Prosegue la missione di Mark Zuckerberg per espiare Facebook dai suoi peccati. Lo scandalo "Cambridge Analytica" che ha colpito il social network ha rischiato di mettere in serio pericolo il futuro di Facebook e solo l'intervento del "capo" e l'assicurazione che sarà fatto tutto il possibile per risolvere i problemi che affliggono la piattaforma social ha permesso di mettere un freno alle critiche provenienti dagli utenti e dagli esperti del settore. Il caso scoppiato a seguito dell'inchiesta condotta dal Guardian e dal New York Times ha messo in evidenza quanto sia complicato proteggere la propria privacy sui social network. Facebook ha sicuramente le sue colpe, ma il problema non riguarda solamente la piattaforma social di Mark Zuckerberg, ma tutte quelle più utilizzate dagli utenti. Siamo venuti a conoscenza del caso Cambridge Analytica solo per puro caso e grazie all'attività investigativa dei due quotidiani, altrimenti avremmo continuato a utilizzare le applicazioni presenti su Facebook senza pensare ai pericoli a cui esponiamo i nostri dati personali.
Nelle ultime due settimane l'azienda di Menlo Park sta lavorando alacremente per risolvere i problemi più evidenti legati alla sicurezza. Ha annunciato che nelle prossime settimane verrà lanciata una nuova interfaccia grafica della sezione privacy dove sarà più semplice per gli utenti cambiare le impostazioni personali. Ma non solo. Gli sviluppatori di Facebook hanno sviluppato anche uno strumento che permette di eliminare facilmente le applicazioni di terze parti che hanno accesso ai dati presenti sul social network. Quest'ultima funzionalità è stata pensata dopo lo scandalo Cambridge Analytica che ha portato alla ribalta internazionale come sia semplice per le app di terze parti collezionare su Facebook dati su milioni di utenti sparsi in tutto il mondo, anche italiani. Come ammesso dallo stesso Mark Zuckerberg, gli utenti coinvolti nel caso Cambridge Analytica sarebbero 87 milioni e non 50 milioni come annunciato inizialmente. Tra questi 87 milioni, oltre 200.000 sono italiani. Anche se il creatore di Facebook ha dichiarato che la stima è per eccesso. Il 9 aprile Facebook comunicherà chi sono tutti gli utenti coinvolti e vedremo effettivamente quanti sono gli italiani.
Come Cambridge Analytica ha ottenuto i dati sugli italiani
Per capire come l'azienda inglese sia entrata in possesso dei dati di oltre 200.000 italiani è necessario fare un piccolo passo indietro e spiegare cosa è successo nelle ultime settimane. Un'inchiesta del Guardian e del New York Times ha scoperto che l'azienda Cambridge Analytica, esperta in comunicazione persuasiva, ha ottenuto/acquistati i dati di milioni di cittadini americani tramite un'app presente su Facebook. Thisisyourdigitallife, questo il nome dell'app, prometteva di delineare la personalità di persona attraverso delle semplici domande. Per poter rispondere a queste domande era necessario accedere all'app attraverso il proprio profilo Facebook, ma in questo modo si permetteva agli sviluppatori dell'applicazione di raccogliere qualsiasi tipo di contenuto condiviso sul social network. E non solo i nostri dati personali, ma anche quelli dei nostri amici. Tutti i dati raccolti da thisisyourdigitallife sono finiti nelle mani di Cambridge Analytica che li ha utilizzati per le proprie ricerche di mercato. La rivendita o la condivisione dei dati raccolti tramite un'app non è permesso dalle regole di Facebook, ma nonostante ciò l'azienda inglese è riuscita a entrare in possesso di tutti questi dati. Inizialmente si pensava fossero "solo" 50 milioni i cittadini statunitensi coinvolti, ma come affermato d Mark Zuckerberg in totale sono oltre 87 milioni, tra cui oltre 214.000 italiani. Infatti, anche 57 italiani hanno utilizzato thisisyourdigitallife e hanno permesso all'applicazioni di raccogliere informazioni su un numero molto più elevato di cittadini del Bel Paese. La stima dovrebbe essere per eccesso, ma per il momento non si ha la certezza di quanti sono gli utenti coinvolti nello scandalo.
Facebook ha annunciato che il 9 aprile comunicherà quali sono gli utenti coinvolti nello scandalo inviandogli un messaggio sulla piattaforma social.
Facebook aggiorna le condizioni d'uso e rende più difficile l'accesso ai dati
Dopo anni d'immobilismo, Facebook ha anche annunciato che nei prossimi giorni aggiornerà le condizioni d'utilizzo del social network. Non ci sono grandi cambiamenti, ma Facebook ha voluto spiegare più dettagliatamente come utilizza i dati degli utenti e quali sono le contromisure adottate per proteggere le informazioni personali. Inoltre, l'aggiornamento delle condizioni d'uso permette a Facebook di rispettare il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati che entrerà in vigore in tutta Europa dal prossimo 25 maggio.
Altro cambiamento annunciato dall'azienda di Menlo Pak sempre dopo lo scandalo Cambridge Analytica è la restrizione all'accesso dei dati degli utenti da parte delle aziende. I cambiamenti più importanti riguardano soprattutto che le API: da ora in avanti gli utenti avranno maggiore controllo sulle autorizzazioni e permessi da concedere alle applicazioni di terze parti che vogliono raccogliere i propri dati personali.
5 aprile 2018