Dal punto di vista dell'hi-tech, il 2014 è stato un anno ricco di successi e grandi scoperte. Stando alle previsioni fatte dai maggiori esperti di settore, il 2015 non dovrebbe essere da meno: dall'Internet of Things alla telemedicina, i prossimi dodici mesi porteranno con loro novità capaci di rivoluzionare il mondo in cui viviamo.
Telemedicina
Anche se il 2014 è stato un anno molto positivo per la telemedicina, il 2015 dovrebbe essere l'anno della definitiva “esplosione” per l'assistenza medica computerizzata a distanza. Oltre un terzo degli investimenti effettuati da Google Venture (il ramo societario di Google utilizzato per investire nelle startup più interessanti presenti sul mercato) nel 2014 ha riguardato società attive nel settore dell'assistenza e della cura delle persone ed è altamente probabile che nei prossimi 12 mesi questi investimenti (così come altri nello stesso settore) inizino a dare i loro frutti.
La telemedicina, secondo alcune previsioni, dovrebbe portare con sé novità considerevoli soprattutto sul versante economico: la possibilità di effettuare esami a distanza (fino al 50% delle visite potranno essere effettuati da remoto, percentuale che sale al 70% se ci si riferisce a esami registrabili elettronicamente) permetterà di abbattere i costi sostenuti dalla sanità (sia pubblica sia privata) ed efficientare il processo medico. A trarne i maggiori vantaggi sarà il paziente, che potrà usufruire di servizi mirati, più veloci e di qualità superiore.
Affinché ciò sia possibile, però, alcuni fattori di primaria importanza dovrebbero coincidere. Si dovrebbero sviluppare e affermare tecnologie che permettano la telediagnosi e il trattamento medico sul posto; sfruttare al meglio i dispositivi connessi, l'Internet of Things e la grande mole di dati prodotta da questi dispositivi.
Jumbo tablet
Anche i tablet, così come accaduto in passato per telefonini e smartphone, dovrebbero andare incontro a una “revisione” verso l'alto delle misure, tanto da somigliare sempre più a dei computer portatili. Una tendenza, a dir la verità, già in corso, ma che dovrebbe raggiungere il suo apice nel 2015. HP, Microsoft e Samsung hanno già “tastato” il terreno, presentando sul mercato dei “jumbo tablet” dotati di display da 12 pollici e 13,3 pollici: dispositivi pensati per quella fascia di utenti che utilizza (o vorrebbe utilizzare) i tablet per lavoro e alla ricerca della “portabilità estrema”. Una nicchia di mercato economicamente molto promettente, tanto che Sony dovrebbe lanciare un tablet da 12 pollici nei primissimi mesi dell'anno, mentre le voci di un iPad Pro trovano sempre più conferme negli ambienti asiatici.
Dispositivi indossabili
I wearable device, dopo aver letteralmente invaso le nostra quotidianità, sembrano aver raggiunto un livello di maturazione tale da poter affacciarsi anche nel più complesso mondo lavorativo. Gli smartwatch, ad esempio, permetteranno di eliminare (magari in maniera graduale) la necessità di interfacciarsi continuamente con gli smartphone per controllare notifiche, SMS, posta elettronica e social network.
Gli smartglass, invece, potrebbero essere impiegati negli ambiti più disparati grazie all'adozione di app sviluppate appositamente: grazie agli occhiali intelligenti si potrebbe accedere a videoguide per la riparazione di elettrodomestici e altri gadget elettronici e digitali; seguire teleconferenze dalla scrivania dell'ufficio o, addirittura, dal salone di casa; effettuare corsi di aggiornamento a distanza e molto altro ancora.
Big data e smart data
Nel 2010 Eric Schmidt, allora presidente esecutivo di Google, affermò che ogni due giorno nel mondo si generavano 5 exabyte di dati ogni due giorni (un exabyte equivale a un milione di terabyte o un miliardo di gigabyte). Probabile che oggi quella cifra sia raddoppiata e i 5 exabyte siano “prodotti” quotidianamente: una mole di dati immensa, destinata a crescere a ritmi sempre più alti grazie all'apporto degli smartphone, dei tablet e degli altri dispositivi portatili connessi alla Rete.
A differenza del passato, però, questi dati non sono solo prodotti, ma sono catalogati, categorizzati, studiati e utilizzati nei settori più disparati. È il fenomeno dei big data, processo cognitivo digitale che permette (in alcuni casi) di automatizzare scelte e decisioni di grande rilevanza basandosi sull'analisi statistica e cognitiva di grossi data set. Nel 2015, però, si dovrebbe assistere a un'ulteriore evoluzione del fenomeno: dai big data si dovrebbe passare agli smart data: tutte le informazioni collezionate e collezionabili dalla Rete saranno categorizzate e analizzate con specifici algoritmi cognitivi, che permettano di effettuare scelte sempre più accurate e precise, libere (o quasi) da ogni rischio. Intel e, soprattutto, IBM sono da tempo a lavoro su macchine e super-computer che possano facilitare queste operazioni: nei prossimi dodici mesi, ad esempio, il super-calcolatore IBM Watson dovrebbe essere “convertito” all'analisi cognitiva dei dati in cloud, promettendo di rivoluzionare il modo in cui si analizzano i macro-problemi economici e finanziari (ma non solo) e si individuano possibili soluzioni.
