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WhatsApp, quando nasce e come funziona l'app multipiattaforma

WhatsApp, le caratteristiche principali dell'applicazione multipiattaforma che sta mandando in pensione gli Sms

Il logo di WhatsApp

Tra venti o trenta anni definiremo questa epoca "l'era WhatsApp". Ogni decennio ha i suoi simboli e i suoi miti: se i primi anni del 2000 sono stati quelli della rivoluzione 2.0 e dell'arrivo di Facebook, il secondo decennio del nuovo millennio è senza ombra di dubbio dominato dall'applicazione di messaggistica istantanea. Raggiungere il miliardo di utenti mensili in poco meno di sette anni è un'impresa riuscita a pochissimi dispositivi tecnologici e mai prima d'ora un'applicazione aveva avuto un successo di queste dimensioni.

WhatsApp ha avuto il merito di mandare in pensione gli SMS, lo strumento più utilizzato dagli utenti per comunicare prima della diffusione di massa dell'applicazione. In molti casi ha rivoluzionato il modus operandi di aziende e lavoratori, accorciando le distanze geografiche e unendo le persone sparse in tutto il mondo. Con il passare degli anni, l'applicazione è profondamente cambiata, grazie ai continui aggiornamenti rilasciati dagli sviluppatori. Da semplice applicazione di messaggistica istantanea è diventata una piattaforma dove condividere immagini, video e documenti, tutto gratuitamente e in pochissimi secondi. Vediamo come è nato il fenomeno WhatsApp e come funziona l'applicazione di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo.

Quando nasce il fenomeno WhatsApp

 

come funziona whatsapp

 

L'applicazione di messaggistica istantanea è stata creata nel 2009 da due ex dipendenti di Yahoo, Jan Koum e Brian Acton. I due vogliono creare un'app che dia la possibilità agli unteti di scambiarsi i messaggi gratuitamente utilizzando il proprio numero di telefono e la rete Internet. Dopo alcuni mesi di lavoro, i due programmatori danno vita a WhatsApp: il nome è la fusione tra le parole inglesi "what's up?" (come va?) e app (da application). All'inizio l'applicazione è disponibile solamente per gli utenti iPhone, ma in breve tempo l'app viene rilasciata anche per Android, BlackBerry OS, Windows Phone e Symbian (sistemi operativi che oggi hanno una quota di mercato infinitesimale, ma che sette anni fa erano utilizzati da almeno il 10-15% degli utenti).

In poco tempo WhatsApp diventa un vero e proprio fenomeno di massa con milioni di utenti entusiasti del servizio offerto. Con una diffusione a macchia d'olio, l'applicazione supera ben presto lo scoglio dei cento milioni di utenti attivi ogni mese. Per sostenere le spese di sviluppo WhatsApp introduce anche l'obbligo di pagare un abbonamento annuale di 0,99 centesimi di dollari (poco più di 80 centesimi di euro) per poter utilizzare l'applicazione. La "tassa" è stata tolta solamente a gennaio del 2016, dando la possibilità a tutti gli utenti di utilizzare gratuitamente WhatsApp.

L'acquisto da parte di Facebook

 

facebook acquista whatsapp

 

Un numero così elevato di utenti e una crescita così rapida non potevano che attirare l'attenzione dei giganti della Silicon Valley. Tutti hanno provato ad acquistare l'applicazione, con offerte faraoniche, ma i due programmatori hanno sempre rifiutato. Fino al febbraio del 2014, quando l'azienda accetta l'offerta di 19 miliardi (tra contanti e azioni) da parte di Facebook: Jan Koum e Brian Acton restano al comando dell'azienda, ma la proprietà passa a Mark Zuckerberg che in questo modo somma agli utenti di WhatsApp tutte le persone che utilizzano Facebook Messenger.

L'acquisto da parte dell'azienda di Menlo Park non ha cambiato i progetti di sviluppo di WhatsApp che ha continuato nella sua corsa verso il raggiungimento del miliardo di utenti, annunciato da Jan Koum nel febbraio del 2016. WhatsApp è diventata la prima applicazione a raggiugere questo traguardo. Gran parte del successo lo si deve alla semplicità d'utilizzo e ai servizi gratuiti che negli anni l'app è riuscita a implementare.

Come funziona WhatsApp

 

cosa è whatsapp

 

Se avete appena installato WhatsApp e non sapete cosa fare, non dovete preoccuparvi: utilizzare l'applicazione è veramente molto semplice. Dopo aver scaricato WhatsApp dallo store online, è necessario attendere qualche minuto per l'installazione e dopo si potrà iniziare con la configurazione del proprio account. Vi verrà chiesto il vostro numero di telefono e finalmente potrete utilizzare i servizi dell'applicazione di messaggistica istantanea. Per iniziare una chat basta andare nella sezione Contatti, premere sul nome del proprio amico e si aprirà una schermata dove poter iniziare a inviare messaggi. WhatsApp offre anche la possibilità di creare dei gruppi dove poter comunicare in maniera rapida con i propri amici e organizzare partite di calcetto e cene il sabato sera.

Negli anni WhatsApp ha sviluppato tanti nuovi servizi: se all'inizio era una semplice app dove poter scambiare dei messaggi, oggi gli utenti possono inviare foto, video e documenti di testo o file PDF. Ma non solo. WhatsApp offre la possibilità di modificare le immagini scattate direttamente all'interno dell'applicazione dando la possibilità agli utenti di inserire emoticon e scritte divertenti in stile Snapchat.

 

storia whatsapp

 

L'applicazione permette anche di effettuare chiamate e videochiamate sfruttando la connessione Internet dello smartphone. La prima funzione è stata introdotta tra febbraio e marzo del 2015, mentre la possibilità di effettuare videochiamate è stata inserita a novembre 2016. Soprattutto questa ultima funzionalità era richiesta a gran voce dal popolo di WhatsApp.

Come utilizzare WhatsApp dal computer

È possibile utilizzare l'applicazione di messaggistica istantanea anche tramite web. Infatti, l'azienda ha creato la piattaforma online web.whatsapp.com che riproduce l'ambiente dell'applicazione sul computer di casa. Per utilizzare la web-app basterà entrare sul sito, scannerizzare il codice QR presente sulla pagina tramite l'applicazione dello smartphone e in pochissimi secondi appariranno sullo schermo tutte le nostre chat di WhatsApp. Logicamente il servizio è gratuito e supporta gli stessi servizi presenti sull'applicazione mobile.

 
11 gennaio 2013 (aggiornato il 1 gennaio 2017)

A cura di Cultur-e
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