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Cos’è e come funziona il roaming

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Conoscere il roaming permette di capire quanto costano chiamate, SMS e connessione Internet nel momento in cui ci si connette a un’altra rete telefonica

roaming dati in viaggio Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Il roaming dati consente ai dispositivi di connettersi a reti diverse dalla propria, garantendo chiamate, SMS e Internet anche all’estero.
  • Si distingue in roaming originato (chiamate in uscita), roaming in entrata (chiamate ricevute) e roaming involontario, che può attivarsi vicino ai confini nazionali.
  • All’interno dell’UE, il roaming è gratuito dal 2017, mentre nei Paesi extraeuropei è soggetto a tariffe variabili, con la possibilità di attivare piani dedicati per ridurre i costi.

Il termine roaming, nel linguaggio delle telecomunicazioni, viene utilizzato per fare riferimento alla connessione di un dispositivo mobile a una rete telefonica diversa rispetto a quella madre. 

Il roaming è reso possibile da una serie di passaggi e procedure tecniche, che prevedono l’identificazione del singolo device e la trasmissione di informazioni dalla rete ospitante alla rete madre. 

I costi del roaming, nazionale o internazionale, variano in base al singolo momento storico. Ad esempio oggi, in Italia, non sono previste tariffe aggiuntive per quanto riguarda il roaming nazionale. E lo stesso discorso riguarda le telefonate, gli SMS e la connessione Internet all’interno dell’Unione Europea e di altri Paesi dello Spazio Economico Europeo

Cosa si intende quando si parla di roaming nelle telecomunicazioni

roaming dati

Shutterstock


Il termine “roaming” deriva dal verbo inglese “to roam” che, in italiano, può venire tradotto letteralmente come “andare in giro”, o, in alternativa “vagare”. Quando però si parla di ICT e, più precisamente, di settore delle telecomunicazioni, il roaming indica un concetto molto più specifico di rintracciabilità nel territorio

Il roaming corrisponde infatti a una serie di procedure, tecnologie e norme grazie a cui è possibile identificare e rintracciare gli apparecchi di telefonia mobile, all’interno di una o più reti telefoniche. 

Lo scopo del roaming è connettere questi apparecchi con altri dispositivi, che possono appartenere alla stessa rete dei primi, così come possono venire rintracciati all’interno di reti telefoniche distinte

Il processo del roaming prevede più passaggi, generalmente suddivisi all’interno di due macro-fasi: la prima è nota col nome di location update, mentre la seconda è nota col nome di mobile terminated call

Il roaming permette ai dispositivi mobile di connettersi a reti diverse dalla rete madre ed è suddiviso in due fasi: location update e mobile terminated call.

Durante la fase di location update il dispositivo mobile verifica innanzitutto di non potersi connettere alla sua rete madre: di solito quella direttamente legata all’operatore telefonico con cui è stato sottoscritto un contratto. 

A questo punto va alla ricerca di altre reti ospitate, che contattano la rete madre con l’obiettivo di ottenere informazioni in merito all’utenza esterna che sta tentando l’accesso: una su tutte l’autorizzazione a connettersi in roaming.

Mobile terminated call è invece il nome del processo attraverso cui avviene la chiamata. Il numero di telefono di un utente porta con sé una serie di informazioni basilari relative alla chiamata in corso: si pensi in tal senso al Paese, la rete mobile e l’operatore verso cui viene indirizzata.

Queste informazioni sono necessarie per poter usufruire del roaming, che comporta l’accesso temporaneo alla rete ospite e il successivo smistamento verso la rete madre di dati relativi alle attività svolte dall’utente. 

Quali sono le principali tipologie di roaming

roaming dati

Shutterstock

Quando si parla di roaming è possibile distinguere almeno tre diverse tipologie di connessione a reti radiomobili. La prima è il cosiddetto roaming originato, che corrisponde alle chiamate fatte al di fuori della propria rete madre.

La seconda tipologia è il roaming in entrata, che corrisponde invece alle chiamate che un utente riceve nel momento in cui il suo dispositivo è connesso a una rete diversa rispetto a quella del suo operatore. 

La terza tipologia è infine il roaming involontario, che si attiva soltanto in condizioni particolari: ad esempio nel momento in cui un dispositivo si trova nei pressi di un confine nazionale. 

Un caso esemplificativo di roaming involontario corrisponde a una chiamata effettuata all’interno della propria rete madre, che però poi passa su una rete differente in seguito agli spostamenti dell’utente e del suo dispositivo. 

Esistono diversi modi per catalogare il roaming: da quello originato a quello in entrata, da quello nazionale a quello internazionale.

Un altro importante distinguo relativo al roaming è la sua applicazione in campo nazionale, europeo e internazionale. Prima di entrare nel merito dei costi, è possibile analizzare la questione dal punto di vista tecnico.

In questo momento storico il roaming nazionale è tendenzialmente ridotto a circostanze specifiche. Molti operatori riescono infatti a coprire larga parte del territorio con la loro rete, ma può comunque capitare che il dispositivo si debba agganciare a quella di un altro operatore, facendo scattare il roaming. 

Il roaming internazionale è invece una condizione praticamente necessaria nel momento in cui si visita un Paese straniero: l’utente infatti esce dal campo del suo operatore e viene generalmente ospitato da una rete differente

Infine c’è un ultimo caso di roaming, per lo meno dal punto di vista tecnico, che però spesso non viene percepito come tale dall’utente. Si pensi in tal senso agli operatori virtuali, che raramente possiedono una rete proprietaria e dunque si appoggiano giocoforza a quella di qualcun altro. 

Quanto costa il roaming?

roaming dati

Shutterstock

I costi del roaming non sono fissi e la loro regolamentazione dipende da decisioni prese dall’Unione Europea. L’ultimo aggiornamento in tal senso è datato 15 giugno 2017 e abolisce le tariffe di roaming all’interno del cosiddetto Spazio Economico Europeo

Ciò vuol dire che gli utenti possono effettuare e ricevere chiamate, inviare e ricevere SMS e utilizzare i dati mobili all’interno di questo spazio senza alcun sovraccosto, a prescindere dalla rete a cui si connette il loro dispositivo (tenendo chiaramente conto delle limitazioni imposte dal loro piano tariffario). 

Nel caso dei Paesi fuori dall’UE, il discorso cambia ed è dunque consigliabile arrivare preparati a uno spostamento, tenendo conto delle tariffe disponibili in base al momento specifico. 

In questo senso è consigliabile preparare il proprio smartphone al viaggio, innanzitutto controllare eventuali offerte o piani proposti dal proprio operatore telefonico, che potrebbero includere più o meno servizi: dalle chiamate agli SMS, passando per la connessione Internet. 

In alternativa è possibile attivare dei pacchetti ad hoc, rivolgendosi a realtà esterne: a partire dalle compagnie telefoniche attive nel Paese verso cui ci si muove, fino ad arrivare alle proposte degli operatori virtuali attivi proprio nel campo del roaming internazionale. 

Per saperne di più: Cosa sono e come funzionano le telecomunicazioni

A cura di Cultur-e
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