Non tutte le storie, per quanto lunghe e apparentemente di successo, sono destinate al lieto fine. Si prenda, ad esempio, la storia del web design: tutto ha inizio nel 1991 con il rilascio del linguaggio HTML e la comparsa dei primi siti web e, nonostante qualche inevitabile intoppo iniziale, si è sviluppato per decenni senza che nulla (apparentemente) potesse fermarne l'evoluzione. Ora, però, la situazione sembra essere completamente mutata e il futuro del web design piuttosto incerto.
A metterne a rischio la sopravvivenza è l'evoluzione del web stesso e delle abitudini degli internauti. Gli ipertesti e i link che li mettono in collegamento non sono più quelli pensati oltre venti anni fa da Tim Berners-Lee (né rivestono le stesse funzioni). Oggi si ha a che fare con un web più "distribuito" e "dematerializzato" (basti pensare al Web of Things, tanto per fare un esempio), difficilmente identificabile con i siti web e le pagine statiche di qualche anno fa.
Per qualche tempo i web designer hanno provato a stare al passo con i cambiamenti, anche repentini, cui il settore andava incontro. Ma ora questa "impresa" diventa sempre più complessa, tanto che per alcuni esperti il futuro diventa impronosticabile. Che il web design sia arrivato al capolinea e sia destinato a lasciare spazio ad altre discipline maggiormente incentrate sull'utente? L'ombra della user experience, tanto per fare un nome, sembra ormai incombere.
I sintomi di una fine
Diversi gli indizi che fanno pensare che i web designer saranno presto costretti a cambiare mestiere (o, quanto meno, cercare di adattarsi a un mondo in veloce cambiamento). Cinque, però, i sintomi principali dei tempi che corrono.
- CMS e template. Grazie ai Content Management System (Wordpress, Drupal e Joomla per citarne solo tre) oggi chiunque (o quasi) è in grado di creare un sito web interattivo e funzionale pur avendo una conoscenza minima delle "cose informatiche". Merito anche delle centinaia di template e temi grafici, spesso e volentieri gratuiti, che consentono di dotare il proprio portale di un'interfaccia utente moderna e accattivante senza essere costretti a cercare un web designer pronto a progettarla e realizzarla. Questo, ovviamente, influisce negativamente sulle prospettive di crescita – commerciali e professionali – del settore
- Sviluppo zero. Il tempo dei grandi cambiamenti nel campo del web design sembra ormai essere un lontano ricordo. Il responsive design (sito web che adatta le proprie forme a seconda se sia visualizzato tramite un dispositivo mobile o un computer) è ormai vecchio di anni e lo stesso si può dire dei moduli con effetto parallax. Il settore, insomma, ha raggiunto una certa maturità, capace allo stesso tempo di rassicurare gli utenti e frenare ogni tentativo di innovazione
- Automazione e intelligenza artificale. Come se non bastasse, a rovinare i piani dei web designer ci si mettono anche i bot e l'intelligenza artificiale. Portali come The grid, infatti, sono in grado di analizzare autonomamente i contenuti e suggerire template, immagini, colori e font che meglio si adattano allo stile dei vari siti web
- Facebook come nuova vetrina. A fine Anni '90, dirigenti con la mente rivolta verso il futuro avrebbero assunto un web master e un web designer, acquistato spazio su un portale di hosting e realizzato il sito Internet della loro azienda così da attrarre nuove fette di pubblico. Oggi, invece, se qualche azienda volesse farsi conoscere in Rete aprirebbe, sembra ombra di dubbio, una Pagina Fan su Facebook. Completamente gratuita e di facile gestione, danno la possibilità di accedere immediatamente a un pubblico potenziale di oltre 1 miliardo di utenti: una concorrenza praticamente impossibile da battere per qualunque web maser o SEO
- Il mobile "ammazza" le "star" del web. Parafrasando e reinterpretando una vecchia canzone degli Anni '70, si può dire che la navigazione via smartphone ha letteralmente "ammazzato" il web design. Il motivo è semplice: quando sia ha il telefonino tra le mani si predilige di gran lunga la navigazione via app piuttosto che attraverso browser. Ed è questo il motivo principale che spinge i grandi brand e i grandi siti web verso la creazione di app con le quali veicolare messaggi e contenuti
Dal web design all'UX
Il futuro del web design, insomma, sembra essere ormai segnato. Ciò non vuol dire, però, che i designer siano destinati a perdere il loro lavoro: dovranno semplicemente avere un approccio più olistico e meno restrittivo. Anziché progettare singole pagine o singoli siti web, i web designer dovranno "riciclarsi" a progettare ecosistemi all'interno dei quali far coesistere applicazioni, API e, per l'appunto, portali Internet.