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IP pubblico e IP privato, cosa sono e quali gli utilizzi

Permettono di identificare i vari dispositivi di rete, sia che siano connessi ad Internet sia che facciano parte di una rete domestica

IP privato e IP pubblico

L'identificazione dei dispositivi di rete su Internet e all'interno delle reti domestiche è affidata al protocollo IP. Grazie a questo standard, ogni singolo dispositivo è identificato univocamente da un codice numerico di 12 cifre divise in quattro terzetti (IPv4) o da un codice numerico di 32 cifre divise in otto quartetti (IPv6). Per evitare che gli indirizzi utilizzati per le LAN (Local Area Network, “rete di area locale” in italiano) possano sovrapporsi e confondersi con gli indirizzi utilizzati per individuare i dispositivi connessi alla grande rete mondiale, è stata creata la distinzione tra indirizzo IP pubblico (o esterno) e indirizzo IP privato (o interno).

Cos'è l'IP pubblico

Un IP pubblico o esterno è un codice identificativo univoco che l'ISP (Internet provider service, fornitore dei servizi Internet) assegna ad ogni utente appartenente alla sua rete. È utilizzato per identificare la rete casalinga (composta da uno o più dispositivi di rete) in Internet e permette, ad esempio, di mettere in comunicazione due computer (client e server o due nodi paritari all'interno di una rete peer-to-peer) non appartenenti alla stessa LAN.

Gli organismi di standardizzazione di Internet come il NIC (Network Information Center) o l'IANA (Internet Assigned numbers Authority) sono responsabili della registrazione e gestione dei range di indirizzi IP e della loro assegnazione agli ISP nazionali.

 

Reti e IP

 

A seconda del servizio fornito, un utente può disporre di un IP fisso (fixed IP) o di un IP dinamico (dynamic IP). Nel primo caso, l'indirizzo che identifica una rete domestica sul web sarà sempre lo stesso (assegnato univocamente); nel secondo caso l'indirizzo potrà variare ogni volta che ci si connetterà alla Rete (assegnato dinamicamente).

Differenze tra IP statico e IP dinamico

Nel caso del fixed IP, l'indirizzo richiede una gestione a livello software più complessa e rimane assegnato ad un particolare dispositivo anche quando non è connesso alla Rete. Nel caso dei dynamic IP, invece, gli indirizzi sono “affidati in prestito” ai dispositivi e possono essere “riutilizzati”: quando il dispositivo non è più connesso alla Rete, l'IP torna disponibile e può essere assegnato a un nuovo utente.

Per queste loro caratteristiche, gli indirizzi IP statici e dinamici si rivolgono a due tipologie di clientele completamente differenti. L'IP pubblico dinamico, più economico e più facilmente gestibile, è lo standard utilizzato nella gran parte dei casi, soprattutto se l'offerta è rivolta a un'utenza domestica. L'IP pubblico statico, invece, ha costi superiori ed è utilizzato in maniera quasi esclusiva da società di medie-grandi dimensioni. Un indirizzo di questo genere, infatti, garantisce la possibilità di identificare un nodo della Rete in maniera univoca anche per lungo tempo: ciò permette di lavorare sui computer aziendali anche da remoto, semplificando operazioni quali l'accesso ai sistemi di contabilità, al magazzino e alla gestione degli ordini. Con un indirizzo IP statico, quindi, si può accedere all'intranet aziendale anche dall'esterno (magari utilizzando una connessione VPN) e utilizzare gli applicativi aziendali come se si fosse in LAN.

Cos'è l'IP privato

 

NAT e IP

 

Gli indirizzi IP sono utilizzati anche per identificare i dispositivi di rete appartenenti ad una stessa Local Area Network. In questo caso si parlerà, però, di IP privato. L'assegnazione degli indirizzi è deputata al router e può avvenire in maniera automatica (attraverso il protocollo DHCP) oppure manuale, ad opera del gestore della rete locale. Questo permette di identificare univocamente ogni dispositivo di rete all'interno di una rete locale, ma non al suo esterno: i blocchi di indirizzi IP privati sono comuni a tutti i router del mercato e uno stesso indirizzo può essere utilizzato per identificare dispositivi di rete diversi, purché si trovino collegati a network differenti.

Il NAT

Anche nelle reti locali, quindi, è possibile distinguere tra IP dinamici e IP statici. Mentre l'assegnazione dinamica è gestita, come detto, dal DHCP, l'assegnazione degli IP privati fixed deve essere effettuata manualmente dall'utente che gestisce la rete. Se, ad esempio, si vuole aggiungere alla LAN di casa una stampante di rete, converrà assegnarle manualmente un IP privato fisso, così che possa essere sempre rintracciabile allo stesso indirizzo.

NAT (acronimo di Network address translation, “traduzione degli indirizzi di rete”) è una tecnica che permette di gestire gli indirizzi IP di una rete locale (LAN) in modo che possano comunicare con altre reti, siano esse reti domestiche o Internet.

A cura di Cultur-e
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