Viaggiare da una parte all’altra del globo in pochi istanti. Poter ammirare i ghiacciai del Polo Sud e, nel giro di pochi secondi passare su una duna bollente del Sahara. Con Google Earth, mappamondo digitale tridimensionale realizzato nei laboratori di Mountain View utilizzando le immagini dai satelliti geostazionari, è possibile fare questo e molto altro. Come ad esempio seguire le traiettorie delle migliaia di satelliti artificiali che orbitano attorno al nostro pianeta.
Grazie a Google Earth Satellite Tracker, script realizzato da uno sviluppatore indipendente e disponibile sulla piattaforma Google Code, tutti gli utenti saranno in grado di visualizzare e seguire i percorsi dei vari oggetti lanciati nello spazio dall’uomo. La posizione e gli spostamenti di cui lo script tiene traccia sono in tempo reale e, anche se al momento non traccia tutti i satelliti artificiali, il database è in continuo aggiornamento. Con Satellite Tracker, quindi, potrai non solo vedere le immagini dal satellite, ma seguire il satellite stesso nel suo "giro" intorno alla Terra.
Ma come funziona Google Earth Satellite Tracker? Niente di più semplice. Dopo aver scaricato Google Earth ed averlo installato, avrete bisogno della versione più recente di Python, linguaggio di programmazione a oggetti molto potente e versatile, e pyephem, una libreria utile a calcolare orbite. A questo punto scaricate lo script, estraete la cartella in una qualsiasi directory e lanciate getrack.py cliccando due volte sopra. Verrà automaticamente creato un server locale http grazie al quale sarà possibile visualizzare tutti i satelliti presenti nel database e seguirne le tracce.
Tra le varie funzioni disponibili, la più interessante è quella chiamata footprint (orma in italiano). Sfruttando le capacità di calcolo di pyephem, Google Earth è in grado di stabilire, approssimativamente, un’area della Terra dalla quale è possibile osservare il satellite. I calcoli non sono precisi, dato che approssimano la forma perfettamente sferica del nostro pianeta e non tengono conto di eventuali rilievi montuosi o palazzi, ma si tratta comunque di una buona definizione e di un ottimo strumento per tutti coloro che volessero osservare, ad esempio, il passaggio della Stazione Spaziale Internazionale sopra la propria testa.
6 maggio 2013