Il mese di ottobre 2024 verrà ricordato dagli utenti di Midjourney per l’inserimento di una nuova funzionalità che rivoluziona l’uso del tool di intelligenza artificiale generativa.
Storicamente Midjourney si è affermata come un’AI con cui utilizzare il linguaggio naturale per generare da zero immagini di tutti i tipi: da quelle fotorealistiche a quelle che strizzano l’occhio allo stile dei cartoni animati.
Ora il tool viene aggiornato e offre la possibilità di intervenire anche su immagini o foto già esistenti, attraverso uno strumento che gli permette di “capire” la texture e poi di intervenire.
Come funziona la nuova funzionalità di Midjourney
La nuova funzione di Midjourney che permette di sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa con immagini preesistenti è stata annunciata da David Holtz su Discord.
Il CEO di Midjourney ha spiegato che, grazie a questo aggiornamento, gli utenti possono caricare sul tool qualsiasi immagine proveniente dal loro dispositivo o in alternativa dal web.
Midjourney oggi è in grado di analizzare queste immagini e ridefinirle attraverso il cosiddetto “depth controlnet”. Come spiegato da Holtz, il tool AI fondamentalmente “ridipinge le texture” e i diversi dettagli dell’immagine.
La modalità di uso di Midjourney resta però la stessa: l’utente non deve fare altro che scrivere le proprie richieste sotto forma di prompt, facendo attenzione a inserire tutti i dettagli necessari per ottenere un output in linea con l’esigenza di partenza.
Ad esempio potrebbe chiedere di cambiare determinati colori dell’immagine di partenza, così come potrebbe chiedere di rimuovere alcuni degli elementi presenti o di inserirne di nuovi. Infine potrebbe chiedere anche di ripensare l’immagine secondo uno stile diverso.
Quali sono i pericoli del nuovo Midjourney
Gli strumenti di AI generativa come Midjoruney sono dotati di potenzialità probabilmente ancora tutte da scoprire, ma presentano anche dei rischi che non devono essere sottovalutati.
In questo senso la nuova funzionalità del tool che permette di intervenire su immagini pre-esistenti aumenta di fatto gli elementi di pericolo, soprattutto in ottica deepfake.
Con Midjourney infatti l’utente può chiedere all’AI di ripensare il quadro di un artista nello stile di un altro, andando a generare un ibrido che potrebbe venire utilizzato anche in ottica truffaldina.
Lo stesso discorso vale per l’identità degli esseri umani, considerato che con Midjourney diventa davvero molto semplice partire da una foto con un suo contesto e magari modificare le fattezze di uno dei protagonisti con quelle di qualsiasi altra persona del mondo.
Forse è proprio per questo motivo che la nuova funzionalità di Midjourney, in una prima fase, viene messa a disposizione di una selezione limitata di utenti. L’idea, ha spiegato Holtz, è quella di testare lo strumento e, parallelamente, implementare tutte le misure di sicurezza necessarie per limitare abusi di vario genere.