I finlandesi ci riprovano. Dopo aver dettato per lungo tempo le regole del mondo della comunicazione mobile grazie a Nokia, ora vogliono provare a mettere i bastoni tra le ruote a Apple e Android. Con la speranza di riprendere un ruolo non secondario all’interno del mondo della telefonia. Solo che non è Nokia a voler compiere questa impresa ma Jolla, una startup nata a Helsinki poco più di un anno fa. Questa piccola società – per ora conta circa 50 dipendenti ma prevede di raddoppiarli nel giro di pochi mesi – ha focalizzato la sua attività su due settori ben precisi: da un lato, ideazione e realizzazione di smartphone, dall’altro, sviluppo di un sistema operativo mobile. Nasce così Sailfish OS, software open source basato su piattaforma Linux.
Jolla nasce da una costola della stessa Nokia. Nel 2011, infatti, la società di Espoo decide di chiudere definitivamente il progetto MeeGo, sistema operativo open source sviluppato in collaborazione con Intel per focalizzare le proprie risorse (economiche e umane) sullo sviluppo di smartphone compatibili con l’ecosistema Windows Phone. Gli ingegneri e i software developer che da anni ormai lavoravano sullo sviluppo di MeeGo, guidati dai “quattro moschettieri” Antti Saarnio (Presidente), Marc Dillon (CEO), Sami Pienimäki (VP Sales) e Stefano Mosconi (CIO), decidono di abbandonare il gigante finlandese della telefonia mobile e di mettersi in proprio. Riprendendo il lavoro di sviluppo del sistema operativo dal punto esatto in cui erano stati costretti a interromperlo pochi mesi prima. Sotto questi auspici nascono Jolla e Sailfish OS.
La peculiarità di questo nuovo sistema operativo, oltre nel suo essere completamente open source, risiede nell’innovativa interfaccia grafica. In parte, replica lo stile a icone di Android e iOS, ma integra anche una comoda navigazione a “piastrelle” tipica dei nuovi sistemi sviluppati da Microsoft. Insomma, un milieu che punta a soddisfare anche gli utenti più esigenti.
Ad oggi Jolla è riuscita ad attirare la bellezza di 250 milioni di dollari per lo sviluppo del nuovo sistema operativo mobile. Alle sue spalle si sono riuniti produttori di chipset, aziende OEM, operatori e rivenditori che sperano nella buona riuscita del progetto e lo hanno finanziato copiosamente. In questi ultimi mesi, poi, si è creato uno strano (quanto affascinante) asse commerciale e tecnologico con la Cina e Hong Kong, dove è stata aperta una nuova sede della società. Jolla, infatti, spera di riuscire a penetrare nel vasto mercato asiatico con uno schema commerciale che ricorda molto da vicino quello messo in atto da Android: la cessione in licenza di Sailfish OS a vari produttori, anziché cederlo in esclusiva a un solo carrier telefonico.
7 febbraio 2013