il mondo.
Al momento, la funzione è disponibile in Nord America e Canada e nelle prossime settimane arriverà anche nel resto del mondo, Europa inclusa.
Come funziona Trova il mio dispositivo
Molto semplicemente la rete Find My Device ha il compito di localizzare i device smarriti utilizzando il Bluetooth dei dispositivi Android nelle immediate vicinanze che, appunto, vanno a formare una vera e propria rete.
Quando il servizio sarà attivo gli utenti potranno individuare smartphone e tablet col sistema operativo di Big G, anche quando sono offline, l'importante è che abbiamo attiva la geolocalizzazione, il Bluetooth e che l'app Trova il mio dispositivo sia installata e correttamente configurata.
Cosa può fare la rete Trova il mio dispositivo
Il nuovo strumento di Big G può funzionare in diversi modi, riprendendo un po’ quanto già visto con lo strumento Trova il mio di Apple ma con l’aggiunta di molte utilissime funzioni.
Tra le varie caratteristiche, sarà possibile visualizzare la posizione sulla mappa e vedere il punto più recente in cui è stato identificato il device.
In alternativa si può utilizzare la localizzazione sonora, che fa emettere un suono al telefono o tablet smarrito o quella luminosa, che attiva una notifica LED.
Nei casi più estremi sarà possibile bloccare il dispositivo con un PIN o una password oppure riportarlo ai dati di fabbrica formattando la memoria interna.
Oltretutto è anche possibile utilizzare Google Assistant, così da rivolgere delle domande all’assistente vocale per rendere più immediata la ricerca.
Una particolarità riservata al momento ai Pixel 8 e 8 Pro è che possono essere localizzati anche se spenti, visto che Google è riuscito a fare in modo di mantenere attiva l’alimentazione del Bluetooth e la geolocalizzazione anche col telefono volutamente spento o scarico, tuttavia questa caratteristica ha una durata di poche ore, passate queste il telefono non sarà più rintracciabile.
Oltretutto per evitare abusi o stalking il colosso di Mountain View Google ha implementato delle "protezioni multilivello" con tutti i dati sulla posizione saranno crittografati end-to-end, e la possibilità di visualizzare un report delle varie posizioni dove sarà possibile visualizzare eventuali operazioni di tracciamento indesiderate.
Dispositivi compatibili con la rete Trova il mio dispositivo
L'applicazione Trova il mio dispositivo è compatibile con Android 6 e versioni successive ma per utilizzare la rete Trova il mio dispositivo c’è bisogno invece di Android 9 o versioni superiori. Trattandosi di una rete di crowdsourcing globale, ovviamente, i prodotti compatibili sono moltissimi.
Da quanto sappiamo sarà possibile anche utilizzare tracker di terze parti come: Pebblebee Clip, Pebblebee Card, Pebblebee Tag, Chipolo One Point, Chipolo One Card, Eufy SmartTrack Link for Android, Eufy SmartTrack Card for Android e JioTag Go.
Oppure con diversi device audio come: JBL Tour Pro 2, JBL Tour One M2 e Sony WH-1000XM5.
Non si esclude, tuttavia, che nelle prossime settimane Big G possa aumentare ulteriormente la lista dei prodotti compatibili con la funzione.
Per saperne di più:Android, caratteristiche del sistema operativo