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IBM Watson, il super computer si riconverte al cloud

Il computer in grado di sbaragliare ogni avversario nel quiz statunitense Jeopardy!, si converte al cloud cognitivo

IBM Watson

Anno nuovo, vita nuova. Il super computer IBM Watson si prepara a cambiare pelle, riconvertendosi in piattaforma cloud. Certo, questo cervellone elettronico non sarà utilizzato come semplice spazio d'archiviazione per file sharing e file storage ma fornirà servizi di alto livello tecnologico.

Watson sulla nuvola

Il processo di trasformazione di IBM Watson ha già preso il via e, nel giro di poco tempo, il super computer dovrebbe iniziare una nuova fase della sua vita. Come segnala la stessa azienda statunitense, Watson si aprirà al contributo di sviluppatori esterni, che potranno utilizzarne l'incredibile potenza di calcolo e le capacità di analisi del linguaggio umano per realizzare applicazioni cognitive di alto livello.

 

Watson nel corso della sfida a Jeopardy!

 

“Negli ultimi anni – ha affermato Rob High, Chief Technology Operation del progetto IBM Watson – abbiamo lavorato duramente per lo sviluppo, l'evoluzione e la maturazione tecnologica di questo super computer e crediamo che ora sia pronto per ospitare un intero ecosistema operativo”. Watson sarà quindi messo in Rete e chiunque voglia usufruire delle possibilità offerte dall'avanzatissima intelligenza artificiale potrà sfruttare le API messe a punto dal team di sviluppo del super computer IBM. “Vogliamo dare la possibilità a partner esterni – continua Rob High – di contribuire in modo fattivo allo sviluppo futuro delle scienze informatiche e delle scienze cognitivo e vogliamo dare loro tutto il supporto affinché possano dire la loro in questo campo così vasto e inesplorato”. Le API, fanno notare da IBM, saranno semplici da utilizzare e chiunque potrà interfacciarsi con il super computer in maniera immediata, senza la necessità di avere conoscenze avanzatissime nel campo della programmazione informatica.

Cos'è IBM Watson

IBM Watson è un sistema informatico dotato di un'intelligenza artificiale avanzatissima e sviluppato da Big Blue a cavallo tra il primo e il secondo decennio di questo secolo. Watson può essere definito come un computer QA (question answer, domanda e risposta in inglese), ovvero come un dispositivo in grado di dare risposte concrete e puntuali a domande poste utilizzando il linguaggio naturale. Watson, infatti, è in grado di comprendere e decifrare frasi anche con una struttura grammaticale complessa.

 

La casa di Watson

 

Per riuscire a processare il linguaggio umano, IBM Watson è dotato di un cluster di 90 server IBM Power 750, ognuno dei quali utilizza un processore POWER 7 con 8 core da 3,5 Ghz. In totale, il super computer è composto da un totale di 2.880 core POWER7 in grado di gestire quattro processi di calcolo per volta e può allocare sino a 16 terabyte (ovvero 16.000 gigabyte) di RAM. IBM Watson è in grado di processare fino a 500 gigabyte di dati al secondo (l'equivalente di 1 milione di libri) e di eseguire 80 TeraFLOPS (dove FLOPS sta per FLoating point Operations Per Second e indica il numero di operazioni a virgola mobile che il processore è in grado di compiere per secondo) nell'unità di tempo. Per velocizzare i tempi di analisi e risposta, tutti i dati necessari al funzionamento del super computer sono immagazzinati sulla RAM anziché su hard disk. Il costo stimato di questa infrastruttura è di 3 milioni di dollari.

L’hardware è gestito tramite il sistema operativo open source SUSE Linux Enterprise Server 11, mentre i programmi sono scritti utilizzando vari linguaggi, tra i quali Java, C++ e Prolog.

Grazie alla combinazione degli elementi hardware con gli elementi software, l'intelligenza artificiale di IBM Watson può apprendere automaticamente nuove nozioni (machine learning), reperire informazioni (information retrieval) all'interno del suo immenso database in maniera immediata e naturale, rappresentare la conoscenza (knowledge representation) simulando il ragionamento tipico del cervello umano e ragionare in maniera automatica (automated reasoning) e autonoma.

La storia di IBM Watson

L’idea di costruire un dispositivo informatico così potente e in grado di analizzare e comprendere il linguaggio umano nacque nel 2004 mentre Charles Lickel, ricercatore IBM, era ad una cena con alcuni colleghi. Improvvisamente l'intero ristorante piombò nel silenzio più assoluto, senza motivazione apparente. La motivazione, invece, c'era. Un concorrente, Ken Jennings, era impegnato in una nuova sfida a Jeopardy!, quiz televisivo statunitense molto simile all'italiano Rischiatutto. Jennings è stato uno dei concorrenti che ha ottenuto il maggior numero di vittorie di fila, arrivando a partecipare a ben 74 puntate del quiz. Gli avventori del ristorante avevano interrotto la loro cena per precipitarsi di fronte al televisore ed assistere allo show di Jennings, il tutto in religioso silenzio. Lickel fu solleticato dall'idea di realizzare un sistema informatico che potesse battere anche Jennings.

 

Logo e avatar di IBM Watson

 

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Il ricercatore IBM rese partecipi di quell'idea alcuni colleghi ma furono pochi quelli a crederci realmente. Nel 2005 l'idea tornò a circolare nelle segrete stanze dell'IBM e a Lickel si affiancarono l'informatico Paul Horn e David Ferrucci, direttore del dipartimento di Analisi Semantica di IBM. Quest'ultimo venne messo a capo del progetto DeepQA, il cui obiettivo era realizzare un super computer in grado di gareggiare e vincere una partita di Jeopardy! Al progetto collaboravano 15 tra ricercatori, informatici e programmatori IBM: in massimo 5 anni dovevano realizzare un'infrastruttura hardware e un'infrastruttura software in grado di rispondere esattamente alle domande tipiche del programma. Dopo appena due anni, il team era stato in grado di realizzare un computer in grado di competere con i migliori campioni di Jeopardy!; a metà 2010 IBM Watson poteva regolarmente battere qualsiasi concorrente umano del quiz.

 

Risultato finale di IBM Watson

 

Nel 2008 erano inoltre state avviate le trattative con i produttori di Jeopardy! per realizzare due puntate speciali del quiz. Gli sfidanti dovevano essere – e sarebbero stati – Ken Jennings e Brad Rutter, due dei migliori concorrenti della storia della trasmissione! Le due sfide andarono in onda il 14 febbraio 2011 e furono vinte, senza troppe difficoltà, da IBM Watson.

A cura di Cultur-e
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