I primi 1.000 esemplari in Giappone sono stati venduti in un minuto o poco più. Performance degne di uno smartphone o di un dispositivo elettronico di ultima generazione nel giorno del suo lancio commerciale. Nel nostro caso, invece, si sta parlando di Pepper, robot umanoide realizzato dalla francese Aldebaran Robotics e messo in vendita dalla giapponese SoftBank come droide da compagnia.
Questo piccolo robot, alto circa 1,2 metri, non è stato progettato e realizzato per svolgere attività fisiche (come alzare pesi e trasportare oggetti), ma è stato programmato per comunicare con gli utenti, seguire i comandi vocali che gli vengono impartiti e, primo tra i robot umanoidi (o almeno così sostiene SoftBank) a comprendere a pieno le emozioni umane e reagire di conseguenza.
Robot empatico
Come si legge nel sito di Aldebaran, Pepper nasce con lo scopo di rendere più felici le persone che avranno modo di interagire con lui: è un robot empatico, che farà crescere tutti coloro che, in un modo o in un altro, vi entreranno in contatto. Pepper, secondo i piani dell'azienda francese e di SoftBank, dovrebbe essere in grado di migliorare le relazioni interpersonali, aiutare in casa con piccole faccende domestiche e collegare le persone con il mondo esterno.
Grazie ai suoi algoritmi di learning machine, Pepper è in grado di sviluppare una propria personalità: sarà felice se gli utenti lo riempiranno di attenzioni e cure, diventerà particolarmente irritabile nel caso in cui lo si ignori. Inoltre, se Pepper vi ricorda molto da vicino Astro Boy, protagonista dell'omonimo manga, non è affatto un caso: si tratta di una scelta dettata da Masayoshi Son, CEO di SoftBank e grande appassionato della saga fumettistica costellata di robot umanoidi.
Come funziona Pepper
Pepper è, ovviamente, un piccolo concentrato di tecnologia. Affinché possa interagire con le persone che lo circondano e l'ambiente circostante, il robot umanoide è dotato di fotocamere tridimensionali, sistemi di ascolto avanzati, sensori a raggi infrarossi per muoversi liberamente in qualunque ambiente e un sensore laser montato sulla sua testa che lo aiuta a scansionare le espressioni del viso delle persone e analizzare così il loro stato emozionale.
Tutto questo armamentario tecnologico, però, sarebbe inutile se non fosse supportato da un corredo software adeguato agli scopi. Dotato di intelligenza artificiale di ultima generazione, Pepper ha quello che SoftBank ha definito un motore emozionale (emotional engine): è in grado di determinare (analizzando il tono della voce, le espressioni facciali e il linguaggio utilizzato) se una persona sia arrabbiata, felice, dispiaciuta o triste e reagisce di conseguenza. Allo stesso modo, Pepper è in grado di esternare i propri sentimenti, mostrandosi dispiaciuto o innervosito nel caso in cui qualcuno dovesse lasciarlo al buio in una stanza o comportarsi in maniera non adeguata alle sue aspettative.
Interazione touch
Pur sapendo parlare – al momento del lancio in Giappone, Pepper parla giapponese, inglese, francese e spagnolo, ma molte altre lingue saranno aggiunte nella seconda parte del 2015 – il robot umanoide della francese Aldebaran Robotics interagirà con le persone principalmente attraverso lo schermo tattile impiantato nel suo sterno. Grazie allo schermo sarà in grado di mostrare le emozioni provate e offrire agli utenti una lunga serie di attività da svolgere insieme. Si potrà scegliere se ascoltare musica o ballare, guardare un film o semplicemente scambiare due chiacchiere.