Storie sempre più avvincenti. Trame sempre più complesse. Gameplay sempre più esigente e impegnativo. Grafica sempre più realistica e dettagliata. Eppure... Eppure esiste un'intera comunità di videogiocatori che agli ultimi titoli sbarcati sul mercato – GTA 5 e Dragon Age: Inquisition, tanto per fare due nomi – o quelli previsti in uscita preferisce titoli vecchi di venti, trenta o anche quaranta anni. È la community dei retrogamers, videogiocatori incalliti che utilizzano le ultimissime tecnologie per replicare, sui loro computer di ultima generazioni, titoli come il primo Prince of Persia, Super Mario Bros., Sonic e tutti quei videogames che hanno segnato la storia dell'informatica e dell'universo videoludico.
Il retrogaming
Quando un gamer gioca o colleziona videogiochi, computer, console degli anni '80 e degli anni '90 (in alcuni casi anche degli anni '70) si parla di retrogaming (chiamato anche classic gaming o old school gaming).
Solitamente la collezione di un retrogamer è composta da sistemi obsoleti e non più in commercio: questi giochi sono fatti girare su console dell'epoca (se si è tanto fortunati da averne una ancora funzionante) o su sistemi informatici attuali, tramite emulatori (software che riproducono l'ambiente operativo adeguato per far girare programmi e giochi ormai obsoleti) o porting (il codice sorgente dei giochi è riscritto e modificato in modo che possa esser fatto girare da moderni sistemi operativi). I titoli videoludici appartenenti a questa categoria sono definiti retrogames, classic game oppure old school game.
In senso esteso, il termine retrogaming può essere utilizzato per identificare videogames rilasciati negli ultimi anni ma dotati delle caratteristiche tipiche dei retrogame. Un esempio tipico è dato dai retro RPG, basati sul combattimento a turno e da una visuale di gioco isometrica.
I retrogames
Nella comunità di retrogamers alcuni titoli sono più apprezzati di altri. Particolarmente in voga, ad esempio, i videogames degli anni '80, che per molti hanno rappresentato il “primo amore” videoludico. Non deve quindi stupire la ricerca, in alcuni casi spasmodica, di vecchie console come la Atari 2600, il Nintendo Entertainment System, il Sega Mega Drive e il Nintendo Game Boy in perfetto stato di conservazione e ancora funzionanti. Queste, tra le tante console di gioco prodotte a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90, sono le più apprezzate e ricercate: nel caso in cui la ricerca non dovesse dare gli esiti sperati, si opta per l'emulazione su hardware moderno oppure ci si affida a un buon motore di ricerca per il web e si cerca qualche portale web dedicato al retrogaming. Un'altra soluzione, come detto, è quella del porting dei vecchi videogames anni '80 e anni '90 su piattaforme hardware moderne.
Pop star
Capita spesso che i retrogamers si appassionino ai titoli ideati e realizzati da un singolo sviluppatore e cerchino esclusivamente di videogames che portano la loro firma. Capita così che informatici e designer come Shigeru Miyamoto (Donkey Kong, Super Mario e Zelda, tra gli altri), Yuji Naka (Sonic), Tomohiro Nishikado (Space Invaders), Dave Theurer (Missile Command), Nasir Gebelli (co-autore del primo capitolo della serie di Final Fantasy) e altri siano diventate delle vere e proprie po star e siano accolti alla stregua di cantanti o attori cinematografici nel corso delle convention dedicate al retrogaming.