Si chiamano HoloLens i visori olografici a realtà virtuale targati Microsoft che ricordano sia Oculus Rift di Facebook sia i Google Glass "messi in soffitta" da Big G.
Cos'è HoloLens
Nonostante tutte queste affinità, il dispositivo di Microsoft ha una sua "personalità" ben definita. Si tratta di un progetto cui la casa di Redmond sta lavorando da circa cinque anni all'interno del cosiddetto "Studio C" diretto da Alex Kipman e capace di sfornare, tra le altre cose, il primo Kinect.
A metà tra la realtà virtuale di Oculus Rift e la realtà aumentata dei Google Glass, HoloLens è un dispositivo standalone: per funzionare non ha bisogno di cavi o connettori che lo mettano in comunicazione con altri dispositivi informatici. Il visore, insomma, è un piccolo computer dotato di tutte le componenti hardware necessarie al suo funzionamento: oltre al SoC e all'acceleratore grafico troviamo diversi sensori di alta precisione (anche se non sono stati specificati quali) e la speciale tecnologia spatial audio, che permette di comprendere da dove provenga il suono. HoloLens è in grado di processare terabyte di dati in arrivo dai vari sensori di cui è dotato, così da comprendere in quale direzione si stia guardando, i gesti e i comandi vocali.
Integrazione
Grazie a questo comparto hardware, HoloLens prova a rivoluzionare il campo della realtà virtuale e della realtà aumentata. Come affermato dallo stesso CEO Microsoft Satya Nadella, il visore olografico mostrato il 20 gennaio 2015 rappresenta l'integrazione tra la vita reale e la vita digitale del suo possessore. Così come i Google Glass, gli HoloLens possono essere indossati nella vita di tutti i giorni ma, a differenza del dispositivo di Big G, l'ologramma prodotto da HoloLens potrà occupare tutto il campo visivo e non solo una parte.
L'integrazione, inoltre, riguarda anche la realtà virtuale e la realtà aumentata. HoloLens sembra in grado di sorpassare entrambe le tecnologie in un colpo solo, portandole su un livello tutto nuovo: l'utente può interagire con gli ologrammi tridimensionali creati dal dispositivo Microsoft come se fossero immagini reali inserite nella vita di tutti i giorni.
Una chiamata
Le potenzialità del dispositivo sono tali che potrebbe essere utilizzato in tutte le attività che si svolgono quotidianamente.
Essendo stato sviluppato in parallelo con Windows 10, HoloLens dovrebbe poter integrarsi senza troppi grattacapi con tutti gli altri dispositivi e tutti gli altri software che sfruttano la nuova piattaforma operativa del gigante di Redmond. Potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per effettuare una chiamata con Skype.
La finestra della videochiamata è sempre bene in vista ma non copre la parte centrale del campo visivo. In questo modo l'utente potrà continuare a camminare in strada e interagire con il mondo circostante mentre effettua, magari, una videoconferenza di lavoro.
Giochiamo
Il visore olografico realizzato nello Studio C dovrebbe dare una forte spinta all'evoluzione del mondo videoludico. Grazie a tutti i sensori di cui è dotato, l'HoloLens potrebbe trasformare ogni videogame in realtà, permettendo al gamers di immergersi (nel vero senso della parola) all'interno dei suoi titoli preferiti. Grazie al sensore di profondità tridimensionale ? lo stesso utilizzato dal Kinect, per intendersi ? l'HoloLens è in grado di effettuare una scansione in tempo reale della stanza in cui ci si trova e sfruttare tutti gli spazi disponibili per riprodurre il mondo videoludico in 3D.
Nel corso della presentazione, ad esempio, è stato mostrato cosa vorrebbe dire giocare a Minecraft (videogioco sviluppato dalla svedese Mojang e acquistato da Microsoft nell'estate 2014 per 2,5 miliardi di dollari) indossando HoloLens. All'interno della stanza comparirebbero, sotto forma di ologramma, tutti gli elementi che caratterizzano il platform game di Microsoft: l'integrazione con gli ambienti è così avanzata, che i personaggi del gioco sarebbero in grado di sfruttare mobili e altri elementi reali per il proprio tornaconto. Un personaggio-ologramma, ad esempio, potrebbe sedere sulla poltrona o il divano del salotto, oppure consumare la cena seduto al tavolo della cucina.
Chi indossa gli HoloLens sarà parte integrante dell'esperienza videoludica, senza dover "subire" quel senso di estraniazione che si ha indossando un visore per la realtà virtuale.
Designer 3D
HoloLens può trovare ampio utilizzo anche nel mondo del design: il visore di Microsoft può essere utilizzato per disegnare, modificare e arredare gli spazi che ci circondano semplicemente selezionando gli elementi olografici presenti nel programma e inserendoli all'interno dell'ambiente reale in cui ci si trova.
Menu semoventi
Tutte le app e i programmi compatibili con Windows 10 saranno compatibili anche con l'ecosistema operativo di Hololens tramite le Windows universal app e della piattaforma Windows holographic, capaci di trasformare ogni software per computer in un applicativo per il visore a realtà aumentata. L'utente non dovrà far altro che visualizzare i menu fluttuanti che permettono di controllare il dispositivo e selezionare l'app che si cercava.
I menu e le app potranno essere visualizzati in qualunque ambiente ci si trovi e sarà possibile disporli su qualunque oggetto o muro si abbia nelle vicinanze. Le finestre delle varie app potranno essere ingrandite o rimpicciolite a piacimento e basterà dire "Follow me" per vedere le finestre spostarsi e seguire ogni nostro movimento
Supporto allo studio
Tra i vari settori in cui può essere utilizzato, Microsoft Hololens sembra poter diventare un compagno di studi praticamente perfetto. Gli studenti di medicina, ad esempio, potranno visualizzare il cuore o qualunque altro organo umano direttamente di fronte ai loro occhi.
I limiti di HoloLens
Il campo visivo di HoloLens non è migliorato di molto. In un filmanto dedicato proprio agli studenti di Medicina Microsoft mostra in maniera più verosimile come l'utente vede l'ologramma proiettato nell'ambiente circostante: non senza alcun confine, come suggerivano i precedenti video, ma in maniera più circoscritta, limitata a una porzione di spazio.
Nel corso dell'evento del 6 ottobre 2015 Microsoft ha mostrato i passi avanti nella tecnologia e ha fatto sapere che il kit di sviluppo applicazioni sarà disponibile a inizio 2016 a 3mila dollari, mentre è ancora ignoto quando il prodotto arriverà sul mercato.
23 maggio 2015 (aggiornato il 7 ottobre)