Intelligenza artificiale
La disponibilità di una tale mole di dati dovrebbe portare all'evoluzione di nuove tipologie di intelligenza artificiale. La possibilità di poter accedere a data set immensi ed effettuarne un'analisi statistica approfondita e accurata permetterà, nei prossimi 12 mesi, di sviluppare sistemi di IA sempre più avanzati ed accurati.
Già nella seconda parte del 2014, d'altronde, abbiamo avuto degli esempi pratici di come potrebbe evolvere il settore: poco prima dell'estate un computer sembra sia riuscito a passare il famigerato “Test di Turing” (anche se qualcuno sostiene si tratti di una bufala), mentre nelle ultime settimane dell'anno Microsoft ha rilasciato la prima demo di Skype Translator, il traduttore simultaneo del celebre programma VoIP capace di riconoscere diverse lingue, di tradurle istantaneamente e di riprodurre il tono di voce di una persona.
Smart machines
L'Internet of things, insieme ai Big data, saranno due delle tendenze hi-tech che andranno per la maggiore nel prossimo quinquennio e, probabilmente, anche oltre. Affinché ciò sia possibile, però, è necessario che oltre all'infrastruttura di comunicazione siano presenti dei dispositivi sufficientemente intelligenti da potersi mettere in contatto tra di loro e scambiare dati e informazioni utili al loro funzionamento (e non solo). Necessario, dunque, che si sviluppi una fitta rete di smart machines (“macchine intelligenti”) in grado di sfruttare i dati generati da sensori, chip e altri dispositivi connessi per efficientare il loro funzionamento e migliorare la vita delle persone. Nel 2015, quindi, si assisterà allo sviluppo di nuove smart machines, in grado di trarre vantaggio della capacità di sensori e dispositivi mobili di monitorare l'ambiente circostante per migliorare il coordinamento e l'interazione di oggetti e persone sia nella vita reale, sia online.
Nanotecnologia e materiali smart
Se nel 2014 le nanotecnologie hanno avuto una grandissima influenza nel settore medico-chirurgico, nei prossimi dodici mesi dovrebbero dare un impulso fondamentale allo sviluppo di nuove tecnologie nella scienza dei materiali. Dal 23 al 25 marzo 2015 la Corea del Sud ospiterà un'importantissima conferenza sui cosiddetti smart materials: non è da escludere che nel corso dell'evento siano mostrati dei campioni di nuovi materiali realizzati grazie all'utilizzo di nanotecnologie.
Batterie & co.
La tecnologia delle batterie agli ioni di litio è arrivata (o quasi) al capolinea: i dispositivi mobili di ultima e ultimissima generazione sono sempre più esigenti da un punto di vista energetico e a poco servono i tentativi di Intel, AMD e Qualcomm di realizzare processori, SoC e GPU più efficienti dal punto di vista dei consumi. Probabile, dunque, che nel 2015 arrivino grosse novità in questo settore: sono sempre di più le aziende chimiche che studiano nuovi materiali e nuove leghe in grado di accumulare una maggior quantità di energia. Negli ultimi mesi si è tornati a parlare di batterie a base di sodio, o di batterie “a stato solido” in grado di durare molto più a lungo rispetto alle batterie agli ioni di litio.
Schermi flessibili
Nell'attesa di poter toccare con mano gli schermi flessibili al punto di arrotolarsi in comodi cilindri, il 2015 dovrebbe essere l'anno nel quale questa tecnologia fa il suo definitivo ingresso nel mercato consumer. Intel, ad esempio, sta lavorando su chip e altri componenti interni sempre più piccoli e sulla tecnologia WiDi (wireless Display) che dovrebbe permettere di eliminare definitivamente i cavi necessari alla ricezione del segnale satellitare o del digitale terrestre. Il produttore del Gorilla Glass, invece, sta ultimando la fase di test su materiali vitrei di ultima generazione dotati di grande resistenza agli urti e, contemporaneamente, di grande flessibilità.
Stampa 3D
Se nel biennio 2013-2014 la stampa 3D ha fatto capolino nel mercato consumer, nel 2015 si dovrebbe assistere a una piccola-grande rivoluzione che permetterà di portare la stampa tridimensionale su un nuovo livello qualitativo. Grazie alla cosiddetta micro-scale printing (“stampa su scala microscopica”), le stampanti 3D saranno in grado di utilizzare contemporaneamente diversi materiali per “stampare”oggetti di ogni tipo.