Non solo applicazioni per conoscere diabete e sintomi o per seguire una dieta per il diabete, ma anche lenti a contatto e cerotti smart in grado di monitorare costantemente il livello di glucosio nel sangue e avvisare in caso di pericolo. La tecnologia ha un ruolo sempre più importante nella lotta al diabete e rappresenta un settore di ricerca che interessa non solo le grandi case farmaceutiche o istituti universitari, ma anche i big della Silicon Valley.
Google life science
Con la nascita di Alphabet, Google sembra aver mutato il proprio approccio in campo medico: se fino alla prima metà del 2015 ha prediletto un approccio tecnocentrico, dalla seconda parte dell'anno la sua attenzione si è spostata sul lato medico della malattia. E non è affatto un caso che ci si sia concentrati inizialmente sul diabete: l'obiettivo di Big G è di investire ingenti risorse e velocizzare lo sbarco sul mercato di ritrovati tecnologici che possano curare con maggior efficacia la malattia. Ma i soldi non sempre sono sufficienti: per questo motivo Google Life Science (la divisione di Alphabet che poterà avanti lo sviluppo di progetti nel settore medico-chirurgico) ha stretto un'alleanza con la celebre casa farmaceutica Sanofi e assunto immunologi, neurologi e ingegneri delle nanoparticelle di fama mondiale.
Fluttuazioni del glucosio
In particolare, le ricerche di Google life science e di Sanofi si concentreranno sul controllo delle continue fluttuazioni del livello di glucosio nel sangue. Dalle parti di Mountain View, infatti, ritengono che questo sia l'aspetto più pericoloso del diabete, provocando attacchi di cuore e problemi al sistema nervoso. I gadget tecnologici studiati da Google e Sanofi aiuteranno i pazienti a tenere sempre sotto controllo questi parametri, così da intervenire prima che la malattia degeneri. Conoscendo il comportamento dei livelli di glucosio nel sangue, si potrà intervenire con una dieta per diabete più specifica, oppure modificando il dosaggio di insulina.
Un occhio sul glucosio
Dalla collaborazione tra la svizzera Novartis e Google, invece, sono nate delle lenti a contatto che permetteranno di conoscere il livello di glucosio senza che ci sia bisogno di analizzare il sangue.
Questi piccoli dispositivi misureranno il livello di zuccheri nel film lacrimale e, grazie a speciali microcircuiti, saranno in grado di comunicare con smartphone, tablet e altri dispositivi mobili. Il paziente potrà costantemente essere aggiornato sul suo stato di salute grazie ad apposite app e, nel caso il diabete manifesti i sintomi, si potrà intervenire per tempo.
Un tatuaggio per misurare il livello di zuccheri nel sangue
Google non è l'unica interessata al tema della cura del diabete grazie agli ultimi ritrovati della tecnologia. L'Università della California, ad esempio, sta sperimentando un tatuaggio elettronico "usa e getta" (simile a uno già realizzato dall'università dell'Illinois) capace di registrare i valori di glucosio nel sangue senza che ci sia bisogno dell'antipatica punturina sulla punta del dito per ottenere una goccia di sangue.
Da Stanford (sempre California), invece, potrebbe presto arrivare nei reparti ospedalieri un microchip in grado di diagnosticare con precisione la tipologia di diabete di cui si soffre: una volta che il diabete mostra i sintomi, sarebbe sufficiente impiantare il chip sottopelle e, dal conteggio degli anticorpi, capire se si soffre di diabete di tipo 1 o diabete di tipo 2.
Informazioni a portata di braccio
Un sistema che prevede l'eliminazione di aghi e strisce di ogni genere è stato messo a punto anche dalla casa farmaceutica Abbott. Grazie alla tecnologia Flash glucose monitoring system, infatti, i pazienti potranno conoscere il valore istantaneo del glucosio e l'andamento delle ultime otto ore semplicemente passando un lettore hi-tech nelle vicinanze di un sensore applicato sul braccio. In particolare, il disco (grande più o meno come una moneta da 2 euro) permette di applicare sondine sottocutanee che monitorano il livello di glucosio nel liquido interstiziale: passando il lettore a pochi centimetri dal sensore si potrà conoscere istantaneamente il valore del diabete.
Dario LabStyle
Chi, invece, volesse continuare a utilizzare aghi e strisce può affidarsi a Dario, un innovativo lettore di glicemia che permette di risparmiare tempo e spazio. All'interno di Dario, infatti, trovano spazio una cartuccia contenente fino a 25 strisce per la glicemia, un piccolissimo ago e il lettore elettronico. Quest'ultimo va collegato allo smartphone tramite il jack per cuffie: i dati sono inviati automaticamente all'applicazione MyDario, così da poter gestire tutte le componenti legate alla gestione della vita quotidiana con il diabete.
Insulina
Chi, invece, è fa le iniezioni di insulina, potrà trarre giovamento da alcuni gadget in fase di sperimentazione da alcune aziende statunitensi. Sanofi e MannKind stanno sviluppando un'insulina in polvere che potrà essere inalata anziché iniettata (utilizzabile, però, solamente dai pazienti che non soffrono di malattie dell'apparato respiratorio), mentre Intarcia sta sviluppando un dispositivo grande poco più di un fiammifero e in grado di rilasciare il farmaco in maniera continua: non ci sarà più bisogno di iniezioni quotidiane o settimanali, ma di un solo cambio-gadget una volta l'anno. La casa farmaceutica Merck, infine, sta studiando una nuova tipologia di insulina, in grado di attivarsi da sola ogni qual volta ce ne sarà bisogno: nel caso in cui il livello di glucosio sia al di sotto della soglia di allarme, il farmaco non entrerà in circolazione.
Iniezione automatizzata
Un'innovazione già disponibile e utilizzabile dai pazienti affetti da diabete di tipo 2 è PaQ, un dispositivo indossabile che inietta dosi di insulina a intervalli prefissati. Grande come il palmo della mano, va applicato sul ventre e attivato, seguendo le modalità riportate nella confezione: in questo modo non ci sarà pericolo che ci si dimentichi di un'iniezione e non si dovrà cercare un luogo discreto dove assumere il farmaco.
Una penna per evitare le pillole
Quattro click al mese invece di cento pillole: è quanto promette un'innovativa penna a base del nuovo farmaco dulaglutide, si potrà tenere sotto controllo il diabete. Si tratta della prima penna capace di garantire un controllo ottimale della glicemia con una sola somministrazione a settimana, semplice da usare e indolore, ed entro breve sarà disponibile in tutta Europa e anche in Italia, essendo in fase di valutazione da parte dell'Agenzia italiana del farmaco.
L'ago della penna non si vede e non si sente ma basta fare click su un pulsante per avere la dose di farmaco necessaria: il rischio di ipoglicemie è ridotto e la terapia fa addirittura perdere peso anziché ingrassare. La cura del diabete di tipo 2 passerà dunque anche da questo nuovo metodo terapeutico, una speranza per il milione e mezzo di diabetici che abbandonano le cure o le seguono male perché sono troppo difficili da seguire o ne temono gli effetti collaterali.
17 settembre 2015