Se vi è capitato di vedere una foto bellissima, con colori saturi e un'ampissima gamma cromatica, ci sono due possibilità: o l'autore ha lavorato parecchio con Photoshop o, più semplicemente, si è divertito a giocare con l'HDR.
Che cos'è l'HDR
Dietro l'acronimo HDR si nasconde una tecnica fotografica che, per quanto possa apparire moderna agli occhi dei neofiti, affonda le proprie radici nella seconda metà del XIX secolo. Le immagini HDR (High Dynamic Range, ampia gamma dinamica) permettono di creare delle foto dai colori più vivi e con una gamma di colori. Per riuscire a ottenere questo effetto, le foto HDR sono realizzate prendendo scatti multipli dello stesso soggetto in modo da compensare, con le diverse esposizioni delle diverse immagini, la perdita di dettagli nelle zone sottoesposte o sovraesposte di ciascuna singola immagine. In fase di post-produzione, le immagini vengono elaborate affinché se ne ottenga solamente una con effetti cromatici a dir poco incredibili.
La storia dell'HDR
I primi esperimenti per realizzare foto HDR risalgono al 1850, quando uno dei pionieri della fotografia mondiale, il francese Jean-Baptiste Gustave Le Gray utilizzava (e successivamente ricombinava) diversi negativi per realizzare scatti di paesaggi marini, dove il range cromatico tra la superficie del mare e il cielo poteva essere anche molto ampio.
Le immagini HDR tornano in auge più o meno un secolo dopo. A metà del 1900, effetti di colore paragonabili a quelli dello HDR erano ottenuti in fase di post-produzione, all'interno delle camere oscure. I negativi venivano modificati alterandone l'esposizione in diverse aree del negativo.
Solamente a partire dagli anni '80, però, si può iniziare a parlare di HDR propriamente detto. Gli sviluppi tecnologici e informatici, infatti, permettono per la prima volta di applicare principi di grafica computerizzata sia su scatti fotografici sia su riprese cinematografiche.
Tra il 1996 e il 1997 si ha finalmente la "rivoluzione HDR" in campo fotografico. L'introduzione sul mercato delle prime fotocamere digitali dà un impulso fondamentale allo sviluppo di questa tecnica fotografica e nel 1997 Paul Debevec (esperto di fama mondiale di computer grafica) presenta la prima foto modificata utilizzando tecniche di high dynamic range imaging.
Come fare foto HDR
Per fare foto HDR sono necessari diversi scatti con diversa esposizione dello stesso soggetto e successivamente "fondere" questi scatti in un un'unica immagine. Tutte le fotocamere che permettono di impostare manualmente i tempi di esposizione della fotografia permettono allo stesso modo di realizzare immagini HDR.
Permettendo di modificare la gamma dei colori della fotografia, la tecnica dell'high dynamic range imaging permette di migliorare l'aspetto di una fotografia, rendendo i colori più vibranti e vivi. Per questo l'utilizzo dello HDR è indicato nelle situazioni di forte contrasto tra varie zone della foto. Si può quindi utilizzare nelle foto panoramiche, nel caso di foto scattate all'aperto e nel caso in cui lo scatto sia stato realizzato in condizioni di poca luce. Grazie allo HDR, infatti, si riuscirà a correggere tutte le imperfezioni dovute alle differenze di luce che saranno sicuramente presenti nell'immagine, ottenendo così delle foto di sicuro effetto.
12 marzo 2018