Scambiare foto o video tramite il proprio smartphone è una pratica che avviene ormai quotidianamente. Capita di condividere con i nostri amici un’immagine buffa o di voler immortalare al volo un avvenimento della nostra giornata. Ma capita ancora più spesso di non voler diffondere una fotografia per vergogna o semplicemente perché la si vuole far circolare unicamente tra un cerchia “ristretta” di persone. Per venire incontro a queste esigenze è stata lanciata Snapchat, un’app gratuita per smartphone e tablet Apple e Android. L’applicazione consente lo scambio di foto e video, anche accompagnati da messaggi, con gli altri utenti in possesso di Snapchat. Foto che, però, si “autodistruggono” in non più di dieci secondi. Non a caso, il logo dell’app è un fantasmino.
Snapchat funziona cosi: si seleziona la foto o il video da inviare e, prima di scegliere il destinatario con cui condividere il file multimediale, si stabilisce un “tempo di permanenza” del contenuto sullo schermo di chi riceve l’immagine o il filmato. Intervallo che può variare da uno a dieci secondi. Una volta scaduto il tempo, la foto o il video scompaiono dalla “vista” del destinatario e anche dalla memoria del suo smartphone o tablet. L’applicazione pare essere stata accolta positivamente dagli utenti. Si parla di circa 20 milioni di utenti unici e 50 milioni di immagini scambiate ogni giorno. La maggior parte degli utilizzatori è di età compresa tra i 13 e 25 anni, quindi, prevalentemente teenager.
In tanti stanno apprezzando Snapchat per l’opportunità che offre di cancellare contenuti poco “graditi” e tenere così “pulita” la propria reputazione online. Grazie all’app, infatti, non c’è, o almeno, non dovrebbe esserci il rischio che foto e video vengano messi in circolazione, anche perché a quanto pare Snapchat ci invia una notifica nel momento in cui il nostro destinatario fa uno screenshot del contenuto che gli abbiamo appena inviato. Dato che, come si dice, “verba volant, scripta manent”, meglio cautelarsi prima se si desidera che “certe” immagini non finiscano in Rete.
Tuttavia, considerando soprattutto il target predominante, c’è che ha collegato Snapchat alla diffusione di fenomeni come il sexting, ossia la condivisione di immagini e video a sfondo sessuale, dilagante soprattutto tra i più giovani. L’app non contribuirebbe a ridimensionare il fenomeno, al contrario lo incentiverebbe proprio in virtù della “volatilità” dei contenuti scambiati.
Infine, anche se i proprietari di Snapchat garantiscano che foto e video saranno cancellati dal server dell’applicazione, non è stato ancora dimostrato che sia effettivamente così.
23 febbraio 2013