Sempre più spesso le strade della moda (e dell'alta moda) si incrociano con le strade dell'alta tecnologia. Designer e stilisti di tutto il mondo iniziano a sfruttare gli ultimi ritrovati del mondo tecnologico per realizzare capi d'abbigliamento sempre più intelligenti e maggiormente capaci di interagire con chi li indossa. Dalle maglie tecniche alle scarpe, dai vestiti da sera alle unghie, le collezioni techno-couture sono diventate ormai degli appuntamenti fissi delle varie fashion week che si tengono in giro per il mondo. Ampio spazio alla liaison tra tecnologia e alta moda è stato dato anche nel corso della Maker Faire di Roma del 3, 4 e 5 ottobre 2014, quando le creazioni hi-tech di CuteCircuit illuminano la Cavea dell'Auditorium Parco della Musica.
Gli abiti che hanno sfilato all'ombra dell'auditorium progettato da Renzo Piano sono solo alcuni degli esempi del legame, sempre più stretto, tra moda e alta tecnologia.
Scarpe piezoelettroniche
Da tempo diversi istituti di ricerca - compresi alcuni italiani - stanno progettando e realizzando prototipi di calzature in grado di trasformare l'energia cinetica “passiva” dei movimenti corporei in energia elettrica, così da accumularla e utilizzarla per ricaricare smartphone e altri dispositivi mobili. Tra i modelli più avanzati troviamo quello di Irene Chirico, Giulia Tuci, Alessia Nannini e Cecilia Pellegrini, le quattro studentesse dell’istituto “C. Salutati” di Montecatini Terme ideatrici di Hermes. Si tratta di un paio di scarpe da running capaci di accumulare energia elettrica sfruttando i movimenti che si compiono mentre si corre: in questo modo si potrà rimanere in forma e, allo stesso tempo, ricarica cellulare o lettore mp3.
Dagli Stati Uniti, invece, arrivano le smart shoes, scarpe intelligenti capaci di registrare le performance atletiche di chi le indossa e dare indicazioni e di incitare l'atleta mentre è in gara o mentre si allena.
Google glass
Nei mesi passati qualcuno aveva avuto da ridire sul design dei Google Glass: troppo minimal e troppo poco alla moda. Per questo la casa di Mountain View ha attivato collaborazioni con diverse case di moda per la realizzazione di modelli di smart glass più gradevoli dal punto di vista estetico. Una di queste collaborazioni ha portato alla creazione della linea DVF | Made for glasses, realizzata con la stilista Diane Von Furstenberg. Dalla partnership sono nati cinque nuovi modelli di Google Glass in otto differenti colorazioni attualmente in vendita sul portale Net-a-porter.
Unghie stampate
TheLaserGirls è una piccola casa di moda con base a New York che sfrutta la tecnologia della stampa 3D per realizzare complementi di moda molto particolari. Le ragazze newyorchesi, infatti, sfruttano programmi CAD e bobine di materiale plastico per stampare unghie finte da applicare sulle dita.
Combinando creatività, alta tecnologia e materiali di ultima generazione sono capaci di stampare unghie davvero fuori dall'ordinario, come è possibile vedere sfogliando i post del loro blog Tumblr.
Tessuti hi-tech
Gran parte della ricerca in questo particolare settore, però, si concentra sullo sviluppo di tessuti hi-tech che, in vari modi, possano interagire con la persona che indossa i vari capi di vestiario. Il designer olandese Daan Roosengaard - dell'omonimo studio di design - ha disegnato e realizzato abiti da sera che cambiano colore a seconda dell'umore della persona che lo indossa.
Intimacy - questo il nome della creazione di Roosengaard - è realizzato con e-foil, un particolare tessuto composto da led, sensori di rilevamento, luci led e altri componenti hi-tech: grazie a questa dotazione è in grado di registrare i battiti cardiaci e altri parametri corporei di chi lo indossa e diventare sempre più trasparente all'aumentare del numero di battiti (segno, secondo Roosengaard, che l'appuntamento sta procedendo nel modo giusto).
Molti altri stilisti sfruttano tecnologie simili per creare capi di abbigliamento sportivi in grado di cooperare con gli atleti nel dosare lo sforzo e ottimizzare la prestazione fisica. Ne sono un esempio alcuni degli ultimi modelli sfornati dalla casa di alta moda Ralph Lauren in collaborazione con la canadese Omsignal. Dotate di vari sensori, le maglie disegnate dagli stilisti e designer di Ralph Lauren sono in grado di registrare dati di natura biologica e fisiologica e legarle a dati fisici registrati da accelerometri e giroscopi. Questi dati sono poi trasferiti sul cloud, dove sono elaborati e trasformati in grafici e dati consultabili in qualsiasi momento dall'utente.
Pantaloni da ricarica
Lo stilista Adrien Sauvage ha invece presentato un modello di pantaloni in grado di ricaricare il cellulare senza bisogno di prese della corrente e cavetti vari. Realizzato in collaborazione con Microsoft mobile, il capo d'abbigliamento implementa all'interno di una delle tasche una piastra del Nokia DC-50, la base di ricarica wireless che sfrutta l'induzione magnetica per ricaricare gli smartphone della casa di Redmond. Al momento non è ancora dato sapere quale sarà la fonte dalla quale la piastra trarrà l'energia necessaria a ricaricare i dispositivi mobili; tra le ipotesi più probabili troviamo il tessuto Power Felt (o un tessuto simile), capace di sfruttare il calore corporeo per generare energia elettrica.
Arduino
Dalla Maker Faire di Roma arrivano prototipi di abiti smart capaci di sfruttare le potenzialità di Arduino per interagire con l'ambiente e con la persona che li indossa e adattarsi alle varie situazioni climatiche e ambientali che ci si trova ad affrontare nel corso della giornata.