Un trimestre in chiaroscuro per l'Italia. Anche se la velocità di connessione cresce di pari passo con la diffusione della broadband, il numero di internauti italiani continua a calare e fa registrare un saldo negativo di mezzo milione di IP. Questo quello che emerge, in estrema sintesi, nel report sullo stato di Internet realizzato come sempre da Akamai. Come sottolineato dalla società protagonista del mercato dei content delivery network, l'Europa continua a dominare la scena a livello internazionale: i Paesi del Vecchio Continente, infatti, dominano un po' tutte le classifiche, dalla velocità di connessione alla diffusione della banda larga, passando per la percentuale di adozione di indirizzi IPv6.
Vediamo nel dettaglio come sono andate le cose tra luglio e settembre 2015 in Italia e nel resto del mondo.
Indirizzi IP in calo, ma cresce la velocità di connessione
Un trimestre a doppia andatura, quello chiuso il 30 settembre 2015. Se il numero degli IP continua a calare, arrivano notizie positive sul versante della velocità di connessione media e di picco. Nel primo caso continua il trend negativo fatto già registrare nel corso del II trimestre 2015: se tra aprile e giugno 2015 l'Italia è uscita dalla top 10 mondiale per adozione di indirizzi IP, nei tre mesi successivi nel nostro Paese continua l'emorragia di internauti. Gli utenti italiani connessi alla Rete passano da 17,5 milioni a 17 milioni tondi: un calo inatteso che non trova conferma nelle analoghe statistiche realizzate da Audiweb.
Confortanti, invece, i dati relativi alla velocità di connessione degli utenti italiani. La velocità di connessione media cresce del 2,4% su base trimestrale e del 18% su base annuale e si attesta a 6,5 megabit al secondo. Performance che vale al nostro Paese la 52esima posizione a livello globale (due posizioni conquistate rispetto al trimestre aprile-giugno 2015) e la 23esima nell'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Il picco medio di velocità di connessione, invece, è di 30,1 megabit in calo dello 0.3% rispetto al secondo trimestre 2015 ma in crescita del 18% rispetto al Q3 2014.
La situazione della banda larga in Italia
Dati tutto sommato confortanti arrivano dalla diffusione della broadband nel nostro Paese. Gli investimenti degli operatori telefonici iniziano a dare i loro frutti e sempre più italiani hanno la possibilità navigare in rete con una connessione superiore ai 4 megabit al secondo (soglia limite che, a livello internazionale, aiuta a distinguere tra connessioni a banda larga e connessioni non a banda larga).
Il 71% degli internauti italiani si connette alla Rete con una velocità di connessione superiore ai 4 megabit al secondo: nel Q3 2015 si registra una crescita del 18% rispetto al terzo trimestre 2014 e dell'1,8% rispetto ai mesi da aprile a giugno 2015. Solo il 9,2% degli utenti italiani, invece, può vantare una connessione classificata come high broadband (velocità di connessione superiore ai 10 megabit al secondo): anche in questo caso si registrano tassi di crescita sostenuti sia a livello trimestrale sia a livello annuale (+76% rispetto al dato di 12 mesi prima e +6,2% rispetto al trimestre precedente) ma c'è poco da stare allegri. Italia, Emirati ARabi, Turchia e Sud Africa, sono gli unici Paesi dell'area EMEA a non registrare tassi di adozione dell'high broadband al di sopra del 10%.
Crescono, infine, anche le cosiddette connessioni 4K (velocità di connessione di almeno 15 megabit al secondo, soglia minima per poter visualizzare contenuti multimediali in ultra alta definizione). In questo caso il tasso di diffusione è del 3,4%, in crescita del del 12% rispetto al trimestre precedente (Q2 2015) e del 62% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q3 2014).
Europa regina della banda larga e degli IPv6
Se dal particolare italiano si passa al dato globale, si scopre che le altre nazioni europee navigano in acque differenti rispetto all'Italia.
Se la Corea del Sud conferma la sua leadership di Paese con la più alta velocità di connessione media al mondo (velocità di connessione media di di 20,5 mbps), alle sue spalle troviamo quasi esclusivamente nazioni del Vecchio Continente. Le posizioni dalla seconda alla quarta sono occupate da Svezia (velocità di connessione media di 17,4 mbps), Norvegia (velocità di connessione media di 16,4 mbps) e Svizzera (velocità di connessione media di 16,2 mbps). Anche a livello di picco medio di velocità di connessione è l'Europa a dominare la scena: ben 13 Paesi (Romania, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Finlandia, Norvegia, Regno Unito, Ungheria, Spagna, Irlanda, Repubblica Ceca e Danimarca) hanno picchi uguali o superiori ai 50 megabit al secondo. Discorso analogo per la diffusione della banda larga e high broadband: nella top ten mondiale di adozione di connessioni con banda di almeno 25 mbps troviamo sette Paesi europei.
I paesi europei, infine, continuano a dominare la graduatoria globale dei paesi con la più alta adozione di IPv6, occupando ben otto delle prime dieci posizioni della classifica. Il Belgio, con il 35% degli IP totali, resta la prima nazione al mondo, ma la concorrenza alle sue spalle si fa sempre più agguerrita.