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Satoshi Nakamoto, chi c'è dietro l'ideatore di Bitcoin

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Nonostante la sua invenzione faccia continuamente parlare di sé, si sa ben poco sulla reale identità di Satoshi Nakamoto. Ecco tutte le ipotesi più accreditate

Satoshi Nakamoto Bitcoin Nominesine/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Satoshi Nakamoto, pseudonimo del creatore di Bitcoin, rimane un mistero, con teorie che includono studenti, informatici e persino organizzazioni governative.
  • Le prime tracce risalgono al 2008, con specifiche tecniche inviate via mailing list, mentre il suo patrimonio potrebbe valere miliardi di dollari.
  • Investigazioni recenti suggeriscono nomi come Craig Steven Wright, ma l’identità di Nakamoto resta avvolta nel mistero e alimenta speculazioni globali​.

Dietro lo pseudonimo Satoshi Nakamoto si nasconde uno dei misteri più grandi e affascinanti di questo periodo storico. L’identità del creatore del Bitcoin è infatti ancora sconosciuta e non è nemmeno chiaro se si tratti di un uomo, una donna o magari un gruppo di persone

Secondo alcune ricostruzioni fantasiose che spopolano sul web, Satoshi Nakamoto è l’invenzione di una misteriosa organizzazione governativa, che avrebbe utilizzato un fantoccio per lanciare la criptovaluta più famosa di tutti i tempi. 

Ma la ricerca di Satoshi Nakamoto ha coinvolto anche decine di professionisti dell’informazione, portando a piste ed esiti diametralmente opposti: dal Giappone all’Australia passando per il Canada

Quali sono le informazioni disponibili su Satoshi Nakamoto

Bitcoin

Rokas Tenys/Shutterstock

L’unico elemento di certezza che contraddistingue Satoshi Nakamoto è il ruolo di creatore del protocollo Bitcoin: è infatti acclarato come le prime specifiche tecniche del Bitcoin siano state rese note e diffuse attraverso una mailing list datata novembre 2008, dal titolo "Cryptography Mailing List" e firmata proprio con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. 

Negli ultimi 15 anni moltissime persone hanno provato a indagare sull’identità di Nakamoto, favorendo la proliferazione di teorie più o meno fantasiose, ma anche contribuendo alla definizione di alcuni appigli di realtà. 

Secondo le indiscrezioni, il patrimonio di Satoshi Nakamoto potrebbe valere miliardi e miliardi di dollari

Un dato apparentemente incontrovertibile riguarda il patrimonio di Satoshi Nakamoto che, considerando il successo delle criptovalute e le quotazioni del Bitcoin, potrebbe valere decine di miliardi di dollari.

Un elemento che invece spesso genera fraintendimenti e che invece non andrebbe preso troppo sul serio è lo stesso pseudonimo. Parole come “Satoshi” e “Nakamoto” potrebbero lasciar immaginare una persona proveniente dal Giappone o quanto meno dal sud est asiatico. 

Queste però sono mere suggestioni, che, tra l’altro, potrebbero venire confutate con una semplice domanda: perché mai una delle persone più misteriose al mondo dovrebbe fornire dettagli così eclatanti sulla propria provenienza geografica? 

Quali sono le teorie più famose sull’identità di Satoshi Nakamoto

Satoshi Nakamoto

PERCULIAR BOY/Shutterstock

Una delle teorie più note sull’identità di Satoshi Nakamoto è stata resa pubblica da un giornale autorevole come il New Yorker in seguito all’analisi di interviste online accreditate all’inventore del Bitcoin.

Il giornalista Joshua Davis ha visionato oltre 80.000 parole cercando pattern ed elementi ricorrenti, per arrivare alla conclusione che dietro Satoshi Nakamoto avrebbe potuto celarsi un ex studente di Scienze Informatiche del Trinity College di Dublino di nome Michael Clear

L'analista Adam Penenberg ha invece supposto che dietro allo pseudonimo nipponico si celassero Neal King, Vladimir Oksman e Charles Bry ed è giunto a questa ipotesi effettuando delle ricerche su Google utilizzando spezzoni del primo articolo su Bitcoin. 

