Google ci è entrata acquistando Nest Labs e con l'idea di offrire agli utenti un ecosistema composto da diversi dispositivi hardware (il termostato smart, il sistema di videosorveglianza cloud, il sensore antincendio capace di autotestarsi, solo per citare alcune delle soluzioni pensate da Big G) e un'interfaccia software unica che permette di controllare – dallo smartphone e dal tablet, ma anche via web – quale sia la situazione in casa.
La strada scelta da Apple, invece, è stata diametralmente (o quasi) opposta: la casa di Cupertino ha preferito optare per una piattaforma operativa, aperta anche ad altri sviluppatori e produttori di dispositivi hardware, grazie alla quale poter controllare ogni singolo device connesso presente in casa anche se si è a decine di chilometri dalla propria abitazione. Con HomeKit, introdotto con iOS 8 nella costellazione dei framework operativi e dei kit di sviluppo a disposizione degli utenti, Apple spera di potersi ritagliare una posizione di rilievo nel nascente (e crescente) settore della domotica.
Perché la domotica
Se Apple e Google (tra le altre) hanno deciso di investire con convinzione (e con ingenti capitali) nel settore della casa smart la motivazione è da ricercarsi negli ampi margini di crescita sia in termini economici, sia in termini di utenza. In particolare, la casa di Cupertino ha fatto il suo ingresso nel mondo della domotica ben prima che decidesse di sviluppare HomeKit e introdurre, con iOS 9, l'app Home.
Già negli anni passati, molti produttori di dispositivi per la domotica – dalle lampadine intelligenti al frigo, senza dimenticare lavatrice e tostapane – hanno lanciato sul mercato gadget e device pensati per funzionare esclusivamente con iPhone e iPad. Allo stesso tempo, gli sviluppatori terzi hanno iniziato a inondare l'App Store di applicazioni che permettessero agli utenti di gestire più smart device contemporaneamente. Insomma, quando Apple ha deciso di fare il suo ingresso nel campo della domotica ha trovato davanti a sé un mercato già strutturato e, soprattutto, economicamente promettente.
Tempo di HAP
Dopo aver presentato HomeKit in concomitanza con il rilascio di iOS 8, con iOS 9 Apple ha introdotto altre novità di rilievo che dovrebbero ulteriormente arricchire l'esperienza degli utenti interessati alla domotica. Con gli sviluppi registrati su HAP (acronimo per HomeKit accessory protocol), i programmatori saranno in grado di realizzare applicazioni sempre più intelligenti e capaci di gestire, da iPhone o Apple Watch, qualunque dispositivo connesso sia presente in casa. Grazie a questo elemento, si potranno realizzare delle applicazioni che, tramite iPhone, danno la possibilità all'utente di controllare le varie lampadine o termostati di casa anche se ci si trova a distanza di chilometri.
Sarà sufficiente che il dispositivo sia connesso alla Rete – grazie al Wi-Fi casalingo, magari – affinché l'utente possa raggiungerlo dall'iPhone o dall'Apple Watch: con iOS9 sarà iCloud a gestire la sincronizzazione tra le istruzioni inviate dal dispositivo mobile della mela morsicata e lo smart device della casa domotica. Tutte le comunicazioni, ci tiene a sottolineare Apple, saranno crittografate, così da garantire l'anonimato e la sicurezza dei dati dell'utente. La casa di Cupertino non avrà accesso ai dati di gestione e alle istruzioni inviate dall'utente, ma saranno consultabili solamente dal dispositivo da cui sono originate.
Controllo al polso
Con il prossimo rilascio di watchOS 2 (la seconda release del sistema operativo per Apple Watch), HomeKit sarà supportato anche dallo smartwatch della Mela. Ciò vuol dire che gli utenti potranno controllare il termostato, il lucchetto, le lampadine o un qualunque elettrodomestico direttamente dal loro polso: le app sviluppate dai produttori degli smart device o Siri permetteranno di inviare le istruzioni del caso direttamente dallo smartwatch della mela morsicata.
Apple e domotica, quale futuro
Le soluzioni proposte da Apple con iOS 9 sembrano esser pensate per favorire l'implementazione di nuovi prodotti – sia hardware, sia software – all'interno del framework offerto da HomeKit. Avendo a disposizione un'ambiente operativo già strutturato all'interno del quale muoversi e potendo sfruttare le funzionalità dell'accoppiata Homekit+iCloud per comunicazioni crittografate, i produttori dovranno concentrarsi esclusivamente sulla produzione di dispositivi di qualità, che possano rispondere alle reali esigenze del mercato e dei consumatori.
10 agosto 2015