Che il commercio sia (e sarà) uno dei settori maggiormente influenzati dall'evoluzione tecnologica è il più classico dei segreti di Pulcinella. Basta vedere, ad esempio, quale sia il peso dell'economia digitale in termini di fatturato e occupazione: nonostante l'Italia accusi ancora un po' di ritardo rispetto agli altri Paesi europei, l'e-commerce è uno dei pochi settori a non aver risentito della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni.
L'influenza della tecnologia, però, non si misura solo in termini di acquisti effettuati in Rete piuttosto che in negozio. Anche lo shopping classico ha risentito pesantemente dell'evoluzione hi-tech cui si è assistito negli ultimi dieci anni: dai pagamenti in mobilità alla customer experience all'interno del punto vendita, la modalità di fare compere è stata a dir poco rivoluzionata. E, come amava dire un noto presentatore televisivo italiano, non finisce qui. Da qui a qualche anno, infatti, lo shopping potrebbe letteralmente cambiare faccia.
Big data
L'analisi dei dati e delle abitudini d'acquisto degli utenti è fondamentale per la buona riuscita di un negozio digitale. Basta pensare, ad esempio, alla pubblicità tracciante e come influisce, in alcuni casi, a creare dei bisogni indotti negli internauti. L'analisi dei Big data, allo stesso modo, permetterà di comprendere quali siano le necessità dei clienti e indirizzare i loro acquisti in maniera scientifica e mirata. Ciò avrà un'influenza anche sulla customer experience: l'analisi dei dati permetterà di costruire negozi più funzionali e maggiormente a misura di cliente. I consumatori infatti grazie ai loro feedback potranno avere prodotti sempre più personalizzati e a misura in base alle loro esigenze.
RFID e beacon
Gli acquisti all'interno del punto vendita, poi, saranno guidati elettronicamente. L'ingresso dello smartphone nel punto vendita, infatti, aumenta a dismisura le possibilità del commerciante di venire incontro al cliente e indirizzarlo nella giusta direzione. Le tecnologie RFID e beacon (con Google spettatore più che interessato in quest'ultimo caso) daranno modo al cliente di sapere, appena entrato nel punto vendita, di sapere se il prodotto che cerca è ancora disponibile e conoscere lo scaffale dove è situato. Nel giro di pochi minuti, insomma, sarà possibile trovare l'oggetto, pagarlo e tornare a casa.
Pagamenti on the fly
Nei punti vendita del futuro, poi, ci sarà pochissimo spazio per i contanti. Tra POS e sistemi di pagamento mobili sempre più avanzati e sicuri (con Apple, Google e Facebook in prima fila), una volta arrivati alla cassa sarà possibile pagare semplicemente poggiando la carta di credito ? dotata, anche in questo caso, di sensori RFID o NFC ? o lo smartphone sul terminale e digitando il codice di sicurezza. Anche in questo caso, a guadagnarne sarà la customer experience: le file alle casse dovrebbero ridursi di molto, con un risparmio di tempo non indifferente.
La vendita al dettaglio non sarà più la stessa
Ancora in Italia non sono molte diffuse come negli Stati Uniti ma già oggi esistono una serie di applicazioni per velocizzare i nostri processi di acquisto. Come? Semplice, basta scattare una foto ad un prodotto con la fotocamera del nostro smartphone e il programma riconoscerà di che oggetto si tratta e dove potremo acquistarlo al miglior prezzo. In pratica se siamo a casa di amici e notiamo un arredo che davvero vorremmo anche nel nostro appartamento ci basta fare una foto per sapere dove comprarlo e addirittura ci basta cliccare su compra per averlo entro pochi giorni a nostra disposizione. L'app più famosa di questo genere negli Stati Uniti è Snap Find Shop. Presto soluzioni simili arriveranno anche in Italia.
Stampato e comprato
Da non sottovalutare, poi, il ruolo che le stampanti 3D potranno avere nei punti vendita del futuro. Basta pensare, ad esempio, alle possibili applicazioni che questi dispositivi potrebbero avere per mobilifici e negozi di forniture in genere: anziché accumulare prodotti nel magazzino ed effettuare continui riassortimenti, sarà possibile stampare un oggetto direttamente nel punto vendita, non appena il cliente dovesse richiederlo.
Analogico e digitale
L'aspetto forse più interessante, però, riguarda la commistione tra commercio digitale e commercio analogico (o classico che dir si voglia). La linea di demarcazione tra i due settori, infatti, dovrebbe diventare via via più labile, sino a scomparire del tutto. Tra le tendenze dello shopping del futuro, infatti, è impossibile escludere l'acquisto online con ritiro nel punto vendita o l'acquisto in negozio su terminali e ritiro in cassa della merce. Due modalità di acquisto che permetteranno di risparmiare tempo e denaro, a tutto vantaggio della customer experience.
Intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale dopo essere entrata nei nostri device come smartphone e computer sta per solcare anche la soglia dei negozi. Amazon negli Stati Uniti ha già testato negozi per l'abbigliamento e fast food con commessi interamente robotizzati. Questi macchinari sono gestiti da un'intelligenza artificiale realizzata per aiutare il consumatore durante il suo processo di acquisto. Come interagiremo con questi commessi? Come se si trattasse di un AI del nostro smartphone e quindi con la nostra voce, come un normale assistente vocale.
Realtà virtuale e realtà aumentata
La realtà aumentata sta cambiando completamente le esperienze di acquisto dei clienti. Ora i consumatori possono provare virtualmente vestiti o prodotti e poi scegliere se acquistarli o meno. E possono fare lo stesso anche con oggetti d'arredamento e accessori per la casa. Il negozio di trucchi e cosmetici Sephora ha testato nella sua applicazione un filtro in realtà aumentata attraverso il quale le consumatrici, facendosi u selfie, possono digitalmente applicare i trucchi come se fossero dei filtri sulla foto e capire quale colore dell'ombretto, per fare un esempio, fa risaltare maggiormente i loro occhi. E la realtà virtuale? Questa verrà usata, e già a iniziato a fare la propria parte, nell'arredo e nel design. Molte grandi aziende come Ikea permettono di vedere come sarebbe casa nostra se arredata con i mobili del catalogo.
L'uso del cloud
Il monitoraggio delle scorte, la disponibilità di magazzino, i dettagli di una spedizione e o degli ordini ormai sono aspetti che dipendono tutti dalla tecnologia cloud. Con il cloud computing, i rivenditori possono ridurre i costi di gestione e rifornimento di magazzini e punti vendita oltre a elaborare i dati a un ritmo molto più veloce rispetto alle tecniche usate attualmente. Per esempio, l'azienda multinazionale Hallmark fornisce a tutti i dipendenti uno strumento di controllo, come un tablet o uno smartphone, per vedere in qualsiasi momento la disponibilità o la quantità residua di un determinato prodotto. In maniera che uno dei tanti punti vendita non resti mai senza un prodotto oppure per permettere a chi ha un esubero di un particolare oggetto di spedirlo in altri negozi della catena dove invece l'oggetto serve.
5 settembre 2018