In questo modo è riuscito a scoprire che la frase “computationally impractical to reverse” era presente anche all'interno di un brevetto sulla diffusione di chiavi crittografiche registrato a nome dei tre informatici. 

Ma le coincidenze non si fermano qui: il dominio bitcoin.org venne infatti registrato tre giorni dopo la presentazione di brevetto presso un domain register finlandese: proprio la nazione in cui uno dei tre informatici aveva vissuto per diversi mesi.

Secondo una teoria del New Yorker Satoshi Nakamoto sarebbe l’irlandese Michael Clear. Wired punta invece sull’australiano Craig Steven Wright

Nel corso degli anni tantissimi altri hanno tentato l’impresa di svelare al mondo l’identità di Satoshi Nakamoto, ricorrendo a ricerche più o meno approfondite. La lista dei nomi papabili è pertanto molto lunga e vanta persone di tutte le età, provenienti dai Paesi più disparati del globo.

Un’ipotesi che però merita sicuramente una menzione a parte è quella rivelata da Wired tra il dicembre del 2015 e il gennaio del 2016. La rivista specializzata in nuove tecnologie decise di puntare su uno studioso australiano sconosciuto ai più, di nome Craig Steven Wright

La redazione giunse a questa possibile identità riflettendo sul set di competenze necessarie per poter arrivare all’ideazione del Bitcoin: dalla statistica all’economia, passando per la programmazione

A ciò si aggiungeva l’individuazione di alcuni post del blog personale di Wright, in cui lo studioso prima lasciava intendere di voler lanciare una criptomoneta e poi invitava a utilizzare la chiave crittografica PGP, storicamente riconducibile a nientemeno che Satoshi Nakamoto. 

Il racconto di Wired lascia comunque spazio ad alcune perplessità legate soprattutto all’attendibilità delle fonti analizzate. Al tempo stesso alcuni dettagli lasciano immaginare che Craig Steven Wright possa effettivamente essere Satoshi Nakamoto, o possa quanto meno essere (o essere stato) in stretto contatto con lui (o con lei, o con loro).

Qual è l’ultima teoria sull’identità di Satoshi Nakamoto

Criptovalute

egaranugrah/Shutterstock

Nell’ottobre 2024 il chiacchiericcio sull’identità di Satoshi Nakamoto è stato ravvivato da un documentario prodotto da HBO dedicato alla storia del Bitcoin di nome Money Electric: The Bitcoin Mystery.

Secondo il regista Cullen Hoback, Nakamoto potrebbe essere uno sviluppatore di software canadese di nome Peter Todd, che avrebbe inventato la crypto più famosa di sempre a soltanto 23 anni, quando era uno studente universitario

Todd ha prontamente smentito, ma il suo profilo desta sicuramente attenzione, considerato che è uno dei bitcoiner più famosi del mondo. Inoltre anche lui si è reso protagonista di alcuni post che lasciano intendere per lo meno un suo contatto diretto con Satoshi Nakamoto

Nel 2010 lo studente si lanciò in pubblicazioni in cui descriveva i primi forum di discussione dedicati al Bitcoin, a cui ha sicuramente partecipato anche l’account ufficiale di Nakamoto, ma non solo.

Le teorie sull'identità di Satoshi Nakamoto sono diverse ma, a oggi, ancora nessuno conosce chi ci sia dietro questo pseudonimo


Il suo livello di preparazione sul Bitcoin era elevatissimo sin dai primi anni di vita della crypto e la sua formazione sui linguaggi di programmazione era tale da poter essere facilmente scambiato per Nakamoto stesso.

Forse è anche per questo motivo che il documentario sostiene che proprio Todd, sempre nel 2010, avrebbe erroneamente pubblicato un post dal proprio account, quando invece credeva di stare utilizzando l’account di Nakamoto. Da qui la convinzione del regista Hoback che Peter Todd sia quanto meno stato coinvolto in prima persona nella creazione del Bitcoin.

A cura di Cultur-e
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