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Root Android, come proteggere i propri dati

Quando eseguiamo il root di uno smartphone Android andiamo incontro a diversi rischi per la nostra sicurezza, ecco allora una serie di precauzioni da prendere per proteggere tutti i nostri dati

Smartphone Android

Fare o non fare il root di sistema? Questa è la domanda che da anni affligge gli utenti Android, che si barcamenano tra i vantaggi e gli svantaggi di avere lo smartphone Android sbloccato. Se da un lato un Android con privilegi di root permette di personalizzarne a fondo funzionamento e funzionalità, dall'altra sbloccare il sistema porta a invalidare la garanzia del prodotto e persino esporre maggiormente agli attacchi hacker il dispositivo stesso.

Quindi, conviene avere un Android "sbloccato"? La risposta, come sempre in tecnologia, dipende dalle nostre esigenze. E in questo caso anche dalle nostre conoscenze. Se sappiamo come personalizzare il nostro smartphone Android senza commettere danni allora fare il root potrebbe essere un'ottima idea.

Che cosa significa fare il root di Android e come si fa

Volendo fare un paragone forse più noto, ottenere i diritti di root – o diventare superuser, le due locuzioni sono sinonime in questo caso – di un dispositivo Android equivale a diventare Amministratore di sistema in un computer Windows 10. Ciò vuol dire che saremo i veri "padroni" del nostro dispositivo, potendone modificare i parametri fondamentali e riuscire, così a sfruttare al massimo le potenzialità delle componenti dello smartphone. Da superuser, ad esempio, potremo installare applicazioni che consentono di effettuare operazioni particolari –  fare il backup completo del telefono o cancellare le applicazioni di sistema – altrimenti impossibili.

 

Snartphone Android

 

Se siete interessati a queste possibilità – e alle molte altre che potrete avere con i privilegi di root – e vi chiedete come si fa il root Android prendetevi qualche minuto per rifletterci su: oltre a invalidare la garanzia, rischiate anche di bloccare il telefono una volta per tutte ed essere costretti a buttarlo. Fare il root, di fatto, implica la cancellazione del sistema operativo presente all'interno della memoria e la sua sostituzione con un'altra versione, che permetta all'utente di diventare amministratore del sistema. Può essere richiesto, quindi, di installare un nuovo firmware o una nuova versione di Android: se per qualche motivo dovesse andare male una di queste operazioni, il telefono sarebbe inutilizzabile.

A questo, come accennato, si sommano anche i problemi di sicurezza: il root del sistema Android espone il telefono a una lunga serie di possibili tentativi di attacco da parte degli hacker che potrebbe mettere in grave pericolo i nostri dati. Seguendo alcune buone pratiche, però, si potrà elevare il livello di sicurezza del proprio smartphone Android sbloccato e complicare la vita ai cybercriminali.

Installa un'app per la gestione del root

Sbloccare un Android come detto, se non abbiamo conoscenze in materia, non è un'operazione facile, specie perché continuamente dovremo monitorare la sicurezza del dispositivo mobile. Chi però vuole fare un root senza dover "smanettare" troppo per mantenere sicuro il proprio smartphone può affidarsi a un'applicazione per la gestione del proprio Android "sbloccato". In questo modo potremo eseguire sul telefono applicazioni speciali e non presenti su Play Store senza andare incontro alle minacce degli attacchi informatici. Una delle migliori applicazioni per gestire il nostro root è SuperSu. Ha un'interfaccia molto semplice che si adatta anche agli utenti meno esperti e diverse funzioni per la personalizzazione.

 

Smartphone Android

 

Attenzione alle autorizzazioni

Ora che abbiamo installato un'app di sicurezza come SuperSu, è naturale che le altre applicazioni richiedano l'accesso come amministratore o come superuser. Senza app come SuperSu invece qualsiasi programma potrebbe prendere accesso di tutti i dati presenti sul telefono senza la nostra supervisione. Quando le applicazioni richiedono dei permessi spesso li concediamo senza pensarci due volte. Non è il caso di avere questa leggerezza anche su un Android "sbloccato", in questo caso concedere l'accesso come amministratore significa che il programma può registrare e monitorare ogni informazione inserita da noi sullo smartphone. Perciò concediamo questi permessi solo alle app che sappiamo sono affidabili.

Scarica le app da fonti sicure

Come avrete capito il problema principale per un Android sbloccato è quello di essere un libro aperto. Non protetto di default come avviene solitamente con gli smartphone aggiornati dagli attacchi informatici. E le applicazioni sono il modo più semplice per finire nella trappola di un hacker. Prima di scaricare un'app da una fonte che non sia Google Play Store sul nostro Android sbloccato pensiamoci bene e completiamo il processo solo se sappiamo che quel sito o quel file sono seri e non compromessi.

Configura un firewall

 

Firewall Android

 

Come detto in precedenza il root del dispositivo ci permette di personalizzare davvero ogni aspetto, e tra questi potremo decidere attraverso quale rete (Wi-Fi o connessione dati) utilizzare una specifica applicazione. Per la gestione delle reti e dell'uso dei dati tra le diverse app potremo affidarci ad AFWall + (Android Firewall +), un firewall che filtra le connessioni in ingresso e uscita dal dispositivo e protegge, così, i nostri dati. Potremo usare quest'applicazione anche per fare in modo che una particolare app non sia in grado di trasferire i dati sulla rete.

Come aggiornare il sistema operativo

Se sei utente root devi sapere che il tuo smartphone non può installare gli aggiornamenti OTA come tutti gli altri device Android. Questo significa che puoi perdere alcune delle patch di sicurezza chiave per il tuo telefono. Per aggiornare il dispositivo avremo due opzioni. Una è quella di affidarsi a degli aggiornamenti di sicurezza rilasciati periodicamente da popolari ROM come Cyanogenmod o Lineage. Oppure se abbiamo una buona competenza in materia provare a eseguire un aggiornamento manuale dello smartphone.

Fai dei backup costanti

Il bello di avere un Android sbloccato è che potremo eliminare la maggior parte delle applicazioni Google preinstallate che non utilizziamo e che occupano solo spazio nel telefono. Ogni tanto però potrebbe capitarci di eliminare qualcosa di molto importante per il corretto funzionamento dello smartphone. In questo caso conviene eseguire costantemente dei backup per evitare di perdere i nostri dati. Una delle migliori applicazioni per eseguire dei backup su Android sbloccati è Titanium.

 

23 giugno 2018

A cura di Cultur-e
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