Tre, quattro anni al massimo. In questo lasso di tempo circa il 90% del traffico dati globale sarà generato alla fruizione di video e filmati di qualunque genere e lunghezza. Saranno dunque i vari YouTube, Netflix , Chili Tv e le altre piattaforme di TV on-demand a guidare lo sviluppo della Rete e dettare tempi, modalità e canoni di crescita al web, facendo triplicare il traffico dati nell'arco di quattro anni.
Questi i dati che emergono da diverse ricerche condotte da alcuni dei maggiori player del mercato, con in testa Cisco (leader nel settore dei router e degli apparati di Rete).
Il Cisco Visual Networking Index
Periodicamente Cisco rilascia il Visual Network Index (Cisco VNI), un report sullo stato e sul futuro della Rete realizzato a partire dai dati che il gigante statunitense acquisisce grazie al suo network di dispositivi. Questi dati sono successivamente elaborati da analisti del settore e tradotti in proiezioni e stime di utilizzo, effettuate in-house, per ottenere previsioni nel breve e medio termine. Le proiezioni degli analisti sono effettuate utilizzando dati provenienti da organizzazioni quali Informa Telecoms & Media, Infonetics, IDC, Gartner, AMI, Ookla speedtest.net, comScore, Nielsen e altri big del settore delle analisi di mercato. Su questi dati Cisco fonda le sue stime di utilizzo Rete: dal traffico dati medio mensile sino ad arrivare ai software e agli applicativi web più apprezzati dagli internauti.
Il processo cui vengono sottoposte le varie categorie in analisi (come ad esempio quella dello streaming video) si compone di cinque passaggi: il primo è costituito dallo sviluppo di un modello previsionale degli utenti che accedono a Internet; il secondo passo consiste nella stima degli utenti per ogni sotto-settore, nel caso specifico l’utilizzo percentuale delle varie piattaforme di streaming; il terzo passaggio riguarda la stima dei minuti di utilizzo dei vari applicativi (in questo caso, delle varie piattaforme di streaming video presenti online); il quarto e ultimo passaggio, basandosi sulle stime precedenti, servirà a stimare la velocità di connessione (nel caso dello streaming, anche il bitrate) generate e richieste dagli applicativi e dai servizi web in analisi.
La Rete del futuro
Spulciando tra i dati del report 2014 si scopre come la Rete sia diventata - e sia destinata a diventare - un vettore per la diffusione e streaming di immagini e video. Se nel 2013 lo streaming è responsabile del 66% del traffico dati globale, si prevede che nel 2018 la Rete sarà occupata per il 79% da dati video. Bisogna fare però molta attenzione: nella realtà dei fatti si tratta di un dato sottostimato. Quest’ultima cifra, infatti, si riferisce esclusivamente allo streaming di contenuti sulle varie piattaforme online; nel caso in cui si dovessero tenere in conto anche i file multimediali scambiati tramite le reti peer-to-peer, la percentuale sarebbe molto più vicina al 90%. Una performance guidata, in maniera principale, dalla crescita del video on-demand (e quindi di piattaforme come Netflix) e del cosiddetto Internet video to TV (la visione di programmi e film in streaming online direttamente sul televisore di casa grazie ai set top box). Secondo il Cisco VNI, nel 2018 il traffico dati mensile del video on-demand sarà equivalente a 6 miliardi di DVD (più o meno 30 miliardi di gigabyte); la seconda tipologia di traffico streaming, invece, occuperà una quota attorno al 14% del traffico video globale. Gran parte di questi dati saranno trasportati grazie alle piattaforme di Content delivery network: dal 53% di traffico fatto registrare nel 2013 si passa a una stima del 66% per il 2018.
Il dato forse più interessante, però, è un altro. Nel 2018, un singolo individuo avrebbe bisogno di circa 5 milioni di anni per poter vedere tutti i video che, ogni mese, transiteranno lungo le dorsali della Rete. Si stima, infatti, che per ogni secondo la Rete sarà “attraversata” da circa un milione di minuti di contenuti video.
I video sul mobile
Anche la connettività senza fili - in particolare quella che transita lungo la rete cellulare - conoscerà una crescita senza precedenti. Secondo il Global Video Index realizzato da Ooyala relativo al secondo trimestre 2014, gli utenti che hanno visualizzato contenuti video tramite dispositivi mobili sono più che raddoppiati rispetto a dodici mesi fa, passando dall’11% del totale nel giugno 2013 al 25% del totale nel giugno 2014. Rispetto a due anni fa, quando la quota era del 5%, si è assistito a un incremento del 500% circa.
Tenendo conto di questi dati, gli esperti di Ooyala affermano che il consumo mobile di contenuti multimediali è destinato a raggiungere il 50% del consumo totale di video entro il 2016. Molti i fattori che contribuiranno a questa ascesa: dall’adozione di dispositivi sempre più smart e dal display sempre più grande sino ad arrivare alla maggiore diffusione di tecnologie di rete dotate di una capacità di banda maggiore (nello specifico le reti mobili 4G e 5G).