C'è futuro dopo il 4K? La tecnologia televisiva, che con il formato ad ultra alta definizione sembra aver toccato il suo apice qualitativo (e, anche quantitativo, se vogliamo), ha ancora margini di crescita o sarà costretta ad anni di sostanziale immobilismo? Oltre il formato 8K, spinto e favorito dalla TV di Stato giapponese (l'equivalente della Rai), ci si deve attendere qualche novità sconvolgente a stretto giro di posta, oppure si è raggiunto una sorta di “optimum tecnologico”? La risposta a queste domande, come spesso accade in ambito hi-tech, non potrà mai essere unica né certa al 100%. Nonostante ciò, è ancora possibile tentare di delineare un quadro di sviluppo futuro il più possibile realistico.
Tutto sul 4K
Nonostante lo standard televisivo de facto sia l'alta definizione (risoluzione 1920x1080 pixel), il formato 4K sta lentamente prendendo piede sia a livello tecnologico, sia a livello commerciale. Dell'ultra alta definizione, ormai, si sa praticamente tutto: il nuovo formato, oltre a garantire un numero di pixel maggiori (come suggerisce il nome, 4 volte superiori al numero di pixel dell'alta definizione) e immagini maggiormente dettagliate, assicura una gamma di colori più ampia, un fattore di contrasto superiore al passato e una profondità del nero mai raggiunta prima.
Insomma, l'UHD è superiore rispetto agli standard precedenti sotto ogni aspetto tecnico e tecnologico. E con i contenuti con risoluzione nativa in arrivo per l'inverno 2015, la tecnologia dovrebbe definitivamente diventare commercialmente appetibile. Non si tratta, però, di un punto di approdo definitivo per i produttori di televisori: l'asticella può essere spostata ancora più in alto.
OLED
Anche se al momento l'unico produttore interessato alla tecnologia OLED sembra essere LG, si registra un grande attivismo sotto traccia. Molti i ricercatori impegnati nel perfezionamento della tecnologia Organic light emitting diode: da più parti si sta provando a ridurre ulteriormente il consumo energetico dei pannelli OLED, eliminare il cosiddetto “effetto scia” e ridurre i costi di produzione. Nel caso in cui non dovessero esserci più intoppi, si prevede che entro il 2017 possano essere messi in commercio televisori OLED a prezzi molto più bassi dei costi attuali.
HDR
Se sul versante dei pixel il picco è stato raggiunto (la densità dei pixel del formato 4K va ben oltre la massima densità visibile dall'occhio umano), sul versante del fattore di contrasto c'è molto lavoro da fare. L'obiettivo è quello di creare pannelli LCD e OLED con un maggior contrasto e, di conseguenza, immagini con colori più vivi e con miglior definizione. Dolby, ad esempio, punta sulla tecnologia HDR (High dinamic range, ampia gamma dinamica) con il progetto Dolby Vision: si punta a produrre contenuti e pannelli con un maggior fattore di contrasto.
Gamma dei colori
Parallelamente, si sta lavorando per ampliare ulteriormente la gamma dei colori che un televisore è in grado di riprodurre. Incredibile a dirsi, infatti, ma anche i televisori più avanzati dal punto di vista tecnologico non riproducono per intero la gamma dei colori visibili dall'occhio umano: una “deficienza” cui si sta tentando di porre rimedio con diversi formati o raccomandazioni. Tra questi, la cosiddetta “Raccomandazione 2020” (a volte abbreviato con Rec. 2020 o BT.2020) sembra essere il candidato con le maggiori chance di essere convertito in standard. Oltre a definire una gamma di colori più ampia (grazie ad una profondità di colore di 10 bit o di 20 bit per ogni pixel) la Rec. 2020 definisce anche altri parametri dell'immagine riproducibile da un pannello LCD e OLED, andando a incidere profondamente sulla qualità dei filmati. Il risultato finale dovrebbero essere immagini più vivide e realistiche.
Le fonti
Come dimostra la diffusione del formato 4K, si è arrivati al punto in cui i televisori e i mezzi di riproduzione sono dotati di standard tecnologici superiori rispetto ai contenuti multimediali oggi a disposizione. Il miglioramento della qualità dell'immagine televisiva, dunque, passa anche dalla produzione di contenuti di miglior qualità. Dalla fine dell'autunno 2015, come detto, dovrebbero essere disponibili i primi film e video realizzati con risoluzione 4K nativa: niente più upscaling, a tutto vantaggio della qualità delle immagini riprodotte.
3D senza occhiali
Nel futuro tecnologico televisivo c'è ancora spazio anche per il 3D. Nonostante lo sviluppo della tecnologia tridimensionale proceda più lentamente di quanto ci si potesse attendere inizialmente, molti big dell'hi-tech mondiale sono ancora al lavoro per perfezionare e migliorare i metodi di riproduzione. Toshiba, ad esempio, è al lavoro su prototipi di televisori con trasmissione 3D “attiva”: la visualizzazione delle immagini tridimensionali sarebbe possibile anche senza il supporto degli occhiali, uno degli elementi di maggior disturbo (e che, probabilmente, hanno maggiormente frenato lo sviluppo) della tecnologia 3D. Anche questa soluzione, però, non è affatto priva di punti deboli: i primi prototipi, ad esempio, obbligano l'utente a restare con la testa ferma, mentre l'effetto 3D è visibile esclusivamente da alcuni punti ben precisi. Insomma, c'è ancora molto lavoro da fare e le certezze che si possa arrivare a breve a una soluzione sono ancora poche.